TARTARUGHE

DECALOGO DI PROFILASSI


 1-Osservare attentamente il comportamento.
 La conoscenza del comportamento delle tartarughe ci permetterà di scoprire al loro insorgere i primi sintomi di malessere.2-Creare un ambiente adeguato alle esigenze della specie. Sono importanti la temperatura e l’umidità, che andranno opportunamente variate secondo cicli giornalieri e stagionali.3-Utilizzare rocce e altri materiali non troppo abrasivi. A lungo andare il continuo sfregamento può provocare fastidiose piaghe al piastrone.4-Effettuare una corretta alimentazione.Un regime alimentare scadente e squilibrato può essere la causa di circa l’80% delle patologie riferibili alle tartarughe.5-Fornire un adeguato apparato di radiazioni solari (UV). Naturali, o in alternativa artificiali, sono indispensabili per il metabolismo del calcio e del fosforo.6-Evitare il più possibile i fattori stressanti. In qualsiasi animale, uomo compreso, col tempo lo stress diminuisce l’efficace risposta corporea alle sollecitazioni ambientali.7-Effettuare sempre la quarantena. Un periodo di isolamento e osservazione di almeno due settimane permetterà l’evidenziazione di eventuali malattie in incubazione.8-Osservare un’adeguata pulizia. Condizione di sporcizia favoriscono la proliferazione di imponenti colonie di microbi.9-Cambiare di frequente l’acqua. Specialmente in caso di malessere di qualche esemplare è opportuno aumentare il ritmo di sostituzione dell’acqua, che rappresenta un elemento ideale per la diffusione dei microrganismi. E’ comunque buona norma che il ricambio avvenga frequentemente.10-Impedire il letargo se non sono in buona salute. Il calo di attività metabolica impedisce al corpo di difendersi dagli agenti patogeni. Spesso tartarughe che entrano in letargo appena raffreddate si aggravano e muoiono.QuarantenaE’ una misura di profilassi che consiste nell’isolare un animale di nuovo acquisito, verificando col passare del tempo che non si manifestino segni di malattia. Viene altresì messa in atto quando un animale presenta sintomi di malessere ed è perciò necessario separarlo dagli altri.Il periodo minimo di isolamento è di 15 giorni, ma un lasso di tempo di tre o quattro settimane offrirà maggiori garanzie.Durante la quarantena le tartarughe andranno osservate spesso e a lungo, cercando così di cogliere i primi eventuali sintomi e le alterazioni di comportamento caratteristici di molte malattie.Effettuato tutto quanto in nostro potere per evitare eventi patologici, può comunque accadere che una malattia venga a minacciare l’esistenza delle nostre bestiole.Fonte: http://www.tartarugheterrestri.it