Tallund

I Guerrieri del Silenzio


Non ho mai avuto tanta difficoltà di capire se un libro mi piacesse o meno, durante la sua lettura, come con I Guerrieri del Silenzio, di Pierre Bordage. La netta comprensione del valore dell’opera mi è giunta solo alla fine.            Per tutte le oltre cinquecento pagine, la mia impressione è stata di saltare da momenti naif e facilmente prevedibili (sto parlando sia di scrittura che di trama) a passaggi esaltanti e poetici, a volte ironici, a volte ricolmi di pathos.             Notevoli i rimandi alla nostra società e al nostro mondo, cosa che io adoro e trovo essenziale per la riuscita di un buon romanzo fantasy/fantascientifico. Spira in particolare, come nei lavori del grande Philip Pullman, un forte vento di critica nei confronti della chiesa, delle religioni organizzate, nonché dello svilimento della politica da parte di una certa classe politica.            Come dicevo all’inizio, ho compreso solo alla fine quanto mi fosse piaciuto il romanzo. Quando ti chiedi che fine hanno fatto i protagonisti, se sono riusciti a salvare l’antica conoscenza di Terra Mater, se la Fanucci pubblicherà presto il seguito della trilogia, il giudizio non può che essere positivo. Il libro in poche parole: se vi è piaciuta la saga di Dune, se riuscite a immaginare una collisione tra Guerre Stellari e il Signore degli Anelli, questo libro fa per voi.