Tamboccina

Post N° 78


Dodici Gennaio DuemilasetteQualche anno fa una persona, pur conoscendomi pochissimo, pronunciò queste parole: "Giulia, tu vai benissimo così come sei. Solo un consiglio, se desideri qualcosa prenditela senza aspettare che arrivi da sola...". Aveva dipinto il ritratto del mio peggior difetto. Del peggior difetto che vivo sulla mia pelle, dentro di me. Che dire... aveva ragione e continua ad averla. Sarà che ho sempre desiderato troppo, sarà che mi è spesso mancato il coraggio per allungare la mano ed acciuffare ciò che volevo. Chiaramente non sto parlando di oggetti materiali... Diciamo che mi accontento di piccoli traguardi, la meta finale resta là, a portata di sguardo. Ma la paura di perdere quello che ho già conquistato fa sì che io resti dove sono.Così, dato che la giornata è partita sbilenca, sono scesa dal bus tre fermate prima, ho scelto il tragitto più lungo e più verde e mi sono goduta la passeggiata in compagnia dei miei pensieri, sotto un sole quasi primaverile. Per ogni cosa c'è un tempo... Per alcune cose c'è solo la parola "fine"...