La mia tana. Un posto tutt’altro che confortevole alle volte, ma pur sempre “casa”. Dov’è casa? “Wherever I lay my bones is home”. Nella versione di Homer al posto delle ossa c’erano le mutande se non sbaglio…bhe, come fai a dargli torto? Un posto che mi porto dietro, che ho dentro. Un posto dal quale alle volte ho tagliato fuori persone care perché non mi ferissero o perché io non ferissi loro. Un posto dove sono solo e se ti affacci forse crederai di scorgere qualcosa o peggio di capire qualcosa, magari di potermi trovare. Ma ci sono bui profondi e continuo a scavare. Perché alle volte la luce filtra e certe cose devono rimanere al buio per mantenersi integre. Comoda e confortevole. Forse non lo è mai stata a lungo ma è un “posto terribile” più per gli altri che per me. Da qui ti fisso e osservo un po’ tutto quello che passa. Esco volentieri e altrettanto mi ci rifugio. So, Welcome to my DenWelcome where the night never ends
IN MY DEN
La mia tana. Un posto tutt’altro che confortevole alle volte, ma pur sempre “casa”. Dov’è casa? “Wherever I lay my bones is home”. Nella versione di Homer al posto delle ossa c’erano le mutande se non sbaglio…bhe, come fai a dargli torto? Un posto che mi porto dietro, che ho dentro. Un posto dal quale alle volte ho tagliato fuori persone care perché non mi ferissero o perché io non ferissi loro. Un posto dove sono solo e se ti affacci forse crederai di scorgere qualcosa o peggio di capire qualcosa, magari di potermi trovare. Ma ci sono bui profondi e continuo a scavare. Perché alle volte la luce filtra e certe cose devono rimanere al buio per mantenersi integre. Comoda e confortevole. Forse non lo è mai stata a lungo ma è un “posto terribile” più per gli altri che per me. Da qui ti fisso e osservo un po’ tutto quello che passa. Esco volentieri e altrettanto mi ci rifugio. So, Welcome to my DenWelcome where the night never ends