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Divorzio tra Maicon e l'Inter


Maicon adesso alza i toni. Se fino a qualche giorno fa era tutto tranquillo: sia lui che il suo procuratore, Antonio Caliendo, non consideravano un futuro diverso da quello nerazzurro, nel giro di 24 ore tutto sembra essere cambiato. Ieri era stato il procuratore del giocatore a parlare di una possibile cessione, oggi ci pensa lo stesso brasiliano a gettare benzina sul fuoco, nonostante sia legato ai nerazzurri ancora per tante stagioni. «Non sono un fenomeno ma nemmeno un giocatore come tanti - ha spiegato Maicon alla Gazzetta dello sport - Da tre anni l'Inter mi tratta con indifferenza. Forse perché sono tutti preoccupati di accontentare Ibrahimovic». Parole forti, che sembrano distanti anni luce da quelle pronunciate dallo stesso giocatore solo poche settimane fa, quando diceva che sarebbe restato al 100% all'Inter, la squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta e che gli ha permesso di scalare la gerarchia della fascia destra nella Selecao, sopravanzando un certo Dani Alves. Cos'è cambiato quindi? «Sono stanco di essere trascurato, è un atteggiamento che mi fa soffrire - ha continuato - Ho chiesto a Caliendo di fare tutto il possibile per restituirmi la felicità. Cerco gioia, nell'Inter o in un'altra società». Resta da capire se gioia significhi solo un adeguamento del contratto: «Ho visto Kakà felice, è passato da un grande club a un altro grande club. Io voglio sentire addosso la stessa felicità di Kakà. Chiedo troppo?». Per chiudere una frecciata allo staff medico nerazzurro: «Lo staff medico del Brasile ha subito capito quali erano i miei problemi fisici. Sono migliorato più nei sette giorni passati con i dottori della Selecao che negli ultimi due mesi nell'Inter. Non posso non riflettere su quest'aspetto»... Una bella grana...