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Teletubbielandia


Sono colorati, rotondi e morbidi. Quando cadono emettono strani suoni e ridolini, hanno un vocabolario limitato a 4-5 termini in gergo parabambinesco. Strane antenne spuntano dalle loro teste mentre le pance si illuminano e diventano schermi per proiettare storie di felicità fanciullesca.Vivono in un mondo fatto di prati verdi, fiori giganti, coniglietti brucanti, periscopi e inquietanti voci fuori campo. Di tanto in tanto un sole sorridente fa su e giù nel cielo azzurro. Sono i teleteubbies, pupazzoni animati che da quasi un decennio allietano i pomeriggi di bimbi dai tre anni in giù. Non si capisce perché, ma queste pere giganti vagamente umanizzate, ridicole lobotomizzate e farfuglianti riescono ad intrattenere anche il fanciullo più vivace. Ogni famiglia li conosce,  li cerca nei palinsesti, ne acquista le puntate in dvd o li scarica con sistemi peer to peer. I genitori li amano perché una puntata dei teletubbies significa un quarto d’ora di tranquillità con la prole ammaliata da storie di “tubbietoast” e “monopatti”. Senza contare la soddisfazione nel vedere il pargolo di casa sillabare i suoi primi “ciaaa-ciaaao” con l’espressione beata dei suoi idoli.Questo almeno fino a ieri, quando abbiamo scoperto, grazie alla polacca Ewa Sowinska, che dentro tale programma apparentemente così inoffensivo, striscia una subdola istigazione alla omosessualità. Pare che la suddetta “responsabile nazionale dei diritti dei bambini” in Polonia se ne sia resa conto esaminando il personaggio di Dinkie Winkie (quello viola, per essere chiari) che dice, indossa una borsa pur essendo “un ragazzo”.  Una equipe di psicologi infantili è già stata riunita per condurre una approfondita inchiesta sulla serie tv.in foto il “ragazzo” incriminato, in una posa che parla da sè...