un modo d' essere

Post N° 60


INTERVIENE MARTINA RASCHILLA' DEL MOVIMENTO "AMMAZZATECITUTTI"
Vi racconto io chi sono i “Ragazzi di Locri”Di Martina Raschillà, semplice ragazza che ha contribuito a far nascere i “Ragazzi di Locri”.Scrivo per tentare di chiarire come sia iniziata la polemica tra il Presidente Bova contro Aldo Pecora e quella innescata da Annamaria Pancallo contro il Movimento “Ammazzateci tutti”.Facciamo attenzione a “chi riconosciamo” come leader ed a chi diamo facilmente parola sui giornali.A Lamezia il 7 dicembre è stata confezionata un’iniziativa ai limiti della decenza, dove non era più possibile far finta di nulla e continuare a restare bendati. “Locri… 1 anno”, questo il titolo dell’iniziativa. Lo abbiamo appreso dai giornali che il sindaco di Lamezia (Ds), assieme al Presidente del Consiglio regionale (Ds) e la giornalista Anna Rosa Macrì, incontravano in un Auditorium i ragazzi delle scuole lametine, che si sarebbero confrontati a loro volta con i “ragazzi di Locri”. Quali ragazzi di Locri? Facciamo un veloce giro di telefonate e ci rendiamo conto che, guarda caso, gli unici “ragazzi di Locri” che sarebbero andati all’incontro erano, guarda caso, ragazzi della Sinistra giovanile dei Ds. Conosco molto bene Annamaria; sono stata sua compagna di liceo per ben cinque anni e, prima del 16 Ottobre 2005, la ragazza poteva “vantare” solo di essere stata per due anni rappresentante di classe e di aver tentato, invano, di ottenere la poltrona come rappresentate d’istituto.Dopo il 16 Ottobre tutto è cambiato.Con tanti altri ragazzi, ci siamo rimboccati la maniche per organizzare la manifestazione del 18 Ottobre: colletta tra le classi per il materiale, un pomeriggio intero passato tra i fumi delle bombolette spray, chiamate su chiamate a rappresentati d’istituto per radunare tutte le scuole della Locride.Cos’ha fatto Annamaria? Ha osservato il lavoro degli altri.Diciamo la verità, cara Annamaria: chi era ad organizzare le manifestazioni?Non certo tu! Eri animata da buoni propositi, ma sei sempre stata autoreferenziale, hai sempre voluto emergere a tutti i costi. Semmai ci partecipavi alle manifestazioni, e davi il meglio di te quando eri a portata di obiettivo.La prova è il “famoso” megafono che mi hai strappato dalle mani la mattina del 18 ottobre 2005, a Locri, davanti a Palazzo Nieddu. Ricordi? Quella doveva essere una manifestazione silenziosa, di lutto, e tu hai richiamato, per meri fini personali, l’attenzione dei media con quel megafono che serviva esclusivamente per organizzare il corteo prima che partisse.Il 19 ottobre abbiamo conosciuto per la prima volta i ragazzi con lo striscione “E adesso ammazzateci tutti”: Aldo, Francesco, Alessandro… che sono di Polistena, così come io sono di Roccella e Anna Maria di Gerace. Erano dei giovani vicini alla Margherita, erano i giovani di Franco Fortugno. Non era una colpa per loro essere già iscritti ad un partito, a differenza di Anna Maria Pancallo che ha ricevuto la tessera dei Ds dopo la morte di Fortugno e già durante le manifestazioni dichiarava di voler fondare il circolo della Sinistra giovanile a Locri, chiedendo adesioni tra i ragazzi.Cara Annamaria, mi spieghi come mai sul “Corriere della sera” hai rilasciato dichiarazioni a nome dei ragazzi di Locri firmandole come sinistra giovanile?Non è la prima volta che in seguito alla tua presenza in feste di partito e varie altre manifestazioni di piazza organizzate dalla sinistra giovanile, sei stata presentata come: “responsabile e portavoce dei ragazzi di Locri”, “portavoce del forum Fo.Re.Ver.”, “portavoce degli studenti della Locride”. Come spieghi tutto ciò? Come mai i giornali, i blog e i siti internet non pubblicano i tuoi interventi e le tue partecipazioni “a titolo personale” come tu, invece, le definisci in altre interviste?Altro comportamento è stato tenuto da Aldo Pecora, che tra l’altro, come ricordano tutti, ai funerali di Franco Fortugno nascondeva i lacrimoni dietro i suoi occhiali da sole e mentre stava dietro lo striscione Ammazzateci tutti, che cominciava ad essere ripreso da tutte le telecamere, ha addirittura detto con un filo di voce ai microfoni di Sky “Lasciateci stare e rispettate il nostro dolore”. Mentre “qualcun’altra” rilasciava interviste a destra e a manca.Aldo non è mai stato “inserito” nel gruppo da nessuno, semmai progressivamente è riuscito lui a fare sempre più gruppo ed a farci quasi da fratello maggiore. Con i suoi pregi e difetti magari, ma ha dato sempre a noi, alla famiglia Fortugno ed a Locri ,nonostante abitasse a 35 chilometri da Locri, tutto se stesso.Non si è chiesto nessuno perché alla manifestazione del 4 novembre c’era così tanta gente? Noi certamente in quella occasione abbiamo dato il massimo per coinvolgere il maggior numero possibile di ragazzi, ma ha inciso notevolmente il lavoro “nascosto” che intanto stava facendo Aldo, che ha messo in piedi il sito (e non si dica che esisteva il blog di “Repubblica” perché di fatto era impossibile gestirlo) e, come abbiamo scoperto poi il giorno della manifestazione, prendeva contatti con tanti altri ragazzi da tutta Italia per portarli a Locri il 4 novembre.E dal 5 novembre in avanti? Quando giornalisti e televisioni progressivamente ci lasciavano tutti, chi ha continuato il lavoro? Non sta a me dirlo, perché i fatti, e parlo di fatti, non di “progetti” cara Annamaria, sono per fortuna sotto gli occhi di tutti.Il 15 dicembre è nato il Forum regionale “Fo.Re.Ver”. Ma chi è stato a mettere in piedi, A SUE SPESE, la prima mailing list e metterci tutti in rete anche assieme ad altri ragazzi che non conoscevamo? Sempre lui, Aldo Pecora.Se non fosse stato per la mailing list, potevamo aspettare che la Regione ci degnasse di uno sguardo! Le seicento telefonate, effettuate con i nostri cellulari, che abbiamo fatto per organizzare quel “famoso” primo incontro con i firmatari del patto Fo.Re.Ver, dove le mettiamo?Il Consiglio Regionale ci aveva letteralmente abbandonati, dopo aver inaugurato una stanza vuota a Palazzo Nieddu. Ed è per questo che progressivamente, ognuno di noi, che voleva mettersi a FARE qualcosa, non ha partecipato più agli incontri del Fo.Re.Ver. Io e Aldo siamo stati tra gli ultimi a tirare fino alla fine ed a sperare di poter finalmente partire con le attività… Tutti noi credevamo nel Fo.Re.Ver, proprio perché nasceva in memoria di Franco Fortugno.È da questo momento che da tante anime si è consolidato un vero gruppo, un “movimento spontaneo” PLURALE E COLLEGIALE, che rispetta le idee politiche di tutti e che si ritrova trasversalmente d’accordo su una sola cosa: l’antimafia dei fatti, e non delle passerelle, l’antimafia senza colore politico, L’antimafia fatta gratis, non quella a gettone di presenza!A che titolo la signorina Annamaria Pancallo rappresenta i “ragazzi di Locri” nella commissione “Scuola e Legalità” del Ministero della Pubblica Istruzione? Annamaria siede su quella poltrona senza essere espressione dei “ragazzi di Locri”, di questo ne siamo certi. Oggi non si può detenere il copyright dei “ragazzi di Locri”, ma SUL CAMPO DI BATTAGLIA “quelli di Ammazzateci tutti”, noi straccioni di Valmy dell’antimafia, da marzo fino ad oggi in Calabria ed in tutta Italia, con risorse zero, siamo riusciti a fare cose concrete. E quando si è risentito parlare di “ragazzi di Locri”, nel bene e nel male, è sempre stato grazie o per colpa di Aldo Pecora.Mi sono sentita in dovere di raccontare questa storia a tutti quei politici che adesso ci sparano addosso ed a tutti quei calabresi che forse sognano di riprendersi la Calabria insieme a noi.Roccella Jonica, 10 dicembre 2006Martina RaschillàMovimento dei ragazzi di Locri “E adesso ammazzateci tutti”