TARTARUGHE

MITI, LEGGENDE E TRADIZIONI


Super eroe da sempre, l’immagine della tartaruga rappresenta da moltissimo tempo il “pilastro” del mondo e dell’universo. C’è una leggenda cinese che narra di una Terra sorretta da quattro tartarughe e di come Kung Kung, signore dei Titani, uccise una di queste per destabilizzare il mondo stesso. Fa parte sempre della millenaria tradizione cinese il mito di Kuen. E’ il creatore del caos rappresentato come tartaruga zoppa, senza cioè stabilità ed equilibrio. Mentre per i mongoli, la tartaruga che sostiene la montagna centrale dell’universo è “dorata”. Anche se, a volte, un po’ goffa. Tanto da provocare, quando inciampa o perde l’equilibrio, terremoti, eruzioni vulcaniche e inondazioni. Della stessa area, i Calmucchi “pensano”, poi, che la stessa provocherà la fine del mondo quando il Sole, avvicinandosi troppo alla Terra, dovesse costringerla a rigirarsi di colpo per eccesso di calore.Non risparmiano esagerazioni neanche in India. Per loro è non solo il sostegno del trono divino bensì creatore addirittura dell’universo. E’ colei che sostiene l’elefante, che sostiene il mondo. Tra le tradizioni che sopravvivono c’è quella della costa cinese, dove si preparano torte di riso a forma di tartaruga marina da mettere in mostra nei templi. Lì gli vengono rivolte preghiere e buoni propositi. Partecipano anche delle tartarughe vere. Sono poche fortunate, tra quelle pescate che, dopo le cerimonie religiose, vengono rilasciate. Ancora oggi, in Oriente si usa, peraltro, regalare agli sposi una tartaruga come augurio di felicità, prosperità e lunga vita. Altrove svolge un ruolo di poltrona con funzioni diverse. Il patriarca della tribù dei Dogon, che vive sul fiume Niger, in Africa centrale, ci si siede per amministrare la giustizia. Oltre a sorreggerlo deve ispirarlo con la sua presunta saggezza. In Camerun , invece, dovrebbe impedire ai sospettati di mentire. A Punalu’u Beach, sulla Big Island nelle Hawaii, è stato inaugurato, nel 1995, un monumento in onore delle tartarughe marine e della leggenda di Kauila, una tartaruga che fornisce acqua di sorgente alle popolazioni locali. Ma ciò che la rende davvero speciale è il potere di assumere, durante il giorno, sembianze umane per giocare con i bimbi sulla spiaggia, proteggendoli da ogni pericolo. Nonostante, però, tantissime culture , come si vede, le considerino figure positive, protettrici e sacre, di fatto le tartarughe sono state sempre cacciate, mangiate o trasformate in inutili souvenir.A Ra’s al-Hadd, nell’Oman sull’Oceano Indiano, degli scavi hanno rivelato la presenza di numerosi reperti di “vita quotidiana” composti con parti di tartarughe risalenti all’età del Bronzo, circa 5000 anni fa. In pratica, allora come oggi, dell’animale si fa ampio uso: carne, grasso, guscio, pelle, uova e ossa. Recentemente le tartarughe continuano ad essere preda dell’uomo per diversi scopi. Le loro carni vengono descritte, soprattutto da pescatori e marinai, come deliziose, nutrienti e salutari. In qualche caso, perfino, con proprietà purgative. Facili da catturare, questi animali hanno una resistenza fuori dal comune potendo resistere per giorni senza mangiare né bere. Una virtù tornata presto utile ai marinai che le preferivano a polli e galline come scorte vive per i lunghi viaggi. Allo scopo, forse, di giustificare il massacro, la tartaruga non ha sempre avuto un'immagine positiva. E’ pur sempre un “rettile” e, inoltre, fatta eccezione per le marine, ha l’abitudine di svernare sottoterra.Per questa ragione è “diventata” per i Greci “abitante del Tartaro”, cioè degli inferi. Mentre i predicatori cristiani, all’inizio del medioevo, raccontano di combattimenti fra galli, simbolo per loro di vigilanza e coraggio, e tartarughe ovvero, codardia. San Girolamo arriva ad affermare che l’andatura di questi animali è condizionata dal peso di gravi peccati. Una bestia immonda, insomma. Nonostante ciò non hai mai fatto schifo a nessuno una bella zuppa di tartaruga. Tant’è che nei conventi non avendo dignità di carne si era autorizzati a mangiarla sempre. Anche il venerdì.