TARTARUGHE

...SULLE MONETE


Appare, la prima volta, su monete coniate addirittura nel 700 a. C., nello stato di Egina. L’isola, compresa nell’antica Grecia, raggiunge l’apice delle sue fortune commerciali prima dello sviluppo di Atene. All’inizio rappresentavano specie marine. La loro produzione durò 300 anni, dopodiché, a seguito dell’invasione degli Attici avvenuta nel V secolo a.C., le immagini sulle monete furono curiosamente cambiate con quella di una testuggine, la Testudo marginata.Mentre gli ateniesi definivano queste monete “dracme pesanti”, dato il formato più pesante rispetto alla loro moneta, tutti gli altri nel Peloponneso la chiamavano, semplicemente, “tartaruga”.Fin qui le testimonianze per quanto riguarda l’antichità. Bisogna attendere fino ai primi del ‘900, precisamente nel 1934, per trovare un’altra raffigurazione di tartaruga su monete. L’onore spetta, questa volta, alla Tartaruga verde (Chelonia mydas) che in quell’anno si ritrova impressa sulla moneta da 6 pence delle Isole Fiji.Attualmente, troviamo Cheloni (tartarughe o testuggini) sulle monete di 15 Paesi e sulle banconote di ben 36 Paesi. Ai primi posti ci sono le Seychelles con 18 “pezzi” e 13 banconote e le Isole Cayman con 11 spiccioli e 18 banconote.