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Post N° 10


.....CONTINUA DAL POST PRECEDENTE........Crisi del 2001All'inizio del 2001 si registra una nuova pesante crisi risolta solo riaprendo provvisoriamente le discariche di Serre e Castelvolturno e inviando mille tonnellate al giorno di rifiuti verso altre regioni, quali la Toscana, l'Umbria e l'Emilia Romagna, nonché all'estero, in Germania. Nei due anni successivi entrano in funzione gli impianti di produzione di combustibile derivato a Caivano, Avellino e Santa Maria Capua Vetere (alla fine del 2001), in seguito a Giugliano, a Casalduni e a Tufino (nel 2002), infine a Battipaglia nel 2003.Ciononostante la Campania non è ancora autosufficiente mancando di un'autonoma capacità di trattare quasi un milione tonnellate annue con il combustibile derivato dai rifiuti, e più di un milione di tonnellate annue di conferimento diretto in discarica e stoccaggio per gli scarti relativi.Procedure d'inchiesta
 
Alcune ecoballe prima di essere avviate alla combustione.Il 27 giugno 2007 la Commissione Europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per la crisi cronica dei rifiuti che coinvolge Napoli e il resto della regione Campania. Il 31 luglio 2007 la Procura della Repubblica di Napoli ha depositato le richieste di rinvio a giudizio per gran parte degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti in Campania, ipotizzando i reati di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture a carico anche di Antonio Bassolino, già Commissario Straordinario ed attuale Presidente della Regione Campania, nonché Piergiorgio Romiti e Paolo Romiti, vertici della Impregilo, affidataria dell'appalto dello smaltimento dei rifiuti). I sette impianti che avrebbero dovuto produrre il combustibile da rifiuto hanno prodotto invece milioni di ecoballe che non presentano le caratteristiche necessarie e non possono essere bruciate rispettando la normativa ambientale sui fumi, giacendo oggi stoccate in aree apposite, prive delle necessarie misure di sicurezza per l'ambiente. Anche la frazione umida prodotta dagli impianti non è nelle specifiche: non subisce un trattamento sufficiente a renderla biologicamente non pericolosa tant'è che, preso atto di ciò, adesso il Commissariato Straordinario ne dispone comunque, all’uscita dall’impianto, l'invio a discarica.COSA NE PENSATE DI QUESTA EMERGENZA????