TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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35-LUISA GUCCIONE
36-FRANCESCA LONGO
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110-  MARIBEL CANTOS

 

 

IL BRANCO

immagine5 Testudo Hermanni :
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immagine5 Trachemys Scripta :
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LE MIE BELVE

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Messaggi del 02/05/2006

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Scoperta una nuova tartaruga del sudamericana.

Mesoclemmys perplexa

http://www.tartaland.it/varie/mesoclemmys_perplexa.pdf

articolo correlato (non tradotto)

 
 
 

UN REGALO DI ENNEGRAMMA

Post n°198 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

grazie

 
 
 

ERETMOCHELYS IMBRICATA

Post n°197 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Vive nei mari tropicali e nelle zone costiere
Dimensioni:
Ha una corazza non completamente ossificata, con carapace rivestito di scaglie color giallo traslucido e variegature nere; il piastrone è giallo con marmorizzature grigioline. Le scaglie cornee del piastrone sono fortemente embricate nei soggetti giovani ma col passare degli anni tendono a giustapporsi. La lunghezza si aggira sugli 80 cm, il peso medio sul quintale. La testa è rivestita superiormente di placche cornee brunastre bordate di giallo ed armata d'un becco adunco che ricorda quello dei falchi. Arti lunghi; quelli anteriori muniti di due unghie. Coda corta.
Alimentazione:
Si nutre di piccoli pesci, molluschi e crostacei.

 

 
 
 

CHELONIA MYDAS MYDAS

Post n°196 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Nell'oceano Atlantico e nel Mediterraneo occidentale. Compie migrazioni transoceaniche anche di 2-3000 chilometri per portarsi nei luoghi di riproduzione.
Dimensioni:
Carapace lungo al massimo 140 cm per un peso di 300-400 Kg.
Riproduzione:
Deposizione in maggio-giugno; fino a cinque deposizioni all'anno per femmina, ciascuna di 85-200 uova. Non ci sono segnalazioni di deposizione sulle nostre coste.
Alimentazione:
Essenzialmente erbivora, a base di fanerogame acquatiche e alghe; a volte anche molluschi e pesci.
Status in natura:
Altamente minacciata per la caccia indiscriminata cui è sottoposta da sempre; protezione come per la Caretta.

 

 
 
 

CARETTA CARETTA CARETTTA

Post n°195 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Mediterraneo e oceano Atlantico; sono possibili scambi genetici con la sottospecie dell'oceano Indiano e del Pacifico, Caretta c. gigas, attraverso il canale di Suez. In tutti i nostri mari.
Dimensioni:
Gli esemplari maggiori possono raggiungere una lunghezza del carapace di 90 cm per una larghezza di 70 cm ed un peso dai 70 ai 120 Kg.
Riproduzione:
Deposizione in giugno-luglio; un paio di deposizioni per femmina, ognuna di 50-85 uova. Accertata per una decina di località italiane, per lo più in Sicilia e a Lampedusa.
Alimentazione:
Prevalentemente carnivora: crostacei, gasteropodi ed echinodermi, pesci, meduse; anche alghe.
Status in natura:
Minacciata in tutto il suo areale; protetta, oltre che dal decreto min. marina mercantile del 1980, dalla CITES.

 

 
 
 

...SULLE MONETE

Post n°194 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Appare, la prima volta, su monete coniate addirittura nel 700 a. C., nello stato di Egina. L’isola, compresa nell’antica Grecia, raggiunge l’apice delle sue fortune commerciali prima dello sviluppo di Atene. All’inizio rappresentavano specie marine. La loro produzione durò 300 anni, dopodiché, a seguito dell’invasione degli Attici avvenuta nel V secolo a.C., le immagini sulle monete furono curiosamente cambiate con quella di una testuggine, la Testudo marginata.
Mentre gli ateniesi definivano queste monete “dracme pesanti”, dato il formato più pesante rispetto alla loro moneta, tutti gli altri nel Peloponneso la chiamavano, semplicemente, “tartaruga”.
Fin qui le testimonianze per quanto riguarda l’antichità. Bisogna attendere fino ai primi del ‘900, precisamente nel 1934, per trovare un’altra raffigurazione di tartaruga su monete. L’onore spetta, questa volta, alla Tartaruga verde (Chelonia mydas) che in quell’anno si ritrova impressa sulla moneta da 6 pence delle Isole Fiji.
Attualmente, troviamo Cheloni (tartarughe o testuggini) sulle monete di 15 Paesi e sulle banconote di ben 36 Paesi. Ai primi posti ci sono le Seychelles con 18 “pezzi” e 13 banconote e le Isole Cayman con 11 spiccioli e 18 banconote.

 
 
 

MITI, LEGGENDE E TRADIZIONI

Post n°193 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Super eroe da sempre, l’immagine della tartaruga rappresenta da moltissimo tempo il “pilastro” del mondo e dell’universo. C’è una leggenda cinese che narra di una Terra sorretta da quattro tartarughe e di come Kung Kung, signore dei Titani, uccise una di queste per destabilizzare il mondo stesso. Fa parte sempre della millenaria tradizione cinese il mito di Kuen. E’ il creatore del caos rappresentato come tartaruga zoppa, senza cioè stabilità ed equilibrio. Mentre per i mongoli, la tartaruga che sostiene la montagna centrale dell’universo è “dorata”. Anche se, a volte, un po’ goffa. Tanto da provocare, quando inciampa o perde l’equilibrio, terremoti, eruzioni vulcaniche e inondazioni. Della stessa area, i Calmucchi “pensano”, poi, che la stessa provocherà la fine del mondo quando il Sole, avvicinandosi troppo alla Terra, dovesse costringerla a rigirarsi di colpo per eccesso di calore.
Non risparmiano esagerazioni neanche in India. Per loro è non solo il sostegno del trono divino bensì creatore addirittura dell’universo. E’ colei che sostiene l’elefante, che sostiene il mondo.
Tra le tradizioni che sopravvivono c’è quella della costa cinese, dove si preparano torte di riso a forma di tartaruga marina da mettere in mostra nei templi. Lì gli vengono rivolte preghiere e buoni propositi. Partecipano anche delle tartarughe vere. Sono poche fortunate, tra quelle pescate che, dopo le cerimonie religiose, vengono rilasciate.
Ancora oggi, in Oriente si usa, peraltro, regalare agli sposi una tartaruga come augurio di felicità, prosperità e lunga vita. Altrove svolge un ruolo di poltrona con funzioni diverse. Il patriarca della tribù dei Dogon, che vive sul fiume Niger, in Africa centrale, ci si siede per amministrare la giustizia. Oltre a sorreggerlo deve ispirarlo con la sua presunta saggezza. In Camerun , invece, dovrebbe impedire ai sospettati di mentire.
A Punalu’u Beach, sulla Big Island nelle Hawaii, è stato inaugurato, nel 1995, un monumento in onore delle tartarughe marine e della leggenda di Kauila, una tartaruga che fornisce acqua di sorgente alle popolazioni locali. Ma ciò che la rende davvero speciale è il potere di assumere, durante il giorno, sembianze umane per giocare con i bimbi sulla spiaggia, proteggendoli da ogni pericolo.
Nonostante, però, tantissime culture , come si vede, le considerino figure positive, protettrici e sacre, di fatto le tartarughe sono state sempre cacciate, mangiate o trasformate in inutili souvenir.
A Ra’s al-Hadd, nell’Oman sull’Oceano Indiano, degli scavi hanno rivelato la presenza di numerosi reperti di “vita quotidiana” composti con parti di tartarughe risalenti all’età del Bronzo, circa 5000 anni fa. In pratica, allora come oggi, dell’animale si fa ampio uso: carne, grasso, guscio, pelle, uova e ossa.
Recentemente le tartarughe continuano ad essere preda dell’uomo per diversi scopi. Le loro carni vengono descritte, soprattutto da pescatori e marinai, come deliziose, nutrienti e salutari. In qualche caso, perfino, con proprietà purgative. Facili da catturare, questi animali hanno una resistenza fuori dal comune potendo resistere per giorni senza mangiare né bere. Una virtù tornata presto utile ai marinai che le preferivano a polli e galline come scorte vive per i lunghi viaggi. Allo scopo, forse, di giustificare il massacro, la tartaruga non ha sempre avuto un'immagine positiva. E’ pur sempre un “rettile” e, inoltre, fatta eccezione per le marine, ha l’abitudine di svernare sottoterra.
Per questa ragione è “diventata” per i Greci “abitante del Tartaro”, cioè degli inferi. Mentre i predicatori cristiani, all’inizio del medioevo, raccontano di combattimenti fra galli, simbolo per loro di vigilanza e coraggio, e tartarughe ovvero, codardia. San Girolamo arriva ad affermare che l’andatura di questi animali è condizionata dal peso di gravi peccati. Una bestia immonda, insomma. Nonostante ciò non hai mai fatto schifo a nessuno una bella zuppa di tartaruga. Tant’è che nei conventi non avendo dignità di carne si era autorizzati a mangiarla sempre. Anche il venerdì.

 
 
 

SCHELETRO DI TARTARUGA LIUTO

Post n°192 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Spiaggiatasi nel 1756 a sud di Roma (nei pressi di Ostia) fu donata nel 1760 dal Pontefice Clemente XIII all'Università di Padova. Questo esemplare, disegnato e misurato da Vallisneri figlio (v. manoscritto), fu in seguito raffigurato e descritto da D. Vandelli nell'Epistola de Holothurio et Testudine coriacea ad Celeberrimum Carolum Linnaeum (1761); su questa base Linneo descrisse la specie nella XII edizione del Systema Naturae (1766).
L'esemplare è stato catturato a Goro (Ferrara) nel 1958 ed è stato preparato nell'Istituto di Zoologia e Anatomia comparata di Padova sotto la direzione del prof. Umberto D'Ancona.
Sono stati conservati anche alcuni organi, o parti di essi, in alcol, tra cui di particolare interesse risultano la cavità boccale e la trachea, rivestite da un gran numero di papille cornee, simili a spine, ripiegate verso la parte posteriore per evitare che le prede, una volta ingurgitate, possano ritornare all'esterno.
La corazza della tartaruga liuto è costituita da moltissime piccole piastre ossee che la rendono meno rigida e dura rispetto a quella delle altre tartarughe marine dal momento che tali piastre rimangono indipendenti dallo scheletro interno. Lo scudo (dorsale) è quasi piatto ed è munito di 7 creste longitudinali rilevate (carene); il piastrone (ventrale), costituito da un pezzo unico, è comunque molle e flessibile. La testa è piccola, rotonda e senza squame. Il becco, non troppo robusto, è ben adattato a catturare le lente prede pelagiche: la mandibola superiore è dotata di due cuspidi anteriori, mentre la mandibola inferiore ha un unico uncino in posizione centrale che si incastra perfettamente tra le due sporgenze superiori quando la bocca dell'animale è chiusa, (la bocca chiusa sembra una W se guardata anteriormente).
Gli arti hanno subito delle modifiche evolutive trasformandosi in vere e proprie pinne in seguito all'allungamento delle falangi: quelli anteriori, privi di artigli, sono molto sviluppati e trasformati in lunghe ed ampie natatoie che funzionano da remi, mentre i posteriori sono molto più corti e servono essenzialmente da timone di direzione. Le dita sono sempre in numero di cinque..

 
 
 

CLEMMYS (MAUREMYS) CASPICA

Post n°191 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Regioni orientali del bacino del Mediterraneo, Caucaso e Iran. Due sottospecie.
Habitat:
Vari ambienti acquatici, abbondante lungo fiumi e paludi costiere.
Dimensioni:
Il carapace può raggiungere i 20 cm di lunghezza.
Riproduzione:
Ogni femmina depone da 3 a 16 uova in una piccola buca prossima all'acqua; incubazione in natura di circa 100 giorni.
Alimentazione:
Praticamente onnivora, anche se la dieta è composta di piccole prede (pesci, molluschi, girini di anfibi, vermi, ecc.).
Status in natura:
I maschi sono territoriali ed aggressivi e possono procurare serie ferite ai rivali più deboli ed ai maschi di altre specie. E' stata importata più o meno legalmente in grossi quantitativi nel passato e ci sono diverse segnalazioni in Italia di località dove qualche esemplare è stato innopportunamente liberato. Termperatura dell'acqua 24-30° C.

 

 
 
 

KINOSTERNON SUBRUBRUM

Post n°190 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Stati Uniti orientali.
Habitat:
Preferisce acque fangose, ma si ritrova in pozze, stagni, acquitrini, paludi costiere, fiumi e canali. Ha una notevole resistenza alla salinità e frequenta abbondantemente gli estuari e le coste vicine. Si porta spesso a terra e si spinge anche a distanza dall'acqua.
Dimensioni:
Carapace 7,5-10 cm (max 12,4 cm).
Riproduzione:
Deposizione da marzo a luglio in buchette quasi mai completamente richiuse; 2-4 uova per femmina a forma ellittica e con massimo diametro di 29 mm. Incubazione circa 70 giorni a 32° C (quasi il doppio a 25 ° C). Può raggiungere la maturità sessuale verso i 4 anni di età.
Alimentazione:
Carnivora, soprattutto insetti e molluschi; in cattività accetta qualsiasi piccola preda anche se già morta e putrescente.
Esigenze:
Abbastanza socievole, non pone problemi di convivenza con maschi della stessa o di altre specie. Range termico: 20-25° C. Non è necessaria la latenza.

 

 
 
 

CLAUDIUS ANGUSTATUS

Post n°189 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dal Messico orientale fino al Belize.
Habitat:
Acquitrini, paludi, stagni e fiumi. Crepuscolare con costumi essenzialmente acquatici.
Dimensioni:
Il carapace raggiunge al massimo i 10 cm; il capo, molto grosso, può essere ritratto solo in parte nella corazza.
Riproduzione:
Si è riprodotta con successo in cattività; 2-3 uova a deposizione (marzo-aprile); schiusa dopo circa 150 giorni a 28° C.
Alimentazione:
Carnivora, preda invertebrati, soprattutto molluschi.
Esigenze:
Necessita di un acquaterrario con una parte emersa riscaldata; per il comportamento aggressivo bisogna fare molta attenzione ai suoi morsi.

 

 
 
 

CHELIDRA SERPENTINA

Post n°188 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Presente in un vasto areale del Canada meridionale, attraverso gli Stati Uniti centrali e orientali, il Centro America ed il Sud America fino all'Ecuador.
Habitat:
Qualsiasi deposito permanente d'acqua, piccolo o grande che sia; spesso anche nelle paludi salmastre; giace a volte in pozze fangose con solo gli occhi emergenti.
Dimensioni:
Carapace in media 20-30 cm (max 47 cm) per un peso di 4,5-16 Kg (max 39 Kg).
Riproduzione:
Come in Macroclemys, ma le femmine depongono 25-75 uova con un diametro di 24-33 mm.
Alimentazione: Praticamente onnivora, in quanto preda qualsiasi tipo di piccolo animale e si nutre di cospicue quantità di vegetali.
Status in natura:
Per niente a rischio anche se in diverse località americane è catturata per le sue carni.

 

 
 
 

MACROCLEMYS TEMMINCKII

Post n°187 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Stati Uniti orientali.
Habitat: Fiumi piccoli e grandi, canali artificiali, paludi, acquitrini e piccoli stagni.
Dimensioni: Gli adulti possono raggiungere la considerevole lunghezza di 70 cm (solo il carapace) e più di 100 Kg di peso (media 38-66 cm per 16-68 Kg). Si distingue delle Chelidra esaminandone il profilo del capo dall'alto: non si vedono le orbite perché gli occhi sono posti lateralmente.
Riproduzione: Accoppiamenti in primavera; le femmine possono conservare lo sperma del maschio; uova deposte in una buca scavata alla meglio, 30-50 con un diametro di 30 mm; sviluppo a 29-30° C on 60-80 giorni. La maturità sessuale è raggiunta a circa 10 anni con una lunghezza di 35 cm.
Alimentazione: Tipico il loro metodo di caccia all'agguato; mangiano essenzialmente pesci.

 
 
 

KACHUGA TECTA

Post n°186 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: India, Brahmaputra, nel bacino del fiume Indio, Pakistan.
Habitat: Laghi e anse tranquille di fiumi.
Dimensioni: La lunghezza del carapace non supera i 22-25 cm. Lo scudo dorsale è marrone con una striscia rossa al centro, il piastrone è giallastro con un disegno simmetrico scuro. Sul collo sono presenti piccole striature longitudinali.
Riproduzione: Non si hanno notizie sicure sulla riproduzione che però non dovrebbe differire dalle altre specie trattate in questa sezione.
Alimentazione: Prevalentemente vegetariana. In cattività gli esemplari adulti accettano soprattutto insalata, ortaggi e frutta (dieta che è comunque consigliabile integrare con pezzetti di carne magra, chiocciole, ecc.). I giovani gradiscono invece una alimentazione sostanzialmente onnivora, con netta preferenza per il cibo di origine animale.
Esigenze: Occorre un acquaterrario medio-grande con 1/3 di spazio asciutto e 2/3 sommerso. E' necessario scaldare l'acqua intorno ai 24-26° C anche se risultano casi di appassionati che sono riusciti ad abituare la specie alla temperatura ambiente del nostro Paese, avendo cura però di ospitare il contenitore nei mesi invernali in stanze ben riscaldate. In estate è senz'altro possibile l'allevamento all'aperto.

 
 
 

ELSEYA NOVAEGUINEA

Post n°185 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Australia, Nuova Guinea.
Habitat:
Proviene dalle acque stagnanti e debolmente correnti (acquitrini, laghi e anse tranquille).
Dimensioni:
Può raggiungere i 25 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione:
Come per la Emydura subglobosa.
Alimentazione:
Come per la Emydura subglobosa.
Esigenze:
Come per la Emydura subglobosa. Solo i giovani possono essere tenuti in compagnia di altre tartarughe acquatiche, poiché gli adulti sono eccessivamente aggressivi.

 
 
 

PLATYSTERNON MEGACEPHALUM

Post n°184 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Buona parte dell'Indocina.
Habitat:
Zone rocciose delle foreste montane, presso torrenti e sorgenti di fiumi con corrente, acqua limpida e relativamente fredda, con temperatura spesso inferiore a 18° C. Non per niente questa specie entra in attività già a soli 12° C, valore termico critico, se non letale, per molte tartarughe asiatiche tropicali.
Dimensioni:
Raggiunge i 20 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione:
Esclusivamente zoofago, in natura si nutre soprattutto di chiocciole e crostacei, che frantuma facilmente con le poderose mascelle.
Esigenze:
Richiede un terrario speciale, anche perché il comportamento piuttosto mordace e aggressivo ne sconsiglia la convivenza con altre tartarughe. Ideale è un grande acquaterrario ben sviluppato anche in altezza (per esempio 150x60x80), con rocce e grossi ciottoli ben saldati al fondo e alle pareti, parte acquatica poco profonda (10-15 cm) ed estesa per 1/3 della superficie, con acqua limpida e ben mossa da una buona pompa a immersione. Anche durante i mesi estivi la temperatura non dovrebbe essere superiore a 25° C, mentre d'inverno è preferibile che scenda intorno a 15° C, almeno durante le ore notturne. Queste tartarughe sono piuttosto territoriali.

 

 
 
 

CYCLEMYS DENTATA

Post n°183 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Indocina, parte della Penisola Malese e dell'Indonesi fino alle Filippine.
Habitat:
Foreste e boscaglie umide.
Dimensioni:
Gli adulti raggiungono dimensioni di 25 cm di carapace.
Alimentazione:
La dieta varoa con l'età: i giovani sono essenzialmente zoofagi e vanno perciò nutriti con Chironomi, lombrichi, Tubifex, gamberetti, polpa di cozza, ecc., mentre gli adulti sono onnivori e accettano anche verdure e frutti vari.
Esigenze:
Necessita di terrari umidi tropicali.

 
 
 

GEOMYDA SPENGLERI

Post n°182 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Sud della Cina, Vietnam, Boreo e nell'isola di Okinawa, a sud del Giappone.
Habitat:
Frequenta soprattutto foreste umide e fresche, nonché le boscaglie di collina e montagna dal fondo soffice, muschioso e torboso. I giovani sono discretamente acquatici mentre gli adulti hanno costumi essenzialmente terricoli e si mostrano attivi soprattutto nei periodi umidi e piovosi.
Dimensioni:
Piccola taglia, può raggiungere al massimo 15 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione:
Onnivora. Sia i giovani che gli adulti hanno gusti molto personali e non è detto che ciò di cui un esemplare è ghiotto piaccia anche al suo compagno. Si nutrono soprattutti di frutta dolce e polposa (banane in primo luogo), accettando però anche tuorlo d'uovo sodo, pezzetti di carne e di pesce; molto apprezzate le prede vive, in particolare le camole del miele (larve)
Esigenze:
Si può allevare anche in piccoli gruppi, in terrario caldo umido (temperatura 25-28° C, umidità 60-90%), con un calo termico notturno di 4-5° C. Dimensioni minime dell'impianto: 100x50 di base, la parte acquatica potrà essere limitata a una capace bacinella poco profonda. E' opportuno il trasferimento all'aperto durante la bella stagione, occorre però disporre di ampi ripari umidi e freschi dove le tartarughe possano rifugiarsi nelle ore più torride della giornata.

 

 
 
 

PYXIDEA MOUHOTI

Post n°181 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Diffusa in India, Vietnam, Thailandia e nell'isola di Hainan.
Habitat:
Foreste e boscaglie umide, presso stagnie acquitrini.
Dimensioni:
Gli adulti possono raggiungere i 20 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione:
L'accoppiamento avviene di norma in primavera. Alla deposizione di 2-3 uova segue la schiusa dopo 80-90 giorni. I piccoli sono molto amanti dell'acqua e possono rimanervi immersi per mesi prima di avventurarsi sulla terraferma.
Alimentazione:
I giovani sono più carnivori degli adulti. Si nutrono di camole, lombrichi, ma si mostrano ghiotti soprattutto di frutti (banana, melone, kiwi, ecc.), pomodori e verdure tenere.
Esigenze:
Terrari umidi provvisti di un ampio scpecchio d'acqua, con temperatura tra 25 e 30° C. E' condigliabile predisporre di un substrato di terriccio misto a torba, foglie secche e muschio, il cui spessore dovrebbe essere di almeno 10 cm.

 

 
 
 

EMYDURA SUBGLOBOSA

Post n°180 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Nuova Guinea, nord della penisola di Capo York, regioni settentrionali dell'Australia..
Habitat:
Frequenta acque stagnanti, anse di fiumi ad andamento lento e così di seguito.
Dimensioni:
La taglia massima è intorno ai 25 cm di lunghezza del carapace. La specie è vivace e attiva, in acqua e all'asciutto. Da giovane ha comportamento parzialmente gregario e abbastanza tranquillo, da adulta diventa invece maggiormente territoriale.
Riproduzione:
In natura essa avviene tra primavera e autunno (nella regione oceanica tra luglio e novembre). Vengono deposte in media una decina di uova che schiudono in circa tre mesi o poco più. E' possibile tentare la riproduzione in cattività in impianti abbastanza grandi e confortevoli.
Alimentazione:
Onnivora, ma principalmente si nutre di piccoli pesci, insetti e rane.
Esigenze:
Ha costumi prevalentemente acquatici, per cui va allevata in un acquaterrario nel quale i due terzi dello spazio disponibile siano sommersi. Impianto base è di almeno 150x70 cm, con una profondità dell'acqua di 20-30 cm. La temperatura dovrebbe oscillare tra i 24 e i 30° C con una minima escursione giorno-notte. L'allevamento è possibile anche a temperature minori. Si tenga conto inoltre che la specie è un'ottima arrampicatrice e che non è da trascurare la copertura dell'impianto.

 

 
 
 

TRIONYX SINENSIS

Post n°179 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Diffusa in Cina, Giappone, Formosa, Corea, Manciuria, Vietnam e nelle isole di Haiman. Risulta acclimatata anche a Singapore, Tailandia e negli Stati Uniti (California e isole Hawai), dove viene catturata per scopi alimentari..
Habitat:
Frequenta risaie, canali, laghetti, tranquille anse di fiumi e piccoli torrenti. La sua vita si svolge quasi esclusivamente in acqua.
Dimensioni:
E' una specie di grossa taglia, sino a 40 cm con 5 Kg di peso.
Riproduzione:
Gli accoppiamenti hanno luogo in primavera, abitualmente in maggio e nei mesi successivi, in ogni caso a temperature superiori ai 20° C. Circa 15 giorni dopo, le femmine, ciascuna per proprio conto, escono dall'acqua e scavano sulla riva una buca nella quale depongono un gran numero di uova (da 20 a 50, in rapporto alla grandezza e all'età). L'ovodeposizione si ripete più volte all'anno (anche 3 o 4 deposizioni se la stagione è favorevole), con intervalli di alcune settimane, in genere sino a settembre inoltrato. La schiusa avviene dopo periodi variabili tra uno e due mesi, di norma in circa 50 giorni. La crescita delle giovani Trionyx è piuttosto rapida.
Alimentazione:
Onnivora ma prevalentemente carnivora. Accetta senza problemi alimenti di uso comune come carne, polpa di gambero, molluschi, vermi, pesciolini, ecc. e mangimi liofilizzati.
Esigenze:
Al di sotto dei 15° C la specie va in letargo, abitualmente nella fanghiglia del fondo. L'allevamento in cattività va effettuato così come per la T. spiniferus.

 

 
 
 

STERNOTHERUS MINOR

Post n°178 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: E' presente negli Stati Uniti sudorientali.
Habitat:
Vive in bacini alluvionali e in ogni sorta di corpo idrico (non disdegnano di adattarsi persino negli abbeveratoi), con spiccata preferenza per quelli ad acqua ferma con buona vegetazione e fondo morbido (fango e sabbia).
Dimensioni:
E' tra le testuggini palustri quella con taglia minore: il carapace di un esemplare adulto misura di norma tra gli 8 e i 13 cm.
Riproduzione:
L'accoppiamento avviene in acqua, durante l'intero corso dell'anno, con deposizione nel consueto nido scavato a riva (anche più volte l'anno: da 1 a 4) con 2 o 3 uova, che schiudono in 3 o 4 mesi.
Alimentazione:
E' carnivora: vermi, girini, insetti sono graditi dai giovani; i molluschi rappresentano il cibo preferito dagli adulti. In cattività accettano di tutti senza particolari problemi.
Esigenze:
Può essere allevata, per le sue piccole dimensioni, anche in un piccolo acquaterrario (superficie asciutta, un terzo dello spazio disponibile ma anche un po' meno) con temperatura dell'acqua tra i 18 e i 25° C o anche più, ma solo nei mesi estivi. Se il contenitore è ospitato in appartamento, si può tranquillamente allevare la specie senza l'ausilio di termoriscaldatori, a temperatura ambiente. Senz'altro possibile e consigliabile l'allevamento all'aperto tra primavera inoltrata e l'inizio dell'autunno. C'è chi considera realizzabile l'allevamento esterno per l'intero arco dell'anno, ma possono sorgere seri problemi in caso di inverni particolarmente freddi. Una considerazione per l'ospitalità in casa è rappresentata dal pessimo odore che l'animale può emettere da apposite ghiandole se infastidito o spaventato. E' inoltre piuttosto mordace.

 
 
 

SACALIA BEALEI

Post n°177 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: E' diffusa in natura tra le regioni meridionali della Cina e l'area settentrionale del sud-est asiatico.
Habitat:
Stagni, fiumi e laghi.
Dimensioni:
Raggiunge mediamente una taglia di 15-20 cm. Caratteristica inconfondibile della specie è la presenza, sulla regione temporale della testa, di due o quattro macchie ocellati, ben visibili solo quando lanimale ha il collo ben esteso. La funzione di simili macchie è al momento ignota.
Riproduzione:
La specie ha scarsa prolificità. Depone in buche appositamente scavate sulla riva con le zampe posteriori, soltanto un paio di uova per volta.
Alimentazione:
Essenzialmente carnivora; tutti gli esemplari allevati hanno accettato pesciolini, cuore di bue, carne magra, pezzi di pesce, cozze, lombrichi, ecc. Frequentemente accettati anche i mangimi di produzione industriale, mentre frutta e foglie tenere di insalato sono state gradite solo occasionalmente.
Esigenze:
Necessita di un acquaterrario con 1/3 dello spazio riservato alla parte asciutta.

 

 
 
 

RHINOCLEMYS PULCHERRIMA INCISA

Post n°176 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: E' diffusa tra Messico e Costa Rica. E' l'unica sottospecie terrestri o semi-terrestri che venga importata con una certa frequenza in Italia.
Habitat:
Stagni e acquitrini.
Dimensioni:
E' di dimensioni medio-piccole, raggiungendo al massimo i 25 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione:
Simile alla specie Cuora amboinensis.
Alimentazione:
E' onnivora ma la specie mostra una spiccata predilezione per i cibi di origine animale, soprattutto in giovane età. In cattività è consigliabile offrire pesciolini, polpa di cozze, molluschi, pezzetti di carne, cuore di bue, mangimi di produzione industriale ma anche frutta e verdura, in particolare a quegli esemplari che abbiano già raggiunto una certa taglia.
Esigenze:
Semi-terrestre (ma, di conseguenza anche semi-acquatica) va allevata in un terracquario nel quale lo spazio sia diviso equamente tra area sommersa e parte asciutta, con temperatura oscillante tra i 24 e i 28° C. Il terracquario, se esposto al sole, deve avere qualche riparo con piante a foglie larghe, lastre di ardesia incollate a grotta, ecc., che consenta agli animali, qualora lo desiderino, di sottrarsi all'eccessiva insolazione.

 
 
 

CUORA AMBOINENSIS

Post n°175 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Vasta zona del sud-est asiatico tra Indonesia, Filippine, Malaysia, Vietnam, Cambogia e Tailandia.
Habitat:
Frequenta stagni, risaie e acquitrini. In natura è stata osservata anche in località piuttosto lontane da qualsiasi bacino idrico e anche in cattività esistono casi di erroneo allevamento a mo' di specie terricola senza apparente danno per l'animale. Simili "esperimenti" non vanno tuttavia in alcun caso ripetuti.
Dimensioni:
Gli esemplari adulti raggiungono una lunghezza massima di non oltre 20
cm. Caratteristica della specie è una articolazione del piastrone che le consente di chiudersi a "scatola".
Riproduzione:
Il dimorfismo sessuale in questa specie è pocopronunciato. La deposizione avviene abitualmente in giugno (accoppiamento nei primi mesi della primavera) e la schiusa circa tre mesi dopo. Vengono deposte una decina di uova in una piccola buca scavata lungo la riva.
Alimentazione:
Segue una dieta prevalentemente vegetariana (in particolare frutta e piante acquatiche) ma in cattività è onnivora, purché non manchino mai gli alimenti vegetali.
Esigenze:
E' necessario un terracquario con una zona emersa di superficie pari a quella dell'area sommersa. Il contenitore può essere relativamente piccolo se se ne allevano pochi. La temperatura dell'acqua dovrebbe oscillare tra i 24 e 30° C, con una certa escursione stagionale. In natura la specie va in letargo tra la fine di autunno e l'inizio della primavera, ma la fase di latenza non è indispensabile in cattività, a meno che non si voglia tentare la riproduzione.

 

 
 
 

CHELODINA LONGICOLLIS

Post n°174 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: E' diffusa nell'Australia sudorientale, soprattutto nel sistema idrico del Murray River.
Habitat: Le sue abitudini sono spiccatamente acquatiche, frequenta anse tranquille dei fiumi, laghi, stagni e zono paludose in genere, ma non
disdegna lunghe soste all'asciutto per salutari bagni di sole. Ha abitudini spiccatamente diurne ed è discretamente attiva.
Dimensioni: Il carapace può raggiungere una lunghezza di circa 30 cm, cui va aggiunto il lunghissimo collo che l'animale sfrutta per respirare restando sommerso e lasciando affiorare il capo o anche soltanto le narici.
Riproduzione: La deposizione delle uova in natura avviene in novembre (nel mese cioé nel quale, nell'emisfero australe dal quale proviene, si sviluppa la primavera). Non si hanno notizie su riproduzioni positive in cattività, ma si presume che avvengano comunque in primavera (in questo caso nella "nostra" primavera). Ogni femmina depone tra 10 e 15 uova che si schiudono dopo circa 18 settimane.
Alimentazione: Si nutre in natura di rane, girini, insetti acquatici e anche pesci, pure se questi ultimi sembrano non essere il "piatto forte" della sua dieta. In cattività accetta facilmente carne, pezzetti di polpa di pesce, i cosiddetti "frutti di mare", gamberetti vivi o scongelati e gran parte degli alimenti prodotti per le testuggini acquatiche e per grossi pesci, sia scongelati (di gran lunga più graditi) sia liofilizzati o secchi.
Esigenze: L'allevamento non è difficile ma c'è bisogno di un grosso paludario con una zona acquatica tale da offrire ampio spazio per il nuoto: almeno 100-120 litri di capienza effettiva (meglio se di più) per una coppia. La zona emersa può essere invece relativamente modesta poiché trascorre gran parte del suo tempo nell'acqua.

 
 
 

CHRYSEMYS CONCINNA

Post n°173 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: E' diffusa negli Stati Uniti, in particolare negli stati centrali e sud orientali, con almeno due sottospecie.
Habitat:
Frequenta corsi d'acqua tranquilli e laghi, grandi e piccoli, non escluse raccolte d'acqua salmastra, spesso in bacini colonizzati anche da altre specie di testuggini con le quali convive tranquillamente.
Dimensioni:
La taglia massima per un adulto varia tra i 14 e i 40 cm, ma i maschi
restano ben più piccoli. Il maschio ha il piastrone più concavo con la coda e le unghie delle zampe anteriori decisamente più lunghe rispetto a quelle delle femmine.
Riproduzione:
La riproduzione in cattività è teoricamente possibile ma non ci risultano successi significativi (la specie è poco allevata). In natura le deposizioni si susseguono (di norma due o tre l'anno) tra fine maggio e luglio mentre la schiusa avviene tra agosto e settembre. Le covate possono anche essere numerose (oltre 15 uova).
Alimentazione:
La specie da adulta è onnivora; da giovane prevalentemente carnivora. In cattività gli esemplari giovani accettano carne, pezzi di pesce, lombrichi, tarme di farina, camole di miele, ecc. oltre a cibi congelati, liofilizzati e secchi per tartarughe e per grossi pesci, normalmente in commercio. Per gli adulti converrà integrare la dieta con frutta fresca.
Esigenze:
Generalmente in cattività ha bisogno di un acquaterrario abbastanza ampio , preferibilmente riscaldato intorno ai 24° C. Si adatta tuttavia anche alla temperatura ambiente, purché nei mesi invernali sia tenuta in casa e le sia consentito un periodo di latenza.

 

 
 
 

HEOSEMYS SPINOSA

Post n°172 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Il genere è ampiamente diffuso su una vastissima area sudasiatica, dall'India alle Filippine, in ragioni a clima tropicale.
Habitat:
Foreste tropicali montane e foreste pluviali, in prossimità di piccole raccolte d'acqua e torrenti. Scarsamente acquatiche, hanno costumi essenzialmente terricoli pur nuotando discretamente. Attive soprattutto al crepuscolo e durante le piogge.
Dimensioni:
Supera di poco i 20 cm di carapace. Caratteristico il carapace fortemente denticolato dei giovani (i processi spinosi regrediscono o spariscono del tutto negli adulti).
Alimentazione:
Onnivore a tendenza vegetariana, mangiano in cattività soprattutto frutti e verdure tenere, accettano talora anche pezzetti di carne e di pesce, lombrichi e lumache.
Esigenze:
Grandi acquaterrari di almeno 1,5 m quadrati per coppia, con parte acquatica non superiore al 30% della superficie e arredamento composto di torba, muschio e cortecce. Temperatura di 24-30° C. Associare solo a specie molto tranquille.

 

 
 
 

PODOCNEMIS EXPANSA

Post n°171 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Nella parte centrale del Sud America (Bolivia, Brasile, Colombia, Guyana, Venezuela).
Habitat:
I grandi e piccoli fiumi del bacino amazzonico.
Dimensioni:
Grande testuggine che può raggiungere i 64 cm e in individui eccezionali anche gli 89 cm con un peso sui 30 Kg (le femmine sempre maggiori dei maschi).
Riproduzione:
Raduni di migliaia di esemplari sugli isolotti saggiosi sono la norma durante il periodo precedente alle deposizioni; incubazione delle uova in 40-50 giorni.
Alimentazione:
Onnivora con una maggiore percentuale vegetariana.
Status in natura:
Fortemente in diminuzione per la secolare opera di prelievo delle uova e di cattura degli adulti da parte degli indios. Anche se citata in Appendice II CITES è molto difficile per i governi locali tentare di rendere più selettivi i prelievi.

 

 
 
 

PELUSIOS CASTANEUS

Post n°170 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Diversi stati africani (principalmente in Africa centromeridionale), con almeno 6 sottospecie.
Habitat: Diversi ambienti palustri, anche piccole pozze, sul fondo delle quali si interra profondamente durante la stagione secca.
Dimensioni: Fino a 25 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione: Le uova schiudono in circa 60 giorni a 28° C.
Alimentazione: Prevalentemente carnivora, su piccole prede acquatiche o occasionalmente cadute in acqua.
Status in natura: Diffusa in un vasto areale, è da considerarsi la specie più comune del genere; per motivi protezionistici (eccessiva cattura per il commercio) è inclusa in Appendice II per il Ghana.

 
 
 

PELOMEDUSA SUBRUFA

Post n°169 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Gran parte dell'Africa sudsahariana e del Madagascar.
Habitat:
In tutti i tipi di ambienti palustri, grandi laghi compresi; in caso di prosciugamento della raccolta d'acqua abitata sono solite spostarsi, di notte, verso altri punti umidi.
Dimensioni:
Fino a 32 cm di lunghezza il carapace, che è bruno-verdastro mentre il piastrone è giallastro.
Alimentazione:
Prevalentemente carnivora, a base di invertebrati acquatici e piccoli pesci (anche morti).
Status in natura: E' la specie di testuggine palustre più ampiamente diffusa in Africa; è protetta, in quanto minacciata da un eccessivo commercio interno ed esterno, soltanto in Ghana (Appendice III CITES).

 
 
 

EMYS ORBICULARIS

Post n°168 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Il suo areale originario comprendeva gran parte dell'Europa, il Nord Africa e diverse regioni asiatiche; oggi però la distribuzione è discontinua ed in molti casi puntiforme; in Italia è ancora abbastanza diffusa nelle regioni centrali ed in Sardegna, localizzata o rara nel resto della penisola. Ricerche recenti hanno mostrato una minima presenza nelle regioni noroccidentali. Sono state distinte, a parte la forma tipo Emys o. orbicularis, altre due sottospeci: - Emys o. aralensis, del Lago d'Aral; - Emys o. taurica, della Crimea. Gli esemplari asiatici o mediorientali hanno di solito il guscio molto più verde e con una punteggiatura gialla più diffusa e brillante.
Habitat: In tutti i corsi d'acqua, soprattutto a corso lento, in stagni, lanche e paludi, anche in lagune costiere salmastre. Abitudini prevalentemente acquatiche.
Dimensioni: Il carapace è lungo in media 13-18 cm; esemplari eccezionali possono raggiungere i 35 cm; corpo appiattito con corazza subellittica liscia; zampe con unghie sviluppate e una membrana natatoria tra le dita; maschi con piastrone concavo e con coda lunga più di metà della corazza. Colorazione di fondo nero-verdastra (il piastrone giallo-verdastro) cosparsa sul dorso, sulle zampe e sul capo da punti o lineature giallastre.
Riproduzione: La maggior parte degli accoppiamenti è primaverile (aprile-maggio), ma si possono avere durante tutta la stagione attiva; l'approccio tra i sessi, le parate prenuziali e l'amplesso sono simili a quelli di altre testuggini palustri: il maschio nuota insistentemente ai lati e davanti alla femmina, quando riesce a bloccarla fa vibrare dinanzi al suo muso i suoi arti anteriori toccandola con le unghie; dopo diverse repliche le sale sul dorso aggrappandosi al margine anteriore del suo carapace, così si lascia trasportare per qualche tratto mentre tenta di portare la sua apertura cloacale a contatto di quella femminile. Quando il contatto è avvenuto protrude il suo organo copulatore e inizia l'accoppiamento vero e proprio; in questa fase la femmina può scendere sul fondo o portarsi in acque basse. Scavo del nido e deposizione da fine giugno a tutto agosto; la buchetta, a breve distanza dall'acqua, è profonda 5 cm circa; ogni femmina depone da 3 a 15 uova allungate subellittiche, con guscio bianco calcareo. Schiuse
dopo 60-80 giorni ma con la possibilità che deposizioni tardive schiudano la primavera successiva. Piccoli alla nascita lunghi una trentina di mm.
Alimentazione: Nei neonati e nei gionani soprattutto a base di piccoli invertebrati acquatici; negli adulti opportunista, qualsiasi piccola preda caduta in acqua e debilitata, piccoli pesci, parti vegetali, pesci e anfibi moribondi o morti.
Status in natura: In Italia la sua diminuzione è imputabile completamente all'uomo sia per la cattura diretta sia per l'estrema alterazione dei suoi ambienti preferenziali. Fino a qualche decennio fa veniva considerata un'animale nocivo alla pescicoltura e nelle lagune venete e romagnole veniva perseguitata con nasse e reti. Nel passato, poi, era indicata tra le carni ammissibili durante il periodo di Quaresima e forniva, a detta dei buongustai di allora, un brodo sostanzioso e gustoso. Centinaia di migliaia di testuggini venivano catturate nelle zone umide padane per essere avviate ai mercati cittadini ed esteri (specialmente in Svizzera). In tempi recenti si è verificato l'isolamento e la diminuzione delle popolazioni come conseguenza dei gravi fenomeni di inquinamento, di arginatura, di regimazione delle acque, che le impediscono l'alimentazione, l'approdo, gli spostamenti e la deposizione. Protetta secondo la Convenzione di Berna e alcune normative regionali.

 
 
 

EMYDURA ALBERTISI

Post n°167 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Nuova Guinea.
Habitat:
Nei fiumi, ma forse anche in stagni e paludi; costumi profondamente acquatici.
Dimensioni:
Lunghezza del carapace fino a 16 cm.
Riproduzione:
Non ci sono molte notizie sulla biologia in natura, mentre in allevamento la specie è riprodotta abbondantemente da diversi anni; le uova in natura schiudono dopo 80 giorni, ma artificialmente con una temperatura di 29° C bastano 50 giorni circa.
Alimentazione:
In prevalenza carnivore, anche se non disdegnano sostanze vegetali.
Esigenze: Un acquaterrario riscaldato e con possibilità di rintanarsi in angoli protetti; i giovani esemplari devono essere tenuti con un livello minimo d'acqua; accettano larve d'insetti, lombrichi, pezzetti di pesce e anche mangime secco per cani o gatti.

 
 
 

CHELUS FIMBRIATUS

Post n°166 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dal Perù orientale e Venezuela fino al Brasile centrale.
Habitat:
In corsi d'acqua a lento o lentissimo corso e in acque stagnanti all'interno della foresta pluviale e nella giungla. Pigre e indolenti, si portano in anse tranquille con acque relativamente basse dove rimangono immobili per ore, allungano solo di tanto in tanto il collo per far affiorare l'estremità del muso dove si aprono le narici.
Dimensioni:
La lunghezza del carapace può raggiungere i 40 cm per un peso superiore a 30 Kg.
Riproduzione:
Da 12 a 30 uova deposte in buche approssimative presso l'acqua; in cattività le femmine sono invogliate a salire a terra per deporre se la parte emersa con terriccio e sabbia è perfettamente mascherata alla luce e alla vista (una sorta di cassetta-nido per tartarughe).
Alimentazione:
La tecnica di caccia tipica della mata-mata è quella all'agguato, mimetizzata sul fondo grazie al corpo bizzarro e allo strato di alghe che ne incrostano il carapace; al passaggio della preda apre violentemente le fauci e la cavità boccale, creando un risucchio tale da farla ingoiare quasi istantaneamente; in allevamento si riservino le prede vive ai momenti di disappetenza o debilitazione, ma la si abitui ad accettare pesci già morti.
Status in natura:
Vista la possibile offerta di animali provenienti direttamente da cattura in natura, bisognerebbe ricercare solo giovanissimi esemplari, più probabilmente nati in allevamento.
Esigenze: L'acqua del paludario non dovrebbe mai superare l'altezza raggiungibile dall'animale stando appoggiato al fondo con le sole zampe posteriori.

 

 
 
 

TRIONYX SPINIFERUS

Post n°165 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dal Canada merisionale, attraverso gli Satati Uniti orientali, fino al Messico settentrionale.
Habitat:
Quasi esclusivamente acquatica; si porta a terra solo per la deposizione; si trattiene a volte galleggiando in superficie, ma più spesso sta sul fondo o nel fondo; preferisce piumi a lento corso e piccoli laghi con fondo adeguato.
Dimensioni:
Nelle femmine il corpo e lungo 18-45 cm, nei maschi 12,5-23. I maschi mantengono una livrea con ocelli scuri, specie nel centro del capapace.
Riproduzione:
Fino a una ventina di uova per femmina (il numero varia con le dimensioni e l'eta); durata dell'incubazione circa 60 giorni a 30° C.
Alimentazione:
Caenivora, a base di molluschi e altri invertebrati acquatici, larve di anfibi e pesci.
Esigenze: La massima attenzione va prestata ai continui rimescolamenti del fondo dell'acquario e delle attrezzature interne, per evitare danni alle pompe o ai riscaldatori; questi ultimi andrebbero posti in un transetto apposito. Si potrebbe tentare la riproduzione in cattività sottoponendo gli animali ad un periodo di latenza e disponendo poi un settore terrestre a margine della parte sommersa, facilmente raggiungibile dalle femmine.

 

 
 
 

MALACLEMYS TERRAPIN

Post n°164 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dalle coste atlantiche del Nord America fino alla penisola dello Yucatan; sono note sette sottospecie ancora non ben definite.
Habitat:
Specializzazione alla vita nell'acqua salmastra e salata; si rinviene negli estuari dei fiumi, nelle paludi costiere, negli acquitrini salmastri.
Dimensioni:
Nella sottospecie tipo il carapace può raggiungere i 15-23 cm nelle femmine e i 10-14 cm nei maschi, decisamente più piccoli.
Riproduzione:
Accoppiamenti in acqua e deposizioni in maggio-giugno; una dozzina di uova per femmina. Nascite dopo 60-90 giorni in natura (circa 60 giorni a 30° C).
Alimentazione:
Carnivora, preda soprattutto pesci, crostacei, molluschi e insetti.
Status in natura:
Questa specie è stata parecchio perseguitata nel passato per le sue carni ed era giunta alle soglie dell'estinzione; un radicale mutamento alimentare degli americani nei suoi confronti ha permesso che in pochi decenni recuperasse i suoi effettivi. Oggi compare fortunatamente solo negli specializzatissimi menù di alcuni tradizionali locali lungo il Mississippi.
Esigenze: Necessita di un grande acquaterrario, con una discreta parte emersa, con acqua opportunamente "salata" (esistono trattamenti appositi presso i negozi di acquariofilia); anche se sono noti casi di allevamento in acque dolci, in generale una lunga permanenza in questa situazione altera il metabolismo dell'animale e lo rende sensibile a malattie epidermiche, micosi e infezioni. Temperatura dell'acqua 20-25° C. Non necessita di latenza.

 

 
 
 

TERRAPENE CAROLINA

Post n°163 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE-TERRESTRE

Distribuzione: Dal Canada meridionale attraverso gli Stati Uniti orientali e centrali fini al
Texas. Altre 3 sottospecie.
Habitat:
Sebbene essenzialmente terrestri, preferiscono trattenersi in boscaglie aperte prossimi a corsi d'acqua a lenta corrente o ad acquitrini e stagni dove non esitano a tuffarsi e a trattenersi in caso di pericolo; nelle stagioni secche si interrano alla base di ceppi o sotto ammassi di vegetazione marcescente, per fuoriuscire in massa dopo le piogge.
Dimensioni:
Il carapace è lingo in media 11-15 cm, con un massimo segnalato di 20 cm. Il maschio si distingue per la concavità del piastrone e per aver spesso l'iride rossa.
Riproduzione:
Accoppiamenti in primavera con atteggiamenti prenuziali simili a quelli delle testuggini terrestri propriamente dette; le femmine possono conservare lo sperma del maschio per due tre anni, potendo quindi deporre uova feconde senza bisogno del partner per diverso tempo; deposizione tra maggio e luglio in una buchetta scavata in un terreno sabbikoso e ben soleggiato; le uova sono 4-5 e hanno forma ellittica; schiusa dopo 60-90 giorni in condizioni naturali.
Alimentazione:
Onnivore opportuniste, cioé in mancanza di prede animali si nutrono normalmente di parti vegetali e frutta. In cattività accettano perciò sia frutta e verdura sia pezzetti di carne, vermi e insetti; si abituano a mangiare anche cibo per cani.
Esigenze: Più che acquaterrario è necessario un ampio terrario con uno strato di almeno 10 cm di fondo (terra e sabbia); non deve mancare una larga e bassa ciotola per l'acqua e un opportuno riscaldamento anche se l'esposizione diretta ai raggi solari sarebbe assenziale almeno nei mesi caldi; poiché abbastanza attaccabrighe vanno tenuti insieme soltanto esemplari di uguali dimensioni. In cattività vivono a lungo e superano spesso il mezzo secolo di vita. Temperatura ambiente di 20-25° C. Se in buona salute possono sopportare un breve periodo di latenza (utile per incentivare la riproduzione).

 

 
 
 

GRAPTEMYS KOHNI

Post n°162 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Stati Uniti centrali e meridionali.
Habitat:
Acque lente e calme di laghi, fiumi e stagni, con abbondante vegetazione galleggiante e sommersa.
Dimensioni:
Maschi adulti 9-13 cm, femmine 15-25 cm; in molte parti del suo areale convive con C. pseudogeographica con cui può ibridarsi.
Riproduzione:
Deposizione da maggio a luglio su sponde e banchi sabbiosi; fino a 15
uova elissoidali (diametro maggiore di 30 mm); la schiusa si compie, a
25° C, in 86 giorni circa.
Alimentazione:
I giovani si nutrono di piccoli invertebrati e di parti vegetali di piante
acquatiche; gli adulti sono più carnivori e necrofagi (pesci morti).
Esigenze: E' una specie schiva e timida, quindi occorre disturbare il meno possibile l'acquario in cui è allevata; ideale sarebbe mascherare almeno in parte la teca; si alimentano in immersione.

 
 
 

CUORA FLAVOMARGINATA

Post n°161 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: On Indocina, nell'Arcipelago della Sonda e nelle Filippine.
Habitat:
In paludi e stagni, dove il livello dell'acqua non sia eccessivo; cattiva nuotatrice, si porta spesso a terra.
Dimensioni:
Fino a 20 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione:
2-3 uova per femmina; riproduzione in cattività molto occasionale.
Alimentazione: Anche se in natura sembra preferire parti vegetali, in cattività è prevalentemente carnivora (molluschi, vermi, insetti, carne, pesci).

 
 
 

CHINEMYS REEVESI

Post n°160 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Cina orientale e centrale, Giappone e Corea.
Habitat: In vari ambienti acquatici, persino nelle risaie e nelle piccole pozze.
Dimensioni: Dai 10 ai 15 cm di carapace, ma con massimi noti di 35 cm.
Riproduzione: 2-4 uova deposte in buche scavate nei pressi dell'acqua; schiuse dopo 60-70 giorni a 30° C; è allevata e riprodotta con successo da parecchie generazioni.
Alimentazione: Prevalentemente carnivora sia nei giovani che negli adulti, a base di pesci e vertebrati.
Esigenze: Facilmente allevabile, resistente; può essere stabulata all'esterno durante tutti i mesi caldi.

 
 
 

TRACHEMYS SCRIPTA ELEGANS

Post n°159 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dagli Stati Uniti orientali e parte di quelli centrali fino al nord del Messico.
Habitat:
Acque lente o ferme con fondo melmoso e ricca vegetazione sommersa e galleggiante. Sale a scaldarsi su ogni oggetto emerso o sui banchi di sabbia; molto acquatica.
Dimensioni:
12-20 cm di lunghezza media del carapace, con le femmine sempre maggiori; il massimo citato è di 27,9 cm. I maschi hanno la coda molto più lunga e le caratteristiche lunghe unghie alle dita delle zampe anteriori.
Riproduzione:
Da aprile a giugno le femmine depongono in piccole buche fino a 10 uova (a seconda della taglia e dell'età il numero varia) con un diametro maggiore di 22 mm. Ad una media di 30° C l'incubazione dura circa 60 giorni.
Alimentazione:
Abbastanza onnivira nei giovani in natura, che oltre che di piccole prede (invertebrati) si nutrono di piante acquatiche; gli adulti sono carnivori e necrofagi, ma mantengono nella dieta una parte vegetariana.
Esigenze: Come per C. picta; si possono stabulare all'aperto nei mesi più caldi, evitando con cura le possibili evasioni. Temperatura dell'acqua 24-30° C.

 
 
 

GEOCHELONE SULCATA

Post n°158 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Si estende dall'Etiopia e dal Sudan verso ovest nelle regioni secche del Ciad, Niger e Mali, verso il sud in Mauritania e in Senegal.
Habitat:
Vive in aree che possono variare, dai bordi del deserto alle savane. La maggior parte degli abibat a l'acqua stagnante per periodi limitati, e quindi questa tartaruga soppravvive sull'acqua metabolica e sull'umidità contenuta nel suo cibo.
Dimensioni:
Può raggiungere anche i 70 cm di lunghezza. La sua pelle estremamente impermeabile la protegge dalla disidratazione. Il maschio
è di dimensioni molto maggiori rispetto alla femmina e il suo piastrone è caratterizzato da una profonda concavità.
Riproduzione:
La deposizione delle uova avviene in autunno o in inverno e il periodo di incubazione è lungo, 212 giorni. Fino a 17 uova vengono depositate in una volta; le uova bianche sono quasi rotonde (41-44 mm) e hanno dei gusci fragili. I piccoli sono da giallo a marrone chiaro, con dei carapaci chiusi e rotondi (45-53 mm).
Alimentazione:
Erbivora (foglie e frutta). Ha l'abitudine di bere moltissima acqua.
Esigenze:
Necessita di ampi terrari riscaldati e secchi (solo nei mesi estivi si potrebbero tenere all'aperto).

 

 
 
 

GEOCHELONE DENTICULATA

Post n°157 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud America, Gujana, a est delle Ande e a sud fino allo stato di Rio De Janeiro escluso.
Habitat:
La troviamo soprattutto nelle foreste pluviali.
Dimensioni:
Le femmine possono raggiungere i 70 cm di lunghezza del carapace e i 50 Kg di peso, mentre i maschi in genere non superano i 40 cm. Nella parte inferiore della corazza, il piastrone dei maschi è curvato leggermente all'indietro, mentre nelle femmine è invece leggermente ripiegato all'infuoti; le code dei maschi sono più lunghe e sottili. Negli esemplari giovani è molto difficile determinare il sesso. Caratterizzata da un carapace marrone scuro, con dei piastroni a diamante con tinta goallastra all'interno ha muso nero con la parte superiore della testa e le zampe normalmente con una colorazione a scaglie gialle.
Riproduzione:
La deposizione delle uova avviene da agosto-settembre fino a dicembre a seconda della latitudine; vengono deposte da 15 a 20 uova, in buche scavate nel terreno o semplicemente alla base di folti cespugli.
Alimentazione:
Onnivora, con preferenza a ortaggi e frutta per l'80% del cibo, ben lavati
e asciugati.
Status in natura:
E' protetta ed inclusa nella CITES.
Esigenze:
Può vivere senza particolari difficoltà in ampri terrari tropicali, con escursioni all'aperto da maggio a settembre. La luce solare per questi rettili è molto importante perché asciuga la corazza evitando parassiti e infezioni micotiche, cicatrizza le piccole ferite, fissa il calcio nelle ossa, aumenta l'attività e attiva l'appetito. Amano molto scavare nel terreno e quindi necessitano di un substrato di terriccio; adorano fare la siesta sempre al solito punto e principalmente sotto delle piante larghe e basse tipo la yucca, tronchetto della felicità, mangiafumo, aloe, ecc. La temperatura deve essere compresa tra i 28-30° C dio giorno e può scendere fino a 24° C di notte. L'ambiente dovrà essere asciutto e con poca umidità nell'aria. Non richiede un periodo di letargo invernale.

 

 
 
 

GEOCHELONE CARBONARIA

Post n°156 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud America.
Habitat: Regioni umide e foreste tropicali.
Dimensioni: 50 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione: Va alimentata sia con vegetali sia con pezzi di carne, insetti e lombrichi, essendo la loro dieta onnivora.
Esigenze: Necessita di ampi terrari riscaldati con una buona disponibilità d'acqua

 
 
 

HOMOPUS SIGNATUS

Post n°155 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud Africa e sud della Namibia in aree subdesertiche poetrose.
Habitat:
Ambienti aridi.
Dimensioni:
Medie e piccole dimensioni, mediamente 12 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione:
Erbivora, ma richiede l'offerta frequente di insetti e pezzetti di carne.
Esigenze:
Necessita di terrari secchi con fondo di alcuni cm di terriccio sabbioso, molto riscaldati di giorno e con una diminuzione di temperatura la notte.

 
 
 

GEOCHELONE PARDALIS

Post n°154 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Africa centro-meridionale.
Habitat: Vive nelle savane e nelle steppe.
Dimensioni: Fino a 70 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione: 440 giorni di incubazione in natura.
Alimentazione: Erbivora: foglie e frutta.
Status in natura: Protetta nei luoghi d'origine sia per bloccare il commercio sia per difenderle dai numerosi predatori (molti dei quali introdotti dall'uomo, come cani, gatti e ratti) che insidiano le uova e i piccoli, annullando le loro possibilità riproduttive.
Esigenze: Necessita di ampi terrari riscaldati e secchi (solo nei mesi estivi si
potrebbero tenere all'aperto) con escursione termica molto netta
giorno/notte. Se allevata all'aperto durante l'estate si riproduce con relativa facilità.

 
 
 

TESTUDO MARGINATA

Post n°153 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Originaria della Grecia (dal monte Olimpo verso sud), è stata acclimatata in Sardegna e introdotta in altre località italiane.
Habitat:
In Sardegna è più frequente nella zona subcostiera orientale, nella macchia mediterranea.
Dimensioni:
Fino a 30-35 cm di carapace, non sono rari esemplari anche maggiori; il carapace è allungato e più o meno scampanato posteriormente (in alcuni vecchi esemplari maschi anche dentato); una sola scaglia sopracaudale, nessun astuccio corneo all'apice della coda; la colorazione è nerastra con caratteristiche areole sugli scudi laterali e mediali del carapace gialli o aranciati (che si scuriscono con l'età); il piastrone è giallo-olivastro con macchie triangolari scure su ognuno degli scudi più larghi (proprio questo tipico disegno ventrale permette di distinguere i giovani da quelli delle altre specie).
Riproduzione:
Come in T. hermanni. Sia questa sia le altre due specie sono da tempo perfettamente riprodotte in cattività.
Alimentazione:
Come per le altre due specie.
Status in natura:
Le popolazioni selvatiche, ora protette (Appendice II CITES, C1 C.E.E.), sono abbastanza stabili, ma decisamente vulnerabili per l'elevata incidenza del commercio illegale; la massima parte dei soggetti di cattura, se adulti, non sopravvivono a lungo alla cattività.

 

 
 
 

TESTUDO GRAECA

Post n°152 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Dalla Spagna meridionale (e Beleari) a parte del Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia) e nell'Egitto settentrionale, in alcune località italiane (Sardegna soprattutto), in Albania, Grecia, Turchia, parte della Romania e della Bulgaria, nel Medio Oriente e nelle regioni asiatiche sudoccidentali (Iran, Iraq e Caucaso russo). Sono state differenziate quattro sottospecie: - T. graeca graeca: Spagna, Italia, Nord Africa: ha carapace ovale allungato con le scaglie marginali posteriori pochissimo "ventagliate"; piastrone con piccole macchie isolate; colorazione giallo-olivastra con distinte macchie scure; capo scuro; - T. graeca ibera: Asia sudoccidentale e Sud Europa (Jugoslavia meridionale, Grecia e Turchia settentrionale): ha carapace ovale con il margine posteriore a ventaglio; colorazione del carapace e del piastrone scuro, con qualche macchia scura irregolare, qualche volta a forma delle bande allungate; - T. graeca terrestris: Medio Oriente, Egitto e sud della Turchia; ha carapace molto bombato; c
olorazione del capo superiore e laterale gialla; - T. graeca zarudnyi: Iran nordorientale; ha carapace oblungo, spesso ventagliato sia posteriormente che anteriormente; colorazione bruno olivastra con macchie scure indistinte. Autori recenti, però, accrediterebbero una distinzione specifica tra Testudo graeca e Testudo ibera (che manterrebbe tre sottospecie). Nel nostro paese sono intervenute tante e tali introduzioni di esemplari delle varie popolazioni (che peraltro possono ibridarsi tranquillamente tra loro) che è molto difficile distinguerle e capirne la provenienza.
Habitat:
Come per la T. hermanni, ma, visto il grande areale di distribuzione, in ambienti diversissimi; dai pressi degli uadi e delle oasi nel Nord Africa agli altipiani della Turchia, dove supera i 2000 metri di altitudine.
Dimensioni:
Carapace di 15-20 cm; un solo scudo sopracaudale e senza astuccio corneo all'apice della coda; alla base della coda, sui due lati, sporgono due grossi tubercoli conici.
Riproduzione:
Come per T. hermanni, ma le uova deposte non sono più di 8.
Alimentazione:
Come per T. hermanni.
Status in natura:
Non ci sono notizie sulla situazione in natura delle popolazioni asiatiche, mentre sono particolarmente minacciate quelle sudeuropee e nordafricane. Protetta in Appendice II CITES (C1 per la C.E.E.).
Esigenze:
In alcuni regioni particolarmente aride la latenza è nei mesi più caldi.

 

 
 
 

RICONOSCIMENTO FAMIGLIE

Post n°151 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

1. Il carapace e il piastrone risultano coperti di scudi o lamine cornee ben divise = 2
1.a. Il carapace e il piastrone sono coperti di pelle, senza suddivisioni evidenti in scudi o lamine = 13.
2. Le zampe anteriori hanno assunto la forma di palette natatorie, senza dita separate; le zampe posteriori hanno una o due unghie; è presente una squama o scudo intergulare; i rappresentanti di questa famiglia hanno tutti habitat marino = Cheloniidae.
2.a. Le zampe anteteriori hanno dita distinte oppure hanno forma colonnare, ciascuna zampa porta quattro o cinque unghie; la squama intergulare è presente o meno = 3.
3. Il collo viene retratto nella corazza secondo un piano orizzontale, con un movimento laterale; c'è la squama intergulare; il piastrone ha 13 lamine = 4.
3.a. Il collo viene retratto secondo un piano verticale, dal davanti all'indietro; squama intergulare assente = 5.
4. Il carapace è sempre mancante di scudo nucale; le zampe sono adattate al nuoto e con le dita ben sviluppate; l'habitat è palustre = Pelomedusidae.
4.a. Il carapace ha di solito uno scudo nucale; le zampe sono adattate al nuoto e con le dita ben sviluppate; l'habitat è palustre = Chelidae.
5. Il piastrone non presenta parti mobili = 9.
5.a. Il piastrone presenta una o due parti mobili = 6.
6. Una sola parte mobile sul piastrone = 7.
6.a. Due parti mobili sul piastrone = 8.
7. La parte anteriore del piastrone è mobile per la cerniera posta tra le piastre addominali e pettorali; il piastrone è composto da otto piastre ossee ed è unito al carapace con uno stretto ponte legamentoso; l'habitat è palustre = Kinosternidae.
7.a. La parte anteriore del piastrone è fissa, ma è mobile la parte posteriore = Genere Pyxis, Testunidae.
8. Il piastrone presenta una certiera sia nella parte anteriore specie del Nord e Centro America = Genere Terrapene, Emydidae.
8.a. Il piastrone presenta una cerniera sia nella parte anteriore sia posteriore; specie dell'Asia orientale = Genere Cuora, Bataguridae.
9. Sul carapace una o più serie di lamine ossee inframarginali che separano quelle pettorali e addominali da quelle marginali = 10.
9.a. Nessuna inframarginale presente; le lamine ossee pettorali e addominali sono in contatto con quelle marginali = 12.
10. Capo relativamente piccolo, carapace quasi ellittico così come il piastrone; mascelle denticolate e non uncinate, coda corta; l'habitat è palustre = Genere Dermatemyidae.
10.a. Capo largo, mascelle uncinate, piastrone ridotto e cruciforme e con ponti rigidi o piastrone allargato con ponti flessibili, coda allungata e robusta = 11.
11. Il piastrone è ridotto e cruciforme, arrotondato anteriormente, ponti con il carapace rigidi; piastre addominali del piastrone separate nella parte mediana; l'habitat è palustre = Genere Chelydridae.
11.a. Il piastrone è largo, troncato nella parte anteriore, con i ponti con il carapace flessibili, le piastre addominali sono in contatto nella parte mediana; l'habitat è palustre = Genere Platysternidae.
12.  Le zampe anteriori hanno aspetto elefantino, colonnare e unghie ridotte, rivestite da osteodermi; l'habitat è terrestre = Genere Testudinidae.
12.a. Le zampe anteriori non sono elefantine, ma spesso con palmatura tra le dita, senza osteodermi; l'habitat è palustre o terrestre = Genere Emydidae (Nuovo Mondo, a esclusione del genere Emys) e Bataguridae (Vecchio Mondo, a esclusione del genere Rhinoclemmys).
13. Il carapace è percorso da 5-7 carenature longitudinali sporgenti, le mascelle superiori hanno una cuspidatura evidente, le zampe appiattite a paletta sono senza unghie; l'habitat è pelagico = Genere Dermochelydae.
13.a. Il carapace non è mai carenato e le mascelle superiori sono senza cuspidatura, il collo è lungo e il muso molto allungato = 14.
14. Tutto il bordo marginale del carapace è flessibile e il piastrone è di solito a ossificazione ridotta; l'habitat è palustre, a forte acquaticità = Gener Trionychidae.
14.a. Tutto il carapace è rigido e il piastrone è ossificato; l'habitat è palustre, a forte acquaticità = Genere Carettochelyidae.

 

 
 
 

RICONOSCIMENTO GENERI

Post n°150 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta


1.
Il carapace presenta una "cerniera" nella parte posteriore; tra la seconda e la terza costale e tra la settima e l'ottava marginale sono presenti degli scudi submarginali = Kinixys.
1.a. Il carapace non ha una cerniera nella parte posteriore; non sono presenti degli scudi submarginali =2.
2. Piastrone con una cerniera = 3.
2.a. Piastrone rigido, senza cerniere = 4.
3. Cerniera del piastrone situata tra gli scudi omerali e quelli pettorali  =Pyxis.
3.a. Cerniera del piastrone situata tra gli scudi femorali e quelli addominali = Testudo.
4. Carapace estremamente piatto e depresso con forte riduzioni delle ossificazioni al punto da renderlo piuttosto flessibile = Malanochersus.
4.a. Carapace arcuato con leggera riduzione delle ossificazioni e rigidità completa = 5.
5. Scudi golari fusi tra loro, fortemente proiettati in avanti = 6.
5.a. Due scudi golare, di solito poco proiettati in avanti =7.
6. Scudo anale piccolo = Geochelone yniphora.
6.a. Scudo anale largo = Chersina.
7. Mascella con rilievo mediale = 8.
7.a. Mascella senza alcun rilievo = 13.
8. Coda appiattita con la parte dorsale coperta di squame allargate = Acinixys (=Pyxis).
8.a. Coda non appiattita, qualche volta coperta dorsalmente da squame allargate = 9.
9. Il premascellare con un rilievo mediale; le zampe anteriori appiattite = Gopherus.
9.a. Il premascellare senza rilievi; le zampe anteriori a forma colonnare = 10.
10. Il piede anteriore con quattro artigli = Agrionemys (=Testudo).
10.a. Il piede anteriore con cinque artigli = 11.
11. Il 5° e il 6° scudo marginali sono in contatto con il 2° pleurale = 12.
11.a. Il 5°, il 6° e il 7° scudo marginali sono in contatto con il 2° pleurale = Indotestudo.
12. Lo scudo sopracaudale è diviso in due = Manouria.
12.a. Lo scudo sopracaudale è unico = Geochelone.
13. Dorsalmente il carapace è arcuato o a volta, lo scudo golare è quadrangolare o più lungo che largo = Psammobates.
13.a. Il carapace qualche volta è appiattito, non arcuato ne a volta; gli scudi golari sono più larghi che lunghi; le areole degli scudi vertebrali sono appiattite = Homopus.

 
 
 
 
 

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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