TARTARUGHE

Post N° 523


"Tre ragazze, una sera in spiaggia in Sardegna... è l'inizio di una bella avventura naturale, testimonianza di un evento davvero unico.Una notte di fine luglio, in Sardegna, sulla spiaggia di Geremeas a Quartu S.Elena, tre ragazze vedono qualcosa che si muove. Una cosa grossa, tondeggiante, un po' impacciata, che si avvòltola lentamente nella sabbia. E in mezzo agli ombrelloni!Cosa poteva essere? Era una mamma tartaruga. Specie Caretta caretta, una delle tre che vivono nel Mediterraneo. E che prima d'ora, pur facendosi ogni tanto vedere nelle acque smeraldine, non s'era mai avventurata nelle pur splendide baie sarde per nidificare: in genere lo fanno nel mar Egeo o nelle isole greche.La tartaruga Caretta caretta raggiunge un metro di lunghezza e arriva a pesare 100 kg. Nei primi mesi dell'estate la femmina, dopo l'accoppiamento, raggiunge una spiaggia, preferibilmente di notte. Giunta sul bagnasciuga, si spinge lontano dalla riva anche per qualche decina di metri, dove scava il fosso in cui porre le uova. Poi, dopo aver ricoperto il nido, torna in mare e s'allontana.Poi, muovendosi sulla terraferma, la tartaruga lascia una traccia inconfondibile, una sorta di "pista" piatta e dritta sulla sabbia. Se la si vede, quello è un chiaro segno di avvenuta nidificazione.Ebbene, con prontezza e sensibilità le ragazze testimoni del "lieto evento" hanno avvertito il Corpo Forestale. Una cosa davvera unica ed eccezionale per la Sardegna, è da 50 anni che non si aveva una notizia simile. Perciò quella porzione di spiaggia è stata subito presidiata dall'Assessorato regionale all'ambiente, per portare a buon fine la cova. Ora ci sono due reti metalliche per non far passare gli animali, e a far la guardia di giorno i volontari e di notte le Guardie Forestali. Questo è uno degli avvisi:Attenzione- Nelle vicinanze potrebbero esserci altri nidi- Il sito è sorvegliato 24 ore su 24- Il nido è protetto da predatori naturali (cani, volpi, roditori...) e da eventi meteo-marini- Al momento della schiusa i piccoli avranno libero accesso al mare.Così le uova, ben protette, deposte a circa mezzo metro di profondità, saranno incubate dal calore del sole fino al momento della schiusa, circa 60 giorni dopo la deposizione, quando i piccoli tartarughini annasperanno prima verso la luce, poi verso il mare.Il primo passo – anzi, il primo tuffo - della loro vita."Autore: Stefano Carnazzi Fonte: http://www.lifegate.it