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« I KNOW...BUT WHAT?Messaggio #85 »

REMEMBERING

Post n°84 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da GreatFang
 

A svegliarmi è la pioggia. Apro gli occhi al buio e scendo le scale a tentoni. Il parquet ha il pregio di non essere freddo come le piastrelle. Giro per casa intontito dal sonno, appoggiandomi ai muri quando traballo. Torno a letto e poco prima di chiudere gli occhi fisso la cornice di luce attorno ai balconi chiusi, appena meno scura del buio. Un lampo illumina per un attimo la memoria e poi crollo.

Fisso le luci di posizione della Fiesta 1.3 che mi sta davanti. Guido in silenzio, ascoltando il motore, il riscaldamento che soffia piano, le spazzole del tergicristalli che scivolano raschiando un po’ e quello strano fruscio che producono le gomme sull’asfalto bagnato.

No, in effetti non è una bella giornata ma non mi pesa. Ne sono quasi felice. Fisso il cielo grigiastro pendere sopra il nastro bagnato della tangenziale. Seguo la strada come un automa e lascio che la mente riavvolga il nastro dei ricordi senza fretta, fino a una notte di diversi anni fa, simile a quella appena passata.

Mi alzo. Ho sete. Il pavimento è freddo ma ci sono abituato. Vado in cucina e bevo un bicchier d’acqua. Scosto un po’ le tende e fisso le luci della città attraverso le fessure della persiana di legno. Luci gialle e arancioni contro lo sfondo scuro della notte, luci bianche e azzurrognole dove hanno sostituito i vecchi lampioni con quelli nuovi. Me ne sto lì, a fissare da quella fessura la vita che dorme dietro mille muri, domandandomi quali sogni passino per le menti addormentate al di là della strada. Passa qualche macchina, quasi furtiva, e mi chiedo dove vada, quale sia la sua destinazione. Spio un mondo strano, diverso da quello della veglia, spio con la fantasia dietro i muri, negli anfratti bui, tra le chiome degli alberi in lontananza. Disegno ghirigori col pensiero, sopra le case, sopra i tetti…qualcosa mi colpisce con la violenza di un pugno allo stomaco. Mi viene da piangere. Mi sento improvvisamente malissimo. Un’angoscia che non ho mai conosciuto mi chiude lo stomaco e mi serra la gola come in una mano enorme. Appoggio la testa al vetro freddo, trattenendo le lacrime, sforzandomi di mandarle indietro, continuando a ripetermi che non è vero, che non è così, no, non è così!! L’ansia sale nelle vene, mi invade i polmoni, sovralimenta il cuore. Il respiro si fa affannoso, il cuore batte colpi ottusi, veloci, rimbombanti…perché sto così male? Basta...BASTA!!..
Tutto tace …
Ansimando piano torno in camera. Disfatto. Mi lascio cadere sul letto e tiro su le coperte. Sento ancora qualche brivido percorrermi le gambe e la schiena e farmi sussultare.
Chiudo gli occhi e prego, prego perché il sonno arrivi presto e sia nero e profondo, prego per non sognare e per dimenticare, dimenticare tutto. E poi si fa buio.

BROKEN RING

Lo vedo cadere ogni volta che piango
Lo sento spezzarsi quando chiudo gli occhi
E per ogni futile rima appendo un gancio
E lascio seccare quelle parole umide
Fino a quando non sono che esili filamenti
Disperdo quella ridondanza vuota
Nel silenzio che mi disegno sulle mani
Lo arrotolo come un filo
Giocandoci come un bambino

Lo vedo cadere
Ogni volta che piango
Lo sento frantumarsi
Ogni volta che chiudo gli occhi
Lo vedo scagliato in pezzi
Dietro le palpebre abbassate
E trattengo il respiro
Quasi sperassi di fermarne il volo
Di non sentire il suono
Nero e lucido
Di quel suo sorriso di scherno
E quel presagio
Che pareva ammiccare
Tra le schegge lucenti
Nel palmo di una mano

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