Tamboccina

Post N° 83


Diciassette Gennaio DuemilasetteSissì, Keats, hai detto proprio bene... "lasciare che la mente sia una strada percorribile da tutti i pensieri".Sisssì...Uhmmmm... allora ai miei pensieri piace percorrerla... e devo dire che sono piuttosto indisciplinati.Forse, per caso, non hanno la patente? Tabèc... Non è possibile rimanere sveglia fino alle quattro di mattina, prillandoti nel letto, sperando che sia la posizione a tener lontano il sonno ma sapendo che non riesci a dormire perchè ogni singolo neurone è surriscaldato. Credo che la mia fronte avrebbe potuto essere paragonata al cofano di un' auto in Agosto. La solita storia dell' uovo fritto.Le ho provate tutte, dall' ennesima visione di un filmazzo che potrei recitare a memoria, alla conta delle pecore... Ebbene sì, mi sono abbassata a tanto.Solo che anche lì, porca paletta, non mi sono messa d' accordo con la mia immaginazione. Primo: quante bianche, quante nere? No, nessuna nera, solo io.Poi sarebbe complicato cambiar colore ad una pecora in corsa e addio sonno. Secondo: le mie belanti amiche saltano un ostacolo.Ma quanto alto? Non molto, valà, e poi assolutamente di legno, più bucolica come immagine.Balzellano di notte o di giorno? Facile! Di notte, con un bel cielo stellato. Da ultimo... quanti salti faranno prima di trovarsi aldilà dell' ostacolo? Ecco, questo dettaglio mi ha mandato in crisi, un tilt totale. Non ho trovato il numero giusto di salti.Risultato?Qualcuna si schiantava contro l' ostacolo, qualcuna gli arrivava davanti e lo scartava.Proprio come facevano Rita e Francesco. Che non sono la parrucchiera e il fornaio ma i cavalli che usavano affibbiarmi  quando saltavo gli ostacoli. Proprio come le mie pecorelle...