TARTARUGHE

Post N° 449


Come nei tempi passati, ancora oggi alcune popolazioni primitive (e non solo) apprezzano le tartarughe non solo per le loro carni ma anche per i gusci che vengono utilizzati nei modi più disparati: all’occorrenza diventano stoviglie, contenitori e opportunamente lavorati si trasformano in casse di risonanza per tipici strumenti musicali o in mantici. Anche l’arte guerriera si è più volte ispirata alle ughe copiandone il sistema di difesa o addirittura utilizzando il carapace delle tartarughe stesse per difendersi. È stato infatti documentato l'utilizzo del carapace delle tartarughe marine come difesa tra diversi popoli del Pacifico: tartaruga = scudo Infatti l’invenzione dello scudo si è ispirato alla loro tipica struttura e non finisce qui: la forma del guscio delle testuggini (l’unione di tante piccole scaglie crea un’insieme solidissimo), ha suggerito ai romani una classica formazione d’attacco. Le truppe marciavano così a “formazione testuggine” in gruppi compatti con sopra e ai lati grandi scudi. Riparandosi dalle armi del nemico riuscivano a irrompere direttamente nel loro territorio. Nella religione induista poi, una delle incarnazioni di Visnù (il dio supremo), era a forma di tartaruga. In queste sembianze, Visnù aiutò gli altri dei a ricavare il liquore dell’immortalità dall’oceano. In araldica le tartarughe simboleggiano la resistenza e l’invulnerabilità. Nel passato, nella religione cristiana, era ammesso cibarsi delle loro carni nel periodo di quaresima ed esse fornivano (secondo molti buongustai), un brodo gustoso. Del resto anche molti navigatori nei secoli scorsi durante i viaggi transoceanici si spingevano negli arcipelaghi per catturare le tartarughe giganti e tenerle nelle stive: per utilizzarle come carne fresca durante il lungo viaggio. Anche nella medicina “alternativa” le tartarughe hanno acquistato sempre più prestigio e sono diventate importanti per curare malattie e le persecuzioni dell'occulto; tanto che ancor oggi in alcune località, tra le possibilità di scacciare il malocchio troviamo quella di far “passeggiare” una testuggine sulla persona affetta. Nei mercatini africani sui banchetti degli intrugli (medicine) troviamo spesso grosse scaglie di tartaruga o crani di piccole testuggini: vengono considerati perfetti talismani per la longevità.Fonte: http://digilander.libero.it/rapsite/wildanimals/wildanim.htm