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CAMPANA E DORJE TIBETANA
  La campana (o gantha) è lo strumento musicale più usato nei rituali del buddismo tibetano. Nei monasteri, infatti, i monaci - che ritengono che il suo suono allontani gli spiriti malvagi - la tengono nella mano sinistra mentre nella destra tengono un dorje. La funzione del suono della campana durante i rituali religiosi, dunque, consiste principalmente nell’evitare che gli spiriti maligni violino l’area nella quale si svolge il rito religioso.La campana va associata al dorje in quanto quest’ultimo rappresenta la compassione del Buddha, il principio maschile, mentre la campana rappresenta la saggezza: il principio femminile. Il Buddismo ritiene che sia necessario che questi due principi siano ben equilibrati per realizzare una vera crescita spirituale.La campana rappresenta anche la parte fisica del Buddha, mentre il dorje ne rappresenta la mente. Il suono della campana ricorda anche le parole del Buddha, e cioè i suoi discorsi volti all’insegnamento del dharma per il conseguimento della saggezza.L'uso di campana e dorje è differente secondo i differenti riti compiuti. I dorje possono essere usati per visualizzazioni o per evocare divinità; mentre la campana può essere usata per richiedere protezione ad una divinità ma il suo suono può anche venire inteso come una semplice “offerta” alle divinità stesse. Durante le preghiere il dorje è tenuto nella mano destra, verso il basso, mentre la campana è tenuta nella mano sinistra verso l’alto. In altre occasioni, invece, le mani che tengono questi due strumenti di preghiera sono tenute vicine sul torace. Questo gesto rappresenta l'unione dei principi maschile e femminile.