TARTARUGHE

Tartarughe dalle orecchie rosse


Trachemys scripta elegansLe tartarughe dalle orecchie rosse sono importate dagli Stati Uniti a decina di migliaia ogni anno, ma la maggior parte muore ancora prima di essere venduta, a causa delle condizioni inadatte in cui sono tenute, e moltissime muoiono prima di un anno di età, per mancanza di cure adeguate da parte dei proprietari. Quando crescono e diventano troppo ingombranti spesso vengono liberate, danneggiando la fauna locale (esistono già insediamenti stabili di T. scripta in Israele, Francia, Germania, Olanda, Sud Africa. Possono vivere molto a lungo, anche 30 anni e più, se accudite in modo appropriato, per cui richiedono un impegno a lungo termine.Il mantenimento ideale in cattività delle Trachemys è rappresentato da un laghetto all’aperto, il che raramente è realizzabile per il proprietario. Il laghetto deve essere provvisto di un muretto o una recinzione per evitare che gli animali scappino, di una zona asciutta per permettere alle tartarughe di uscire dall’acqua e riscaldarsi al sole, ed eventualmente di un’area adatta alla deposizione delle uova.In alternativa la soluzione migliore consiste nell’utilizzare un acquario di vetro, materiale che ha il vantaggio di essere facilmente lavabile e disinfettabile. Un paio di Trachemys fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Man mano che crescono la vasca deve essere proporzionalmente più grande. Si deve evitare un affollamento eccessivo perché sono animali molto aggressivi.La profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm. Per quelle più grandi la profondità deve essere pari alla lunghezza del carapace, ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda 10 cm. Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona asciutta, che può essere costituita da un pezzo di legno o delle rocce. Occorre porre molta attenzione affinché gli animali non abbiano la possibilità di restare intrappolati sott’acqua smuovendo oggetti pesanti, perché questo ne causerebbe l’annegamento.La temperatura dell’acqua deve essere di 24-26°C di giorno, con una riduzione di circa 5°C di notte. Ciò si ottiene con dei riscaldatori collegati a un termostato, facendo attenzione che le tartarughe, specialmente quelle più grosse, non li danneggino. E’ sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente.Non si deve utilizzare come materiale per il fondo sabbia, ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possano essere ingoiate, perché causano facilmente costipazione intestinale.E’ necessario mettere una lampada riscaldante in corrispondenza della zona asciutta, in modo da creare un punto caldo di 30-31°C, in cui le tartarughe possano uscire a riscaldarsi come se si esponessero al sole. Un punto caldo all’interno del terrario permette inoltre di creare un gradiente di temperatura, indispensabile per il benessere del rettile, che può in questo modo regolare la sua temperatura corporea.La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno. Oltre a utilizzare una lampadina a incandescenza (da 40-100 watt a seconda delle dimensioni del terrario) per il calore, si deve utilizzare una lampada a raggi ultravioletti (UVB), che permette alle tartarughe di sintetizzare la vitamina D3 di cui hanno necessità.La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre però tenere bene presente che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti ed è perciò inutile. Durante le giornate calde e soleggiate è un’ottima pratica permettere alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta. Si deve prestare la massima cura ad evitare problemi di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendo la possibilità di ripararsi all’ombra se la temperatura aumenta troppo. Il calore eccessivo può uccidere un rettile in pochi minuti.Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio l’acqua deve essere periodicamente cambiata e il terrario disinfettato. Prima lo si lava con cura con acqua calda e sapone, poi si utilizza un disinfettante (la varechina diluita è efficace ed economica), e quindi si risciacqua abbondantemente per eliminare ogni residuo di disinfettante. I disinfettanti a base di fenoli devono essere evitati perché sono tossici.Fonte: http://www.aaeweb.net/Default.htm