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Ciao Udinese!!


Si può resistere a tutto tranne che alle tentazioni”.  Famosa massima di Oscar Wilde che può essere bene adattata al momento che sta vivendo l’Udinese. Un periodo di cambiamenti, che preoccupano non poco i tifosi, passati in poco meno di un mese dal sogno europeo alla paura di un ridimensionamento. E le parole rassicuranti di Pozzo (“vogliamo rafforzarci”) per ora non sembrano fare del tutto breccia. La solita diffidenza friulana, forse, ma non solo. Perché il cambiamento è in atto e non è certo solo di facciata.  Il primo ha riguardato la dirigenza: il Dg Pietro Leonardi – come anticipato da tempo - passa al Parma, mentre a Udine arriva Sergio Gasparin, il Dg che ha fatto grande il Vicenza negli anni ’90. Il ruolo di Direttore generale però potrebbe portare a qualche conflitto con quello di Direttore tecnico, attualmente ricoperto (con successo) da Andrea Magro. Ma prima di questi aspetti, quello che preoccupa maggiormente è la questione squisitamente sportiva. Se le parole di Pozzo puntano a tranquillizzare tutti, ci sono i fatti che pongono dubbi sul futuro della squadra. Partito Quagliarella, starebbe per andarsene anche D’Agostino, tentato dalla Juve. Un buon 60% della passata stagione (in termini di personalità, assist e gol) che difficilmente potrà essere rimpiazzato. Chiaro che se al tifoso medio qualche dubbio viene, non  c’è da meravigliarsi se questo sorge anche nella testa di qualche giocatore. Felipe qualche settimana fa è stato chiaro: “A fine stagione voglio parlare con la società per capire i programmi. Non voglio rivivere la stagione della Champions”. Possibile che la stessa preoccupazione sia passata anche per la testa di Di Natale, bollato dal Paron come “disturbato”. Il giocatore dice di stare bene a Udine, ma ovviamente - aggiungiamo noi - in una squadra capace di migliorarsi. Chiaro che la verità sta nel mezzo, e probabilmente qualche squadra si è mossa almeno con un sondaggio anche per questi giocatori. Bisogna capire però quanto la società saprà resistere ad eventuali tentazioni di cedere ulteriori pezzi pregiati.  Il numero uno del club ha detto a più riprese che il sogno rimane la Champions, chiedendosi però anche come fare a trattenere i giocatori se vengono chiesti da società metropolitane. La risposta i tifosi, soliti dubbiosi, ce l’avrebbero: con i soldi incamerati per Quagliarella, per D’Agostino (forse) e grazie agli introiti per i premi derivanti da cessioni passate (Muntari e Dossena), o da possibili multe (al Siviglia per De Sanctis). Insomma, le possibilità per dare seguito alle parole ci sono. Così come i dubbi, per ora. Fra un mese, quando il periodo delle tentazioni sarà forse finito, se ne saprà di più.