TARTARUGHE

Scoperto un nido di tartarughe in Sicilia


Wwf: «La specie resta minacciata, dobbiamo collaborare tutti per evitarne l'estinzione»
Un esemplare di Caretta Caretta, la specie di tartaruga più comune che frequenta le acque del Mediterraneo e minacciata di estinzione, la scorsa notte ha nidificato nel Lido di Valderice in provincia di Trapani. Una notizia troppo poco frequente per le spiagge italiane, secondo il Wwf, ma che comunque desta attenzione e una luce positiva sullo stato delle spiagge italiane.«L'Italia, nonostante gli 8.000 km di costa, non ha siti di nidificazione importanti, ovvero superiori ai 100 nidi, né siti minori, ovvero che abbiano tra i 25 e i 50 nidi presenti ogni anno - commenta Enzo Venini, Presidente Wwf Italia -. Le deposizioni rimangono in Italia un evento sporadico, purtroppo, rispetto a quelle che si registrano in altre spiagge del Mediterraneo dove bisognerebbe intervenire per salvaguardare gli ultimi siti importanti, come le spiagge della Libia. A questo punto sarebbe auspicabile avviare un piano di monitoraggio nazionale delle nostre spiagge, per capire meglio le abitudini di questi animali e adottare strategie di conservazione sempre più efficaci».Da un rapporto del Wwf, si è calcolato che su circa 8.000 chilometri di costa, soltanto 362 aree sono risultate libere, cioè non interessate da insediamenti umani, per un totale di circa 2.200 ettari. Dunque il 29% delle coste è integralmente libero, il 13% è oggetto di occupazione parziale, il 58% di occupazione estensiva.
La notizia quindi, secondo il Wwf, rimane positiva perché indica come, nonostante l'abusivismo edilizio e l'impatto dell'uomo, alcune delle nostre spiagge hanno mantenuto ancora la potenzialità per essere dei luoghi adatti alla nidificazione.Il Wwf Italia ha un network di 7 centri di recupero per tartarughe più altri gruppi di intervento lungo tutte le coste, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, fino alla Toscana. Inoltre lavora in stretta collaborazione con associazioni e istituti, per operare in maniera coordinata per conoscere e proteggere meglio questo animale.«Oggi più che mai è fondamentale promuovere azioni di conservazione che coinvolgano le nostre marinerie - conclude Enzo Venini -. Le tartarughe continuano ad essere una specie in declino e a rischio, soprattutto a causa del bycatch (la pesca accidentale). Con i pescatori in particolare vorremmo collaborare per limitare l'impatto degli attrezzi da pesca su questi animali, vittime a migliaia e per raccogliere quelle informazioni utili per la migliore gestione e la conservazione su queste specie. Un programma di lavoro che vorremmo sviluppare sempre di più in una stretta collaborazione con i Ministeri interessati e le associazioni di categoria».(Fonte Wwf)