TARTARUGHE

QUARANTENA


La quarantena è una semplice pratica medica che ha un significato profondo in termini di prevenzione.Ma prevenzione da chi e da che cosa? Generalmente quando si parla di quarantena si intende quella misura cautelare che e’ pensata per ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie infettive da animale ad animale, da uomo a uomo e da animale a uomo e viceversa. Il termine quarantena deriva dal significato storico di questa pratica che prevedeva l’isolamento dei soggetti a rischio per 40 giorni. Oggi, il termine quarantena viene indifferentemente assegnato a qualsiasi pratica d’isolamento applicata ai più diversi individui per periodi variabili di tempo.Ma perché è necessario aspettare? Perché è necessario un isolamento?Tutte le malattie causate da micro organismi, sono caratterizzate da una fase iniziale detta di “latenza” in cui molto spesso non e’ possibile individuare alcun segno o sintomo della malattia stessa, se non tramite l’impiego di una strumentazione diagnostica molto raffinata. In altre parole, durante questa fase iniziale della malattia, un individuo sano ed uno malato sono assolutamente indistinguibili l’uno dall’altro in termini di comportamento, aspetto esteriore e presenza di segni clinici specifici. Questo porta con se dei rischi che sono direttamente proporzionali alla gravità della malattia e alla lunghezza del periodo di latenza. Infatti, il totale “silenzio clinico” e cioè l’assoluta mancanza di un segno caratteristico della malattia, spesso non determinano alcun grado di debilitazione dell’animale, facendo si che il soggetto malato possa condurre una vita normale e che quindi possa incontrare una svariata quantità di altri soggetti che, potrebbero anch’essi contrarre l’infezione e quindi, ammalarsi. Tanto più la latenza e lunga tanto più alto potrebbe essere il numero delle persone od animali contagiati da un solo individuo. La gravità della malattia ha anch’essa un peso determinante sulle possibili conseguenze della diffusione della malattia stessa. Da tutto ciò che abbiamo detto finora deriva che, tanto più una malattia e’ grave e, tanto più e’ lungo il periodo di latenza “asintomatico”, tanto più restrittive dovrebbero essere le condizioni di quarantena per quella malattia. Quando si ha a che fare con rettili, il problema e’ ancora più subdolo dal momento che questo gruppo di animali e’ notorio per essere caratterizzato da una limitatissimo numero di segni clinici che vengono presentati durante lo stato di malattia.Fatte queste considerazioni dovrebbe essere consequenziale una adottare delle quarantene serie e lunghe per i rettili. In realtà, al contrario, le quarantene sono raramente adottate per i rettili, e quando vengono fatte, spesso vengono condotte male. E’ frequentissimo l’acquisto di nuovi soggetti che vengono introdotti nella collezione degli animali residenti senza alcun tipo di quarantena e tanto meno controllo clinico dal veterinario. Le frequenti morie a seguito di introduzioni di nuovi animali nelle collezioni di rettili e’ un’eventualità molto frequente purtroppo. Cosa fare dunque?Prima di tutto sarebbe bene che si acquistassero solo animali sani, ma essendo la cosa non semplice per quanto detto sopra, almeno cerchiamo di fare una quarantena fatta bene.1) Prima di tutto occorre allestire un locale quarantena, che dovrebbe essere usato per alloggiare i nuovi arrivi per un periodo che non dovrebbe essere inferiore ai 6 mesi. Questo locale quarantena non dovrebbe avere accesso diretto ai locali dove sono alloggiati gli animali residenti. 2) Il proprietario degli animali dovrebbe occuparsi della gestione di questi nuovi arrivi e del locale quarantena solo dopo avere accudito a tutti gli animali residenti. Il contrario, potrebbe avere conseguenze gravissime. 3) I nuovi arrivi dovrebbero essere controllati giornalmente e tutto ciò che sembra anormale dovrebbe venire annotato.4) Fondamentale e’ cercare di ridurre al minimo la densità degli animali. Nel migliore dei mondi possibili sarebbe opportune alloggiare i nuovi animali singolarmente. In linea teorica, ma anche pratica, non bisognerebbe toccare due animali alloggiati in terrari diversi senza prima essersi lavati le mani o cambiati i guanti, nel caso (caldamente consigliato) si indossino appunto dei guanti mono-uso.5) Sarebbe opportuno che i nuovi arrivi vengano sottoposti ad una visita clinica da parte di un veterinario. Ancora meglio sarebbe poi l’effettuazione dei vari test diagnostici  disponibili per ciascun animale per le malattie conosciute dei rettili.6) Per tutto il periodo di quarantena i nuovi arrivi non dovrebbero essere spostati a meno che per situazioni di emergenza.Il controllo metodico e continuo del peso può dare delle indicazioni utilissime sullo stato di salute degli animali. Un calo di peso superiore al 10% della massa totale del corpo del rettile e’ spesso indicazione di un processo patologico in atto. E’ importantissimo avere un comportamento onesto nei confronti delle persone a cui cediamo degli animali. E’ eticamente scorretto e professionalmente controproducente cedere animali malati o provenienti da situazioni di malattia. Un’azione di questo genere, condotta spesso in malafede, purtroppo, può avere conseguenze serissime e devastanti per gli allevamenti.Evitare che si verifichino dei grossi guai nelle nostre collezioni di rettili e’ possibile. Serve attenzione, ma soprattutto buon senso. La possibilità di allevare animali tanto particolari come i rettili e’ un privilegio, e proprio per questo abbiamo l’obbligo morale di farlo nel migliore dei modi, costi quello che costi. Se non abbiamo tempo, voglia, o pazienza per farlo, significa che dovremmo lasciare quella tartaruga, quel serpente o quella lucertola dov’è.