TARTARUGHE

La salmonellosi nei rettili


Si sente parlare spesso di salmonellosi associata ai rettili, ma di cosa si tratta esattamente e quali sono i rischi effettivi?La salmonellosi è un’infezione causata da Salmonelle, batteri che vivono nell’apparato gastrointestinale di svariati animali (insetti, rettili, uccelli e mammiferi, uomo compreso) e vengono escreti nelle feci. Di solito sono semplici commensali, ossia non arrecano danno all’organismo che le ospita, ma in certi casi sono in grado di causare malattia. Le Salmonelle possono essere trasmesse da un animale all’altro attraverso il contatto diretto con le feci, o tramite il contatto con qualcosa che si è contaminato con le feci. Esistono circa 2000 sierotipi, ossia varietà, di Salmonelle, la cui capacità di causare danno all’organismo varia moltissimo. Solo pochi sierotipi sono effettivamente patogeni per l’uomo; tra questi, Salmonella typhi, responsabile della febbre tifoide, che infetta esclusivamente l’uomo. La salmonellosi nell’uomo ha un tempo di incubazione di 12-72 ore. Può dare sintomi di gravità variabile, da infezioni inapparenti a grave diarrea con disidratazione, crampi, febbre alta e perfino morte. Nei casi più lievi dà un problema intestinale passeggero, che si risolve spontaneamente in 24 ore e che non viene neppure riconosciuto come salmonellosi. La fonte più comune di salmonellosi per l’uomo è rappresentata dall’ingestione di cibo contaminato, specialmente carne di pollo e uova. Anche i rettili possono trasmettere la salmonellosi: si ritiene, infatti, che circa il 90% dei rettili sia portatore di Salmonelle. La salmonellosi contratta dai rettili è in progressivo aumento, e questo per due motivi: perché i rettili sono sempre più diffusi come animali da compagnia, e perché spesso non sono accuditi in modo adeguato e vengono loro negate le necessarie attenzioni. Per dare un’idea della rilevanza del problema, negli Stati Uniti ogni anno dai 2 ai 4 milioni di persone contraggono la salmonellosi; la maggior parte dei casi è però dovuta all’ingestione di carne bovina, pollame e uova. Circa 50.000 casi (dal 2 al 5%) si ritiene siano dovuti al contatto con i rettili. Agli inizi degli anni 70, sempre negli Stati Uniti, circa 250-300.000 casi di salmonellosi furono fatti risalire al contatto con le tartarughe da compagnia (in particolare Trachemys scripta elegans, la comune tartaruga dalle orecchie rosse). Ciò portò alla proibizione della vendita di tartarughe di dimensioni inferiori a 10,2 cm, cioè 4 pollici (proibizione che è tuttora in vigore), allo scopo di ridurre i casi di infezione tra i bambini piccoli, che hanno la tendenza a mettere in bocca tutto ciò su cui riescono a mettere le mani. Vie di trasmissione e altre fonti di salmonellosi 1. La via più comune di infezione è la via orale (es.: ingestione di cibo o acqua contaminati) 2. L’infezione si può verificare attraverso una ferita, un taglio o un’ulcera 3. L’infezione si può verificare a causa di schizzi di materiale contaminato negli occhi 4. L’infezione si può verificare attraverso l’inalazione di particelle e di aerosol contaminati 5. Gli animali e i prodotti di origine animale sono le fonti di infezione più comuni, in particolare la carne poco cotta, soprattutto pollame, carne bovina, suina e di tacchino. 6. Le carni cotte si possono ricontaminare se vengono a contatto con carni crude 7. I cibi si possono contaminare se chi li manipola ha le mani contaminate da Salmonelle 8. L’infezione si può verificare per contatto, ingestione o inalazione di terreno contaminato con feci animali 9. Una fonte di contagio può essere il latte non pastorizzato o il latte pastorizzato contaminato 10. Possono esser fonti di contagio il pesce, la carne e le ossa, i fertilizzanti e gli alimenti per animali Chi dovrebbe evitare il contatto con i rettili? Per un adulto sano le possibilità di ammalarsi quando viene a contatto con le Salmonelle sono molto scarse, in quanto il suo sistema immunitario le tiene facilmente sotto controllo. Ciò non vale però per gli individui molto giovani, molto vecchi o il cui sistema immunitario è compromesso, per i quali il rischio è maggiore. Le seguenti categorie di persone dovrebbero quindi evitare ogni contatto, diretto o indiretto, con qualunque tipo di rettile, dal momento che per loro il rischio di contrarre l’infezione in modo grave è molto aumentato. 1. I neonati e i bambini fino a 5 anni di età 2. Chiunque sia sieropositivo per l’HIV o con l’AIDS o altri disordini immunodepressivi 3. Chiunque abbia subito un trapianto e sia in terapia anti-rigetto 4. Chiunque prenda farmaci che deprimono o alterano il sistema immunitario, tra cui cortisonici, chemioterapici antitumorali, ecc., e chiunque riceva una radioterapia 5. Le donne gravide, per i rischi al feto 6. Le persone molto anziane, debilitate, malate o in cattivo stato di nutrizione Cosa fare per evitare l’infezione o lo stato di portatore 1. Dopo aver toccato qualunque rettile lavarsi le mani con sapone e acqua calda 2. Utilizzare preferibilmente un sapone antibatterico e lavarsi per almeno 30 secondi (l’acqua da sola non elimina la Salmonella) 3. Non baciare i rettili 4. Tenere i rettili fuori della cucina e lontani dalle superfici dove si conserva, prepara o serve il cibo 5. Non utilizzare il lavandino della cucina per lavare le gabbie, i terrari e gli accessori per i rettili 6. Non manipolare alimenti o pentole, piatti e utensili da cucina dopo aver maneggiato i rettili o i loro accessori 7. Mantenere i terrari, i recipienti per il cibo e l’acqua e gli accessori più puliti possibile 8. Mantenere i rettili nelle migliori condizioni possibili, fornendo un ambiente (luce, calore, umidità, fotoperiodo) e un’alimentazione ideali per la specie. Evitare stress e sovraffollamento. Anche il sistema immunitario dei rettili riesce a tenere efficacemente sotto controllo la Salmonella se l’animale è in condizioni ottimali. 9. Non permettere ai bambini di meno di 12 anni di maneggiare i rettili senza supervisione 10. Insegnare ai bambini a lavarsi le mani dopo aver toccato qualunque rettile 11. Non maneggiare i rettili o il materiale del terrario se si hanno tagli o lesioni sulle mani, a meno che non si utilizzino dei guanti di gomma 12. Non sottovalutare i morsi e i graffi causati dai rettili, che devono essere abbondantemente lavati con acqua calda e sapone e disinfettati 13. Fare attenzione agli schizzi quando si lavano il terrario e gli accessori, e indossare eventualmente degli occhiali protettivi14. Se si utilizza la vasca da bagno o la doccia per le pulizie del terrario, in seguito disinfettarle accuratamente (usare ad esempio lisoformio o varechina diluita).La salmonellosi e i rettiliCome già detto, spesso i rettili sono infetti, e ospitano le Salmonelle nel loro intestino, ma senza che ciò comporti loro alcun disturbo: sono in tal caso definiti "portatori sani". I portatori sani di frequente eliminano le Salmonelle con le feci, riuscendo in tal modo a infettare chi ne viene in contatto.A volte il batterio riesce invece a provocare una malattia, soprattutto se le condizioni di allevamento del rettile non sono adeguate e il suo sistema immunitario è compromesso. Il sintomo più comune della salmonellosi nei rettili è dato da enterite, vale a dire un’infezione intestinale che si manifesta con diarrea. In seguito si può sviluppare una setticemia (ingresso dei batteri nel circolo sanguigno e diffusione generalizzata), con conseguente morte. Oppure i batteri si possono localizzare in una sede e dare ascessi epatici, artrite settica, meningite, ecc. L’infezione cutanea può determinare una dermatite o la formazione di ascessi sottocutanei. Il trattamento della salmonellosi di un rettile infetto presenta due problemi. Il primo è rappresentato dalla difficoltà che si presenta a volte di trovare un antibiotico valido, in quanto sono molto comuni le forme di resistenza, in cui la Salmonella risulta insensibile all’azione degli antibiotici. Il secondo è dato dalla possibilità che una volta scomparsi i sintomi clinici, il rettile resti comunque portatore ed eliminatore di Salmonelle. Anche l’identificazione dei portatori sani non è facile, in quanto le Salmonelle non sono eliminate in modo continuo con le feci. Occorrono almeno tre esami fecali negativi, eseguiti a distanza di tre settimane l’uno dall’altro, per essere ragionevolmente tranquilli, anche se ciò non esclude il problema al 100%. Ne consegue che in ogni caso tutti i rettili devono essere considerati potenzialmente infetti. Una persona sana, tuttavia, osservando delle buone pratiche igieniche corre dei rischi veramente bassi di infettarsi, e può pertanto accostarsi a questi animali senza paure ingiustificate. Maggiori precauzioni vanno invece riservate a tutte le persone a rischio, in particolare i bambini piccoli. Pubblicato su Animalia maggio ‘01