Un blog creato da Jhulia il 19/07/2007

BASTA TORTURE

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Petizione Importante

Post n°63 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da Jhulia

Una petizione internazionale per dire NO alla creazione
di un nuovo centro di ricerca sui primati nella regione di Montreal, in
Canada, progettato per tenere prigioniere da 150 a 200 scimmie, che
saranno usate per testare vaccini contro la malaria, l'epatite, l'AIDS
e per studiare le malattie cardiovascolari.
Per questo centro si
prevede un investimento di oltre 22 milioni di dollari, per lo piu'
derivanti dalle tasse dei cittadini. Questi soldi dovrebbero essere
invece usati per promuovere la ricerca davvero scientifica ed etica,
cioe'
quella senza animali, e per sviluppare nuove teconologie.

Per firmare la petizione:

http://www.thepetitionsite.com/takeaction/525556575
INFO:

http://www.cah-research.com/petition_INRS.htm

 
 
 

AAF Amici o cibo?

Post n°62 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da Jhulia

Date un'occhiata qui:

http://www.animalsasia.org/index.php?module=66&lg=it

 
 
 

Petizione per fermare la costruzione di un laboratorio di vivisezione in Canada

Post n°61 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da Jhulia

Una petizione internazionale per dire NO alla creazione di un
nuovo centro di ricerca sui primati nella regione di Montreal, in
Canada, progettato per tenere prigioniere da 150 a 200 scimmie, che
saranno usate per testare vaccini contro la malaria, l'epatite, l'AIDS
e per studiare le malattie cardiovascolari.

Per questo centro si prevede un investimento di oltre 22 milioni
di dollari, per lo piu' derivanti dalle tasse dei cittadini. Questi
soldi dovrebbero essere invece usati per promuovere la ricerca davvero
scientifica ed etica, cioe' quella senza animali, e per sviluppare
nuove teconologie.

 

Per firmare la petizione:


 

Occorre inserire nome e cognome nel modulo che compare sulla
colonna di destra, e cliccare sul bottone "Sign Now!" e poi riempire i
vari campi con i propri dati.

 
 
 

Che tenero questo video !!!!!!!!! 

Post n°60 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da Jhulia

Cane, gatto e ratto :))

 

 

 
 
 

CONTRO LA VIVISEZIONE NELLE UNIVERSITA'

Post n°59 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da Jhulia

Cos'è la vivisezione 
Da "La Pelle" di Curzio Malaparte

Un giorno Febo uscì, e non tornò più.
Lo
aspettai fino a sera, e scesa la notte corsi per le strade, chiamandolo
per nome. Tornai a casa a notte alta, mi buttai sul letto, col viso
verso la porta socchiusa. Ogni tanto mi affacciavo alla finestra, e lo
chiamavo a lungo, gridando. All'alba corsi nuovamente per le strade
deserte, fra le mute facciate delle case che, sotto il cielo livido,
parevano di carta sporca. Non appena si fece giorno, corsi alla
prigione municipale dei cani. Entrai in una stanza grigia, dove, chiusi
in fetide gabbie, gemevano cani dalla gola ancora segnata dalla stretta
del laccio del chiappino. II guardiano mi disse che forse il mio cane
era rimasto sotto una macchinai o era stato rubato, o buttato a fiume
da qualche banda di giovinastri. Mi consigliò di fare il giro dei
canai, chi sa che Febo non sj trovasse nella bottega di qualche canaio?
Tutta la mattina corsi di canaio in canaio, e finalmente un tosacani,
in una botteguccia di Piazza dei Cavalieri, mi domandò se ero stato
alla Clinica Veterinaria dell'Università , alla quale i ladri di cani
vendono per pochi soldi gli animali destinati alle esperienze cliniche.
Corsi all'Università, ma era già passato mezzogiorno, la Clinica
Veterinaria era chiusa. Tornai a casa, mi sentivo nel cavo degli occhi
un che di freddo, di liscio, mi pareva di aver gli occhi di vetro. Nel
pomeriggio tornai all'Università, entrai nella Clinica Veterinaria. Il
cuore mi batteva, non potevo quasi camminare, tanto ero debole e
oppresso dall'ansia. Chiesi del medico di guardia, gli dissi il mio
nome. II medico, un giovane biondo, miope, dal sorriso stanco, mi
accolse cortesemente e mi fissò a lungo prima di rispondermi che
avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarmi. Apri una porta, entrammo
in una grande stanza nitida, lucida, dal pavimento di linoleum azzurro.
Lungo le pareti erano allineate l'una a fianco dell'altra, come i letti
di una clinica per bambini, strane culle in forma di violoncello: in
ognuna di quelle culle era disteso sul dorso un cane dal ventre aperto,
o dal cranio spaccato, o dal petto spalancato: Sottili fili di acciaio,
avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli
strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra
di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni
dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio
come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido
fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa
bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il
groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'
uscir dal letargo.

E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi
.
Al nostro entrare tutti i cani avevano rivolto gli occhi verso di noi,
fissandoci con uno sguardo implorante, e al tempo stesso pieno di un
atroce sospetto: seguivano con gli occhi ogni nostro gesto, ci spiavano
le labbra tremando. Immobile in mezzo alla stanza, mi sentivo un sangue
gelido salir su per le membra: a poco a poco diventavo di pietra. Non
potevo schiuder le labbra, non potevo muovere un passo. Il medico mi
appoggiò la mano sul braccio, mi disse: "coraggio".
Quella parola
mi sciolse il gelo delle ossa, lentamente mi mossi, mi curvai sulla
prima culla. E di mano in mano che progredivo di culla in culla, il
sangue mi tornava al viso, il cuore mi si apriva alla speranza.
A
un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una
sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di
lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un
gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un
tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il
petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una
meravigliosa dolcezza negli occhi.
Io vidi Cristo in lui,
vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli
occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa,
curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano,
e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio:
"Non potrei interrompere l'esperienza" , disse, è proibito. Ma per
voi... Gli farà una puntura. Non soffrirà ". Io presi la mano del
medico fra le mie mani, e dissi, mentre le lacrime mi rigavano il viso:
"Giuratemi che non soffrirà ". "Si addormenterà  per sempre", disse il
medico, "vorrei che la mia morte fosse dolce come la sua". Io dissi:
"Chiuderà gli occhi. Non voglio vederlo soffrire.
Ma fate presto,
fate presto!". "Un attimo solo" disse il medico, e si allontanò senza
rumore, scivolando sul molle tappeto di linoleum. Andò in fondo alla
stanza, apri un armadio. Io rimasi in piedi davanti a Febo, tremavo
orribilmente, le lacrime mi solcavano il viso. Febo mi guardava fisso,
e non il più lieve gemito usciva dalla sua bocca, mi guardava fisso con
una meravigliosa dolcezza negli occhi. Anche gli altri cani, distesi
sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli
occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle
loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto:
"Perchè questo silenzio?", gridai, "che cos'è questo silenzio?".
Era un silenzio orribile.
Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano:
"Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali". 
Urliamo nel silenzio... BASTA CON LA VIVISEZIONE!!!!!!!!!!

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http://www.bastavivisezione.net/

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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