Taverna Dei Gitani

Post N° 61


I giochi che facevamo da bambini ve li ricordate? Ore e ore con gli amici a rincorrere un supertele, giri forsennati in bicicletta, lividi e ginocchia sanguinanti, talvolta, o forse spesso, piccoli e deliziosi atti di vandalismo che tanto ci facevano sentire importanti agli occhi degli amici che ammiravano il nostro coraggio. Dov'è finito tutto ciò? Ora le mamme prendono di peso i loro cuccioli, li mettono ben calmi davanti la televisione ed ecco dei teneri fagottini imbambolati davanti ad una scatola luminosa. Tutto il pomeriggio così, la lenta morte dei loro neuroni non ancora ben formati. Poi, crescendo, alla tv è aggiunta una scatola nera, traguardo raggiunto verso i dieci anni: la tanto desiderata playstation!!! Ed eccoli lì, ad improvvisarsi calciatori senza un pallone o motociclisti senza neppure bicicletta. Virtuale, tutto diventa irreale. Certo, mamma e papà non si preoccupano sapendo i loro piccoli per strada, che rischiano il pestaggio da parte di qualche coetaneo più aggressivo, ma forse sono inconsapevoli che ciò va a danno della socializzazione e, soprattutto, dello sviluppo della fantasia. Quella originalità che viene dallo stare per strada con i propri amici, l'obbligo a inventare sempre qualche gioco nuovo per non annoiarsi. Salivamo a casa sporchi, è vero, e le mamme ci sgridavano puntalmente. Migliaia di jeans e magliette strappate, o irrecuperabilmente macchiati delle più impensabili sostanze. Eppure tutto ciò vale mille playstation. Era reale. Era vita pura.