TARTARUGHE

Minacce per le tartarughe


Rapporto dell'ANCF Animal & Nature Conservation FundMINACCE NATURALIEccessi climatici e termici Stagioni estremamente piovose con sbalzi termici negativi continui possono inficiare il successo riproduttivo in gran parte delle specie delle zone temperate. Inoltre, elevate o basse temperature durante l’incubazione delle uova possono creare, a breve scadenza, scompensi nella proporzione maschi-femmine dei nascituri. Predazione su uova e piccoli La schiera dei possibili predatori è molto ampia: si va dagli invertebrati (ad esempio le formiche possono entrare nei nidi e divorare lentamente gli embrioni) ai piccoli e grandi mammiferi. In certi casi la predazione sulle uova sconvolge il 70% del potenziale riproduttivo di una specie, cui va sommata la predazione dei piccoli alla nascita e durante i primi mesi di vita. Predazione sugli adulti Gli adulti, pur avendo meno nemici dei piccoli, non sono esenti dal fenomeno della predazione. Tra i predatori ci sono alcuni rapaci diurni che hanno sviluppato tattiche particolari per la cattura e l’uccisione di testuggini terrestri, i caimani e gli alligatori. Parassiti e patologie Diverse specie di zecche possono attaccarsi alle parti molli; nematodi e altri parassiti interni sono presenti in diverse forme. Più subdole sono alcune batteriosi (es. salmonella), qualche micosi e infezioni virali. MINACCIA ANTROPICIAlterazione delle zone umide L’eliminazione di paludi, acquitrini e stagni ha prodotto la forte contrazione numerica di molte specie. La rettificazione e la cementificazione delle sponde dei fiumi provoca una riduzione delle fonti alimentari, di punti adatti alla nidificazione e di nascondigli dai predatori. L’aumento della velocità di scorrimento delle acque, la costruzione di dighe e altri manufatti, alterano le condizioni di temperatura delle acque o provocano secche improvvise che obbligano le testuggini a spostamenti pericolosi verso altri siti. Agricoltura intensiva Immensi territori sono stati impoveriti faunisticamente per ricavare terreni da coltivare con metodi estensivi, obbligando molte specie a sopravvivere nelle aree incolte marginali. Grosse perdite sono inoltre dovute ai moderni metodi colturali che prevedono l’utilizzo generalizzato di mezzi meccanici per l’aratura, la falciatura, ecc. Urbanizzazione Il grande sviluppo di centri abitati, la costruzione di strade, ferrovie e canali artificiali hanno inciso profondamente sulle popolazioni di tartarughe e testuggini delle aree a maggiore urbanizzazione. Inoltre la presenza di strade costiere rende molto critico il successo riproduttivo delle tartarughe marine: le luci delle auto, infatti, possono ingannare le piccole tartarughe all’uscita dal nido, portandole a dirigersi verso l’asfalto piuttosto che verso il mare. Deforestazione e incendi Alcune specie sono fortemente minacciate dal taglio e dalla devastazione delle foreste tropicali; altrettanto devastante è l’eliminazione della copertura vegetale sia cespugliosa sia arborea. Gli incendi sono poi una minaccia ancora maggiore in quanto questi animali non riescono a fuggire. L’inquinamento I danni prodotti sulle tartarughe e sulle testuggini dallo spargimento di sostanze chimiche in acqua, a terra e in aria sono enormi. Gli erbicidi, come l’atrazina, hanno effetti letali e durante i catastrofici versamenti in mare di nafta e petrolio, per incidenti capitati alle petroliere, moltissime tartarughe marine vengono ritrovate agonizzanti. Cattura e commercio per fini alimentari e per la medicina tradizionale La Cina meridionale è oggi al centro del commercio delle carni e dei prodotti di tartaruga (soprattutto per la medicina tradizionale) e vi confluiscono, per essere vendute a caro prezzo, milioni di esemplari catturati in Laos, Vietnam, Malesia, Cambogia, Bangladesh e Indonesia. Fonte: http://turtleportal.free.