TARTARUGHE

RAPPORTI CON L'UOMO


Le tartarughe sono tra gli animali più conosciuti e popolari e questo è dimostrato dal fatto che sono continuamente rappresentate sui libri per bambini, su magliette, adesivi, cartoline; sono tantissimi inoltre gli oggetti con la loro forma come ad esempio portachiavi, portaceneri, orecchini, ciondoli, giocattoli souvenir, portafortuna ecc.  La tartaruga è un animale da alcuni apprezzattissimo e da altri considerato ripugnante o persino temuto come spesso accade per i pipistrelli, i topi, i serpenti.  Al giorno d'oggi la tartaruga terrestre (e non solo) vanta tantissimi appassionati e molti la allevano nonostante le difficoltà a trovarne un esemplare e la possibilità di poterlo mantenere in condizioni appropriate.   L'allevatore deve conoscere innanzitutto le leggi sulla protezione e deve sapere che allevare una testudo non è sempre agevole nonostante siano degli animali assai resistenti.  Spesso, infatti, persone incoscienti tengono il rettile dentro casa come se fosse un cane, costringendolo a strisciare sui pavimenti freddi e lisci e quindi assolutamente inadatti e sottoponendolo a continui urti contro le porte e contro i piedi. Inoltre la tartaruga è un animale che sporca spesso e in qualsiasi punto dell'appartamento a differenza di un gatto o di un cane.  Tutto questo ci fa capire che l'allevamento dentro casa è assolutamente impraticabile sia per noi, che saremo costretti a pulire diverse volte al giorno,  sia per il nostro animale che sarebbe sottoposto ad inutile violenza.  Il posto più adatto dove allevare una testudo è un appezzamento di terra con vegetazione selvatica.  Vivono a meraviglia nei giardini ma bisogna considerare che potrebbero rovinare le coltivazioni di piante e fiori.   L'allevatore dovrà quindi accettare che qualche fiore venga abbattuto perché morsicato alla base dello stelo come avviene per esempio con le "Calle". Il terreno deve essere ben recintato perché se c'è una via di fuga, la tartaruga la troverà.  Se il nostro giardino presenta un'abbondante e varia vegetazione, la tartaruga potrebbe cavarsela da sola anche per molti mesi senza il nostro apporto di cibo.   Aiutiamo comunque il rettile nel rendergli l'alimentazione più varia (ma anche più abbondante) con verdura di vario genere come ad esempio la classica lattuga da loro sempre graditissima, pomodori e frutta matura come fichi, fragole, mele, pere, susine, albicocche, pesche ecc.  Gli agrumi è meglio evitarli perché potrebbero causar loro problemi intestinali, comunque non li mangiano quasi mai (i limoni neanche li annusano).   Alcuni (e non pochi) consigliano di eliminare dai giardini piante considerate velenose per le tartarughe come l'oleandro, l'edera, le felci, l'aucuba.  Tuttavia, per esperienza personale, considero quest'ultima notizia assai criticabile. Non conosco invece quali siano i fastidi che potrebbero procurare i fertilizzanti, i concimi, i pesticidi di uso comune nei giardini.  La testudo è un animale che non ha grosse esigenze di bere potendo sopravvivere senza acqua per lunghissimi periodi. I luoghi dove vive in natura sono spesso aridi e sopratutto nei mesi estivi non si trova acqua per molti chilometri. Questo non vuol dire che non dobbiamo mettere un recipiente d'acqua nel nostro terreno ma tutt'altro visto che non è raro che si avvicinino talvolta per qualche sorso.Chi possiede molte testudo si troverà di fronte al problema delle liti tra i maschi ma soprattutto dei continui scontri dei maschi con le femmine nel periodo dell'accoppiamento.  Il corteggiamento è caratterizzato dai colpi e dai morsi inflitti dal maschio La femmina, se sottoposta ininterrottamente a tali "attenzioni", può riportare delle fastidiose ferite  alle zampe e sul carapace.  Il maschio può molestare la femmina per settimane, anche per molte ore ogni giorno; immaginiamoci quando i maschi sono numericamente superiori alle femmine!In natura è tutto ben regolato: il maschio nel periodo dominato dalla presenza di un forte istinto sessuale, inizia l'estenuante ed ininterrotta ricerca di una compagna: cammina per giorni e per chilometri guidato da chissà quale segnale fino al ritrovamento di un esemplare di sesso opposto con il quale può finalmente accoppiarsi. Alla fine del rapporto i due si allontanano ed il maschio difficilmente ritroverà la stessa compagna e riprenderà la sua ricerca magari nella direzione opposta. Questo non può avvenire nei nostri giardini dove il maschio, non ha il minimo problema  a trovare la femmina. Siccome il periodo dell'accoppiamento può durare molti mesi  l'unica possibile soluzione è quella di separare il maschio dalla femmina. Un'altra possibilità è quella di avere un numero di femmine superiore a quello dei maschi con un rapporto di circa 1:3.Non impediamo però alle tartarughe di accoppiarsi, ma regoliamo semplicemente i loro incontri. Chi possiede solo un maschio avrà infatti notato che durante i periodi primaverili la tartaruga inizia a camminare in continuazione girando lungo i confini del giardino, cercando disperatamente una via di fuga per poter proseguire la sua ricerca amorosa. Il problema delle zuffe tra i maschi è meno serio perché in fondo gli scontri si limitano a pochi colpi. Uno dei due si arrende abbastanza in fretta e scappa, quindi raramente si possono procurare delle ferite. Naturalmente se lo spazio è poco il problema potrebbe essere più evidente soprattutto quando i maschi che si affrontano sono entrambi adulti.Alcuni raccontano che le testudo in cattività imparino a riconoscere il loro padrone, ma questo non è corretto: le testudo imparano a riconoscere la figura umana e a sentirne l'arrivo. Tutto questo è collegato alla nostra offerta di cibo. Se mettiamo del cibo ogni giorno nello stesso posto e alla stessa ora, avremo presto come conseguenza che le nostre tartarughe ci attenderanno sul luogo con quotidiana puntualità. Questi rettili hanno un apparato uditivo che gli consente di sentire le vibrazioni del suolo, ma in realtà sono totalmente sordi alle vibrazioni sonore trasmesse per via aerea. In pratica non sono in grado di sentire un nostro richiamo o un fischio ma, invece, sentono bene le vibrazioni terrene provocate dai nostri passi. Potremo dunque notare che, spesso, al nostro passaggio vengono fuori dal loro riparo e venendo, magari, incontro ai nostri piedi in attesa del loro pasto. Non posso invece essere certo nel negare che riescano a differenziare una persona (chi se ne occupa) da un'altra (un estraneo) anche se credo che non ne abbiano la facoltà.