TARTARUGHE

RADIOLOGIA


A causa della loro particolare anatomia, l'esame radiografico delle tartarughe è difficile. Il guscio della tartaruga complica l'esame radiografico degli organi celomatici. Tuttavia, è possibile evitare parzialmente queste difficoltà facendo assumere alla tartaruga particolari posizioni. Normalmente, i chelonidi sono tranquilli e lenti. Il più delle volte è possibile esaminarli radiograficamente senza ricorrere alla sedazione. Allo scopo di predisporre il chelonide per la radiografia, lo si capovolge sulla schiena. Appena prima dell'esecuzione del radiogramma lo si dovrebbe riportare nella sua posizione normale. Le tartarughe necessitano di un breve periodo per potersi orientare nuovamente. La testa e gli arti si estendono di sotto del guscio. Questo è il momento per eseguire l'esposizione radiografica. Il metodo migliore per contenere una tartaruga irrequieta è quello di usare un cerotto o mettere l'animale in una scatola di modo che il suo movimento sia ridotto. E' importante ricordarsi che certe tartarughe possono mordere. Se necessario sedare l'animale, ciò si può eseguire usando la ketamina cloridrato, il cui dosaggio sarà di 20-85 mg/kg/di peso vivo.L'indagine radiografica viene eseguita usufruendo di tre proiezioni: dorso-ventrale, latero-laterale e cranio caudale.Dorso-VentraleFascio radiogeno verticale con la tartaruga in posizione prona.La tartaruga è posta sulla cassetta. Per determinare i dati dell'esposizione corretti, si dovrebbe misurare il diametro a livello della porzione più spessa del corpo (guscio) e i due lati dovrebbero essere segnati con lettere ("S" / "D").Latero-laterale- Fascio radiogeno orizzontale con la tartaruga in posizione normale.L'animale viene posto su una spugna. Il fascio radiogeno dovrebbe essere parallelo alla spugna. La cassetta è posta verticalmente e tocca il carapace.- Fascio radiogeno verticale con tartaruga tenuta ferma sul suo lato.Se per ragioni tecniche il tubo non può essere ruotato, la tartaruga deve essere posta su una rastrelliera. La rastrelliera (posizione lato destro) dovrebbe essere sistemata in modo tale che il raggio centrale penetri il corpo in proiezione latero-laterale. Il margine inferiore del guscio dovrebbe toccare la cassetta. Il fascio radiogeno è diretto al centro del carapace. Cranio-caudale- Fascio radiogeno orizzontale con tartaruga in posizione prona.L'animale è immobilizzato su un supporto radiotrasparente in modo tale che i raggi X attraversino tutto il corpo dalla testa alla coda. La cassetta dovrebbe venire posta verticalmente e dietro l'animale. Non appena l'animale fuoriesce le zampe da sotto il guscio, si deve eseguire il radiogramma.- Fascio radiogeno verticale con la tartaruga mantenuta eretta.E' utile porre l'animale su un supporto posto verticalmente e parallelo al fascio radiogeno. Il centro del fascio dovrebbe essere diretto verso la colonna vertebrale. Non dimenticare di segnare la posizione ("S" / "D"). La lunghezza del corpo si misura dalla testa alla coda.STUDI RADIOGRAFICI CON MEZZI DI CONTRASTOPer delineare i dettagli dello stomaco e degli intestini dei chelonidi si raccomanda l'uso del solfato di bario. La dose è di 20 cc/Kg di peso corporeo. Per ottenere il massimo dettaglio della superficie mucosa dello stomaco si può usare una sonda per immettere aria e solfato di bario, contemporaneamente. I radiogrammi con doppio contrasto ottenuti con questo metodo, possono essere eccellenti e possono essere molto utili per l'interpretazione dei radiogrammi dello stomaco. Gli studi contrastografici degli intestini sono più difficili perché il passaggio del solfato di bario nei chelonidi può essere molto lento. Nelle tartarughe il tempo di transito può essere 24-40 ore, nelle tartarughe acquatiche può essere più breve. Un altro punto importante è che il tempo di transito cambia con la temperatura ambientale (poichilotermia) con tempi di alta attività (primavera, autunno) e durante la digestione del cibo. Tuttavia, il tempo di transito molte breve del mezzo di contrasto in presenza di malattie gastrointestinali è un vantaggioso diagnostico.