TARTARUGHE

Integrazioni alimentari


Le tartarughe terrestri dal punto di vista nutrizionale possono essere suddivise in due gruppi: vegetariane ed onnivore.Per tartarughe terrestri onnivore si intendono quei cheloni terrestri che si nutrono sia di vegetali che di alimenti di origine animale ( carogne di mammiferi, piccoli invertebrati, uova di altri rettili, ecc.) o di insetti e loro larve.Le tartarughe terrestri vegetariane in senso stretto ( Testudo graeca, T. hermanni, T. marginata, ecc.) sono, invece, Cheloni che si nutrono esclusivamente di alimenti di origine vegetale: piante, foglie, erbe, ortaggi e frutta. Per questi ultimi animali la dieta deve essere quanto più varia ed eterogenea, per fornire ciò che dal punto di vista proteico, minerale, vitaminico e dei grassi, questi rettili richiedono.La dieta delle Testudo in natura comprende vegetali che contengono da 4 a 6 parti di calcio per ogni parte di fosforo ( rapporto 4:1 e 6:1 di calcio/fosforo ), bisognerà, quindi, optare per quegli alimenti che non apportino un eccesso di fosforo. Da ciò emerge quanto sia dannosa per le tartarughe terrestri vegetariane un’alimentazione che includa la carne dei mammiferi a sangue caldo dove il rapporto calcio/fosforo è di 1:30 , 1:40 o di insetti dove il calcio è praticamente assente.Grazie al loro elevato contenuto di calcio sono da preferire il tarassaco ( dente di leone ), il trifoglio, l’erba medica, i fichi ed il melone.La somministrazione deve avvenire in modo tale che le tartarughe non possano scegliere o discriminare alcuni componenti della dieta da noi formulata e proposta; a tal fine è opportuno spezzare e mescolare tra loro i vari ingredienti e cospargere la razione alimentare con un integratore minerale e vitaminico che contenga appropriati tenori di calcio e vit D3.Le tartarughe vegetariane, allevate in cattività necessitano di alimenti con pochi grassi (tassativamente di origine vegetale), un tenore proteico ridotto, molta fibra e contenenti un’appropriata presenza di minerali ( soprattutto calcio ) e vitamine.Recentemente è stato proposto sul mercato un mangime secco  ( deve essere reidratato imbevendolo con acqua prima della somministrazione alle tartarughe ) in bastoncelli estrusi e compresse: il Sera Raffy Vital; si tratta di un mangime completo ( per mangime completo si intende un alimento che può soddisfare da solo le esigenze nutrizionali della specie a cui è destinato ), con un contenuto modesto di proteine 18% ed un alto tenore di fibra 8% oltre ad una corretta presenza di vitamine, aminoacidi essenziali e sali minerali ( rapporto Ca/P = 4,25/1 ) in giusta proporzione. Il Sera Raffy Vital può sostituire l’assortimento eterogeneo di erbe e vegetali vari che sarebbero necessari per garantire una razione completa dal punto di vista nutrizionale.La patologia dismetabolica minerale più frequente è legata alla carenza o al cattivo metabolismo nei tessuti del calcio.Questa malattia osteo metabolica è denominata MOM e si presenta principalmente per due cause:Un’alimentazione carente di calcio sia per una scelta errata degli ingredienti dietetici sia per la mancata sinergia calcio-vitamina D3.  La mancata esposizione ai raggi ultravioletti per l’assenza nel terrario di una lampada irraggiante radiazioni UVB o per la presenza di una lampada esausta. Perché il calcio venga assorbito e fissato nel tessuto osseo è indispensabile la vitamina D. Quest’ultima viene apportata con gli alimenti e, quindi, modificata in vit. D2 dal fegato e successivamente in vit. D3 a livello cutaneo e renale. Tale trasformazione può avvenire soltanto in presenza dei raggi ultravioletti; la mancanza di uno di questi parametri ( calcio, vit D e raggi UVB ), determina la comparsa della malattia.La MOM può insorgere anche per altre cause, come la presenza di parassiti intestinali che ostacolano l’assorbimento del calcio oppure per patologie gravi a carico del fegato e dei reni.Riassumendo, la MOM ha origini multifattoriali:Mancanza od insufficiente calcio nella razione alimentare. Eccesso di fosforo nella dieta, in presenza e non di adeguate quantità di calcio. Carenza di vit.D3, per insufficienza nell’alimento o insufficiente esposizione ai raggi UVB. Presenza eccessiva di ossalati o altre sostanze che legano il calcio nella dieta. Eccesso di vit. D3. Presenza di parassiti intestinali. Patologie a carico del fegato, reni, intestino e tiroide. La MOM scientificamente chiamata osteodistrofia fibrosa, è tra le più comuni malattie che colpiscono i rettili.La sintomatologia clinica è rappresentata nelle tartatughe giovani da un rammollimento del carapace, che cresce deformato ed appiattito, ciò si accentua con la crescita; se si insiste con un tenore alimentare errato accompagnato da un elevato tasso proteico, si può osservare una crescita del carapace con gli scuti estremamente convessi ( aspetto a dune ) ed appuntiti, detta piramidalizzazione del carapace (aspetto a piramide degli scuti). Se la tartaruga viene presa in mano e stretta tra le dita a livello del ponte, ( punto di saldatura tra il carapace ed il piastrone ) si evidenzia una consistenza gommosa che ben si differenzia dalla fisiologica rigidità che presenta una tartaruga in benessere.Altre manifestazioni sono: gonfiore agli arti, e malformazioni alla mandibola, che alla compressione presenta rammollimento e cresce meno, restando più corta della mascella, quest’ultima al contrario manifesta un’ abbondante crescita, simile ad un rostro che ostacola una corretta alimentazione. La riduzione della rima orale impedisce di fatto la possibilità di addentare il cibo. Altre manifestazioni della MOM sono: l’incompleta calcificazione delle uova , deformità embrionale che porta ad un  aumento della mortalità prenatale e alla presenza di malformazioni del carapace nei soggetti nati; nei soggetti adulti è più difficile la comparsa della MOM che però può essere evidenziata con una radiografia, mettendo in mostra un’eventuale perdita di mineralizzazione delle ossa.La situazione si aggrava se l’alimentazione è ricca di carboidrati e proteine, poiché viene stimolato il metabolismo e, quindi, l’accelerazione della crescita, non associata ad un corrispettivo tasso di calcio indispensabile alla corretta ossificazione dei tessuti. L’eccesso di proteine causa principalmente due tipi di danni:Nelle giovani tartarughe provoca un accrescimento rapido non accompagnato da una corretta ossificazione ( gli alimenti molto proteici possiedono bassi tenori di calcio ), deformazione del carapace e rammollimento. Danni ai reni che devono smaltire i cataboliti della digestione delle proteine: la tartaruga col tempo morirà per insufficienza renale o per gotta. Il calcio deve, quindi, essere ben rappresentato nella dieta delle tartarughe terrestri, ci preoccuperemo allora di somministrare alimenti ricchi di calcio e con un tasso di fosforo contenuto e comunque non eccedente il calcio. Un eccesso di fosforo nell’alimentazione  può provocare la MOM impedendo l’assimilazione del calcio.E’ buona norma somministrare regolarmente un integratore a base di vit D3 e di calcio ed esporre le tartarughe ai raggi di una lampada UVB o direttamente alla luce del sole. Le tartarughe giovani necessitano di un’integrazione minerale anche giornaliera, per quelle adulte è sufficiente una somministrazione di 1-2 volte alla settimana; l’integrazione prima e durante la deposizione delle uova deve essere aumentata. Per l’integrazione minerale è bene usare prodotti formulati per rettili dove il rapporto calcio fosforo è elevato o dove il fosforo sia del tutto assente.Un prodotto indicato in tal senso è il Sera Reptimineral H. Si tratta di un complesso minerale e vitaminico in polvere specifico per rettili vegetariani.Oltre ad un correto bilanciamento di vitamine ed aminoacidi essenziali, questo prodotto contiene un elevato rapporto Ca/P ( Ca: 149018 mg/kg; P: 18473 mg/kg Ca/P > 8/1 ) ed un appropriato tenore di ferro, magnesio, manganese, sodio, zinco e soprattutto selenio. Il dosaggio è di 1 cucchiaino da caffè raso ( 0,80 g ) ogni 150 g di alimenti freschi somministrati. Più semplicemente l’integrazione può essere effettuata cospargendo un po’ di prodotto sull’alimento quotidiano; nel caso si tratti di mangime secco suggeriamo di inumidirlo preventivamente per facilitare l’adesione della polvere.ULTRAVIOLETTILe onde dello spettro elettromagnetico comprese tra i 100 e i 400 nanometri ( nm ) sono dette radiazioni ultraviolette ( UV ).La luce ultravioletta è divisa in tre bande; a seconda della lunghezza d’onda distinguiamo: UVA, UVB, UVC.I raggi UVC a seconda dello spettro, causano tumori nonchè immunosoppressione e possiedono attività germicida; vengono filtrati dall’atmosfera terrestre. Questo tipo di radiazione possiede finalità specifiche, non finalizzate all’irraggiamento diretto dei rettili. Le lampade che emettono UVC non dovranno mai essere utilizzate nel terrario in presenza di animali senza appropriate schermature o protezioni anche per la salute umana.I raggi UVA possono essere percepiti dall’occhio dei rettili; un tale tipo di illuminazione porta al rettile dei benefici psicologici, stimolando tra l’altro l’alimentazione e l’attività riproduttiva.  I raggi UVB sono indispensabili per certi rettili poichè permettono la sintesi della Vit D3.Spesso vengono proposte per le tartaruge lampade non idonee alla sintesi della vit. D3: ad esempio le lampade al tungsteno ( ad incandescenza ) e quelle al neodimio, non emettono UVB.Le lampade devono essere sostituite ogni 12 mesi e non dovranno essere schermate da lastre di vetro o acriliche, poiché queste assorbono i raggi UV.La collocazione delle lampade avverrà a 25-30 cm (max 45 cm) in vicinanza della fonte di calore. L’accensione della lampada dovrà seguire il fotoperiodo del rettile, cioè dalle dieci alle dodici ore.Buona emissione di raggi UV utili all’ossificazione delle tartarughe terrestri possiedono le lampade: Sera terra UV-special ( emette il 4% è di UVB ) e Sera tropic sun Royal che emette una quantità di UV complessiva prossima al 2%.LE VITAMINELe vitamine sono principi nutritivi essenziali di natura organica , che regolano insieme agli ormoni ed all’azione degli enzimi tutti i processi fisiologici degli esseri viventi.Per le tatarughe terremo in particolare considerazione le seguenti vitamine: A, B1, D3, e la E.Vit. A: è presente nell’alimentazione come provitamina ( carotene ), stimola l’accrescimento corporeo ( trofismo delle mucose e dei connettivi: scheletro ), rigenera la rodopsina ( pigmento visivo ) e aumenta la fertilità.La carenza si manifesta con arresto della crescita, lesioni oculari (infiammazione ed infezione agli occhi, cataratta alla retina e cornea ), edema, steatosi epatica ed eritematosi con defoliazione dello strato superficiale della pelle e depigmentazione .Vit. B1 ( Tiamina ): ricopre un ruolo importante nel metabolismo energetico (coenzima nel metabolismo dei carboidrati) e sul sistema nervoso.La carenza si manifesta con inappetenza, arresto della crescita, disturbi nervosi (convulsioni, ipereccitabilità), atrofia muscolare e paralisi o paresi di uno o più arti nonchè difficoltà nella deambulazione.Vit. D:  è responsabile del metabolismo del calcio e del fosforo, determina la crescita ossea, consentendo la fissazione del calcio nello scheletro. Si presenta come provitamina che viene attivata nei tessuti dai raggi ultravioletti. La sua carenza determina crescita stentata, deformazione al carapace, alla mascella, alla mandibola, alla colonna vertebrale, asimmetria degli scuti e rachitismo nei neonati.Vit. E ( Tocoferolo ): in sinergia con la vit. C ed il selenio, difende l’organismo dagli attacchi dei radicali liberi, proteggendo gli acidi grassi insaturi e la vit. A; insieme a quest’ultima preserva gli epiteli e favorisce la produzione di gameti esaltando la fertilità e la sintesi dei globuli rossi.Adeguate dosi di vit. E e di zinco sono essenziali per il metabolismo del retinolo.La vit. E svolge, quindi, un’azione disintossicante ed antiossidante.La sua carenza determina riduzione della sopravvivenza, crescita stentata, steatosi epatica, idropisia, anemia, atrofia delle gonadi, distrofia muscolare,  depigmentazione  della  pelle  e  ossidazione  dei  lipidi.L’ipovitaminosi A, B1 ed E è frequente nelle tartarughe acquatiche male alimentate ed in quelle carnivore, molto rara, invece, nelle tartarughe terrestri vegetariane tenute libere all’aperto ed alimentate con verdure fresche ed erbe. Non esistono studi scientifici specifici sulle tartarughe, idonei a stabilire le precise esigenze giornaliere di vitamine, minerali ed oligoelementi. Possiamo, peraltro, citare alcuni dosaggi ed il rapporto che dovrebbe avere l’integrazione delle singole vitamine. L’integrazione di vitamina A varia da 200 a 300 UI/kg di peso corporeo oppure da 2000 a 10000 UI/kg (dose massima) nella dieta; benchè le verdure verde scuro e colore arancio siano ricche di β-carotene, precursore della vit A, può presentarsi una ipovitaminosi; in tal caso attenzione a non eccedere nel trattamento terapeutico: una singola iniezione di vit. A ad una tartaruga con dosaggi superiori a 10000 UI/kg può causare intossicazione con gravi lesioni cutanee e necrosi della pelle.Una dieta ricca di carboidrati, richiede maggiori quantità di vit.B1, e per le tartarughe onnivore o carnivore, una somministrazione di carne cruda o pesce fresco può portare ad una carenza di Vit.B1, in quanto la presenza in questi alimenti dell’enzima tiaminasi, determina la neutralizzazione di questa vitamina.Un’alimentazione ricca di grassi insaturi determina un aumento enorme della necessità di vit.E; ancora una volta emerge l’importanza di non fornire alimenti derivati da carni di animali a sangue caldo alle tartarughe terrestri ed acquatiche. Queste ultime presentano molto spesso carenze vitaminiche e minerali anche per una sciagurata abitudine di alimentarle non con i mangimi per esse appositamente formulati, ma con mangimi per pesci da laghetto o da acquacoltura.Per il trattamento terapeutico la vit. B1 viene somministrata per via parenterale od oralmente con un dosaggio di 25 mg/kg di peso corporeo.Il dosaggio della vit. E, presumibilmente equivale a quello per i mammiferi: 1mg/kg di peso vivo; questa esigenza può essere maggiore in presenza di un alto tenore dei grassi e di un basso contenuto di selenio.Il rapporto tra le diverse vitamine assume grande importanza: è nota la sinergia tra la vit.A e la vit.E, e tra la vit.E, la vit.C ed il selenio.Il selenio è citato raramente nella integrazione minerale dei rettili, eppure si tratta di una sostanza la cui presenza è critica per tutte le specie domestiche e presumibilmente è spesso carente nei rettili allevati in cattività. La necessità di selenio per le tartarughe è di circa 0,1ppm ( mg/kg ),  una dieta ottimale contiene tra 0,3-0,5 mg/kg, quest’ultimo parametro non dovrà essere però superato.La carenza di calcio si tratta reidratando la tartaruga ed attuando una terapia mirata a base di calcio: per via endovenosa verranno trattati i soggetti ipocalcemici che presentano tremori muscolari e paresi; per i pazienti in condizioni meno critiche si inietterà per via sottocutanea o intramuscolo del calcio gluconato: 0,5 mg/kg due volte al giorno.Può essere effettuato anche un trattamento per via orale (a patto che sia presente un’adeguata quantità di vit D): 1 ml/kg due volte al giorno di una soluzione di calcio (23 mg/ml), da ripetere finchè i sintomi non sono regrediti.Il trattamento va abbinato alla somministrazione di vit. D: tenendo presente che un eccesso di quest’ultima porta tossicità a livello epatico e renale.Se il quadro patologico è riconducibile a ipovitaminosi D (vedi MOM per descrizione di carenza) sono sufficienti 2-3 iniezioni di vit.D intervallate di una settimana somministrando per via sottocutanea 80-100 UI/kg.Se le tartarughe vengono mantenute all’aperto in ampi spazi dove possono giovarsi dell’esposizione solare e di un pascolo vegetale veramente assortito e verrà praticata una metodica integrazione alimentare, ben raramente le nostre “ tarte “ potranno manifestare carenze minerali, vitaminiche o di altra natura; potremo anzi assistere a ripetute  riproduzioni che si presenteranno con regolarità anno dopo anno.