TARTARUGHE

Alterazioni fisiologiche e patologiche dopo il letargo


Al momento del risveglio la tartaruga dispone di scarse riserve di grasso, di glicogeno (la forma in cui lo zucchero è accumulato nel fegato), di vitamine, ed è disidratato. Il numero di globuli bianchi e la glicemia sono bassi. Il peso dell'animale alla fine del periodo di letargo è importante e va misurato e confrontato con quello precedente il letargo. Se la temperatura durante il letargo è troppo elevata, sopra i 9°C, il livello metabolico dell’organismo risulta troppo alto e le riserve di grasso vengono consumate ad un ritmo eccessivo. In questo caso al risveglio l'animale sarà troppo magro, con potenziali complicazioni che vanno prontamente affrontate. La stessa cosa può accadere se durante l'inverno si verificano delle giornate più calde del normale, seguite da periodi di freddo. Alla fine del letargo la perdita di peso corporeo non dovrebbe superare il 10%. E' di importanza fondamentale che la tartaruga beva entro 24-48 ore dal risveglio, e questo viene favorito ponendola in un recipiente con un paio di centimetri di acqua (per un animale di taglia media). Se l'animale non assume acqua spontaneamente entro questo periodo si deve ricorrere alla somministrazione di liquidi con un sondino gastrico, da effettuarsi, almeno inizialmente, sotto controllo veterinario.La maggior parte degli animali ricomincia a mangiare entro una settimana dal risveglio; se ciò, indipendentemente da eventuali misure terapeutiche intraprese, non avviene, la prognosi è sfavorevole. Inizialmente le tartarughe sembrano preferire cibi succulenti, come frutta e pomodori, ma entro pochi giorni si deve fornire una dieta più equilibrata. L'incapacità di riprendere ad alimentarsi entro i primi giorni dal risveglio viene definita anoressia post-ibernazione. Nei giorni successivi al risveglio, se l'animale si alimenta normalmente e riprende le sue attività senza problemi, non resta che controllare che le condizioni ambientali siano adeguate per quanto riguarda luce e temperatura. Se le giornate sono grigie e fredde, ci si può aspettare che le tartarughe non si alimentino; allora è preferibile fornire artificialmente luce e calore. Occorre anche valutare se sia il caso di fornire un riparo di sera e di notte. Al termine del letargo, se le condizioni ambientali fornite non sono state ottimali si possono riscontrare diverse patologie.