Tallund

La Bellezza di non avere Confini


Beh, direi che posso esultare. No, non l'ho finito, sto ad appena un quarto circa del nuovo progetto, però va spedito e mi piace. Come potrei definirlo? Forse a prima vista si potrebbe parlare di Urban Fantasy o, ancora meglio, di New Weird. Ma, a ben guardare, esula da qualsiasi definizione più o meno preconfezionata (almeno spero). Ultimamente sono diventato un po' allergico alle definizioni. Quelle sono utili per gli editori, per i librai. Per gli scrittori (o aspiranti tali, se preferite) deve venire prima l'amore per la propria storia, poi, se è il caso, durante la seconda stesura, si può andare di cesello per accontentare anche il mercato. Ricordiamoci che, chi legge, sta tenendo in mano un libro che narra una bella (si spera) storia. Il fatto che quest'ultima sia da incasellare nel genere fantascienza, fantasy, gothic fantasy o new weird è secondario.