TARTARUGHE

A punta Campanella il santuario delle tartarughe


E' il primo in Campania e fa parte del progetto tartanet
Il parco marino di punta Campanella ha il suo centro di prima accoglienza e di recupero delle tartarughe marine: il primo in Campania che fa parte del progetto Tartanet del Centro turistico studentesco, settore Ambiente, nato in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e sostenuto da «Life» e «Natura 2000». Nella piccola stazione zoologica marina dedicata alle famose «Caretta caretta», che sorge in via padre Rocco nel centro storico di Santa Maria e verrà inaugurata la settimana prossima, sarà possibile curare le tartarughe marine ferite dalle eliche delle imbarcazioni, o imbrigliate nelle reti dei pescatori; anche quelle arenate per aver perso la rotta. Nella sede, messa a disposizione dall’ente gestore del Parco marino di punta Campanella, accanto alle 4 vasche per le prime cure delle tartarughe con acqua salinizzata, sono stati realizzati uno studio veterinario ed una sala operatoria nelle quali le testuggini marine vengono prese in cura da due giovani professioniste: la biologa Rosaria Balduccelli e la veterinaria Olimpia Gargiulo. Il Centro recupero di Massa Lubrense, visitato ed approvato a pieni voti nei giorni scorsi da una commissione europea, è il quinto in Italia accanto a quelli di Talamone nel parco naturale della Maremma, dell’isola dell’Asinara in Sardegna, di Cattolica Eraclea nel versante ionico della Calabria e dell’Oasi di Lago Salso di Manfredonia. «Il nostro centro - spiega Antonino Miccio, direttore della riserva marina protetta di punta Campanella - per il quale abbiamo in progetto anche l’acquisto d’un furgoncino attrezzato per il trasporto delle tartarughe, funzionerà in collaborazione con la stazione zoologica Antonio Dhorn e l’Ateneo Federico II di Napoli, con il Conisma, consorzio nazionale interuniversitario per le «Scienze del mare» ed il «Turtle point» della Città della scienza di Bagnoli. Inoltre costituirà un polo d’attrazione per gli studenti della penisola sorrentina e dell’hinterland: la sede è stata allestita con pannelli che faranno da guida didattica nella
conoscenza delle tartarughe allo scopo di sensibilizzare i giovani nella necessità della loro tutela. Col suo centro di recupero il Parco marino di Punta Campanella, già voluto dal precedente presidente Michele Giustiniani, entra a far parte del network «Tartanet.it» al quale partecipano, tra le varie istituzioni, anche il ministero delle Politiche agricole e forestali, il comando generale delle Capitanerie di porto, le cooperative dell’Agci-pesca, Legambiente, la Fondazione Cetacea, la Lega-pesca: enti ed istituzioni che operano attraverso interventi coordinati e secondo procedure condivise e mirate al corretto recupero degli animali. Una volta guarite e contrassegnate da una tarchetta le tartarughe tornano in mare. «Per conseguire sempre più facilmente il suo principale obbiettivo il progetto Tartanet - dichiara Davide Gargiulo, attuale presidente dell’area marina protetta di punta Campanella - tende a coinvolgere non solo i giovani, i bagnanti ed i diportisti delle nostre coste ma soprattutto i pescatori ai quali rivolgo un appello: non lasciare andare alla deriva le tartarughe liberate dalle reti ma chiamare anche attraverso i numeri verdi di Tartanet «sos tartarughe» 800-904841 o del Parco marino 800-5051». Fonte: il Mattino