TRIBUTE TO PIERLUIGI

ZEINAB


8 anni compiuti. È fuggita dal suo Paese perché le condizioni di vita erano ormai impossibili: la povertà aveva già ucciso alcuni dei suoi fratelli. Il Corno d’Africa che comprende Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia, è uno dei luoghi più poveri del pianeta, dove malattie, guerre tribali e siccità fanno strage. Zeinab è fuggita da tutto questo, con altri/e sventurati/e. Si sono affidati a un trafficante. Ed è stata una maledizione. Trattati come schiavi. Lei è stata stuprata più volte, alcune sue compagne più deboli ci hanno lasciato la pelle. Quando, dopo indicibili sofferenze, sono arrivati al mare, sono stati imbarcati, prima su un peschereccio poi, a metà strada, su un barcone. Zeppo da far paura. Ma era l’ultimo tratto di un’odissea che li aveva portati fino in Libia. Erano un’ottantina. Ecco s’avvicina la sagoma di una nave italiana! Li carica a bordo. Zeinab comincia a pensare che il peggio era ormai passato. Altri stenti l’aspettavano, ma almeno poteva sperare in un futuro diverso… Il giorno dopo si sono ritrovati di nuovo in Libia, presi in consegna dalla polizia. La tragedia di una vita infame per lei e per gli altri era di nuovo agli inizi.