UNHOLY

FOR WHOM STAND STILL...riguardo a corazze, futuro e occhi...


Armature, corazze, scudi, mura...a parte che forse sarebbe ora di rinnovare questo senecente, per quanto romantico (e da me adoratissimo),catalogo di pseudo difese simil-medievali...ogni difesa è vulnerabile. Ogni muro una breccia, ogni scudo un punto debole, ogni armatura uno spiraglio, un punto morto in ogni corazza. Non credo che servano veramente a qualcosa. Ci danno nient'altro che un effimero senso di protezione, durevole quel tanto che basta ad arrivare alla prossima ferita. Lungi da me criticare chi ne fa uso: io stesso l'ho fatto e talvolta ne faccio ancora. Ma lentamente ho preso ad adottare la politica del berserk...facciamo una prova e vediamo cosa me ne viene.Abbiamo bisogno di riparo, di conforto e talvolta di solitudine. Più spesse le nostre difese, minor possibilità di essere feriti ma anche di muoverci e di "provare"...Invero, qualche volta fa comodo.Chi resta, chi resiste camminado contro vento sa come va...non ho bisogno di spiegarli altro.Ah, sono uno che forse qualche volta predica bene...ma che di solito razzola malissimo! ghghghghQuando mai il futuro è stato qualcosa di certo?..Deo Gratias (si scrive così?) non ne so niente..la certezza è un orpello del Passato, che talvolta se ne orna per farci dispetto, e tuttavia è ingannevole anche allora. Il Presente? Forse solo un attimo alla volta è "presente"...poi o è passato o è futuro...Ma come al solito mi riservo di cambiare idea tra 5 nano sec. ...un uomo chiamato "coerenza"..ahahahaOcchi...sarà la radialità dell'iride (per lo meno della mia...ghghgh)? Quel suo convergere dentro il nero della pupilla? O il buio scuro che intravvediamo in essa? Certo gli occhi parlano, dicono la vertià e mentono (ma è cosa da professionisti)...mentono anche i nostri a noi stessi... Cosa ci vediamo? Profondità insondate e insondabili? Cosa cerchiamo? "Ci perdiamo negli occhi", forse uno dei contatti più sinceri che ci siano (apparente contraddizione con quanto scritto sopra), cerchiamo di scorgere qualcosa di metafisico, guidati in uno spazio magico dall'iride multicolore, dritti verso il gorgo nero della pupilla e poi giù, dove non alberga luce...mha, chissà, forse si, forse c'è luce, almeno in alcuni.Vorrei guardare in occhi che non abbiano mai guardato ne visto (non me ne vogliano i non vedenti). Forse solo quegli occhi sono sinceri. Sono morti o in uno stato di grazia, un'invidiabile sospensione, un candore e una purezza sconosciuti? Temo di farla troppo facile e di essere irrispettoso...ma cosa scorgerei di quei mistici abissi di cui tanto favoleggio? Tralascerei il filone del "vedo in un'altra maniera"...ora parlo di occhi, quelli fisici, biologici, quelli che ispirano frasi romantiche e non. Di altri "occhi" e altre "viste" magari un'altra volta, o magari no.