Creato da ilgranderatzinga il 23/06/2008

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Il futuro dei trasporti

Post n°5 pubblicato il 07 Luglio 2008 da ilgranderatzinga
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Con l'approssimarsi della fine del petrolio (e di tante altre materie prime), il "diritto" di tutti alla mobilità comincerà ad essere compromesso.
Con il carburante a 5 euro al litro, la maggior parte delle persone cercherà alternative all'auto. Alternative che ad oggi non sono sul mercato, e che si spera arriveranno non appena ce ne sarà la necessità.
Già oggi in Italia, il consumo di carburanti è in calo. Non poche persone (circa 2 milioni) hanno quasi smesso di usare la macchina, la tengono quasi sempre ferma. Se, come è prevedibile, il prezzo della benzina salirà ancora, saranno sempre di più a prendere gli autobus, il treno o la bicicletta per i propri spostamenti. Ma l'aumentata domanda, unita all'aumento del prezzo dell'energia e degli stessi carburanti, porteranno probabilmente ad un aumento del prezzo anche dei trasporti pubblici, a meno di un pesante intervento dello stato. E quindi anche autobus e treni rischieranno di essere fuori dalla portata almeno delle fasce più deboli, che poi sono la maggior parte dei pendolari.
Il modo in cui la società risponderà alla prossima crisi dei trasporti sarà interessante. Auto elettriche, biciclette a pedalata assistita, scooter a vela, o semplicemente gente a piedi?
Le città del futuro avranno marciapiedi semoventi o taxi-risciò?
Le risposte le cominceremo a vedere tra pochi anni. Nel peggiore dei casi il futuro dei mezzi di trasporto è nell'immagine al post.


 
 
 

Nutrizione interessante

Post n°4 pubblicato il 01 Luglio 2008 da ilgranderatzinga
Foto di ilgranderatzinga

Notizia di oggi (ma anche di ieri e l'atro ieri) è l'inflazione alle stelle. Tra i prodotti che più di tutti hanno aumentato il loro prezzo ci sono i generi alimentari.
L'alimentazione in Italia è cambiata molto negli ultimi 30 anni, così come il modo di fare la spesa.
Se negli anni 70 spendavamo per mangiare un terzo delle nostre entrate, ai giorni d'oggi spendiamo un sesto. E di questo già misero gruzzolo, un terzo lo spendiamo per mangiare fuori casa.
Spendere meno per il cibo ci ha portati, da un lato, a considerarlo una cosa secondaria, e dall'altro, ad avere più soldi per spese diverse, in primis automobili, comunicazioni ed elettronica.
Ma il minore importo percentuale di spesa nell'alimentari ha comportato anche un peggioramento della nutrizione. Consumiamo infatti più carne e grassi rispetto al passato, e abbiamo diminuito i consumi di verdure, pane e pasta. Diminuzione che a causa dei recenti rincari ha aumentato il suo trend. Eppure i nutrizionisti in generale raccomandano di limitare l'assunzione di grassi e di carne, e consumare tanta frutta e verdura.
Come sarà il futuro dell'alimentazione?
La pirma facile previsione è che, aumentando i prezzi del cibo più in fretta degli altri, la percentuale di reddito che servirà per mangiare tornerà a crescere. Questo può portare a due effetti diversi. Possiamo tornare a dare alla spesa alimentare l'importanza che ha, quindi comprare i cibi "giusti" per una giusta alimentazione, oppure possiamo cercare in tutti i modi di ridurre la spesa, ricorrendo a alimenti di cattiva qualità e nutrendoci in modi errati e potenzialmente dannosi.
Al momento sembra che entrambe le tendenze siano in crescita. Se da un lato infatti sono in crescita i consumi nei discout e nei negozi alimentari a basso costo, dall'altro anche l'enogastronomia e i prodotti biologici mostrano trend di crescita.
Sarà interessante vedere se tra 10 anni faremo tutti la spesa all'hard discount o all'alimentari di fiducia. O, perchè no, al solito supermercato...

 
 
 

La tempesta perfetta

Post n°3 pubblicato il 30 Giugno 2008 da ilgranderatzinga
Foto di ilgranderatzinga

Siamo sull'orlo dell'abisso?
Comincia a diventare un luogo comune il fatto che la crisi sia prossima e inevitabile.
Crisi finanziaria, crisi politica, crisi energetica e crisi alimentare.
Il mondo dorato della finanza si avvia, forse, ad un crollo generalizzato, innescato dall'ormai celeberrima crisi dei mutui subprime, di cui si è detto di tutto. La politica in molti stati è vista come un modo per i politici di arricchirsi, la calsse dirigente è lontana da quello che viene definito il mondo reale e invece di riavvicinarvisi ha degli impeti totalitari che saranno probabilmente controproducenti. L'approvvigionamento energetico, considerato un problema sempre da rimandare, comincia ad essere un dramma per i paesi (praticamente tutti) dipendenti dal petrolio, l'energia, in tutte le sue forme, costa sempre di più e i vari stati non sanno più a che santo votarsi per cercare di arginare il fenomeno. La produzione alimentare, cresciuta ininterrottamente fino a qualche anno fa, sembra al limite, risente delle altre crisi, e così la fame nel mondo (di cui si parlava poco ultimamente) è tornata alla ribalta.
A tutto ciò c'è da aggiungere la controversa crisi climatica, che secondo la voce di maggioranza porterà a sconvolgimenti climatici che vanno dall'innalzamento della acqua, alla desertificazione di vaste aree, ad una nuova era glaciale.
Quando si uniscono insieme una serie di eventi, che singolarmente non sarebbero terribili, per generare uno sconvolgimento dalle conseguenze drammatiche, si parla di "tempesta perfetta".
Stiamo andando verso una crisi perfetta?
A voler essere pessimisti di sicuro è così. Tra petrolio in esaurimento, finanza mondiale al collasso e clima impazzito sembrerebbe proprio di si.
E' la parte maledetta del vivere in tempi interessanti.

 
 
 

Lu vino

Post n°2 pubblicato il 26 Giugno 2008 da ilgranderatzinga
Foto di ilgranderatzinga

Una storiella di seconda mano...
In un Paesino Vicino Roma, due fratelli avevano un vecchio edificio a due piani. Il piano superiore era di un fratello, quello inferiore dell'altro, che lo utilizzava come stalla.
Due stanze di questo edificio erano affittate ad una Grande Compagnia Telefonica, che le aveva sistemate e ci aveva messo delle apparecchiature per la telefonia.
Quando il contratto è scaduto, i due fratelli si sono rifiutati di rinnovarlo.
Essendo il Paesino Vicino Roma in una posizione strategica, per quelle due stanzette passavano milioni di euro di telefonate ogni anno e la Grande Compagnia Telefonica avrebbe voluto poter restare lì. Mandò così del personale a parlare con i due fratelli, propose un aumento del canone d'affitto, che era già di circa 40.000 euro l'anno, ma non ci fu niente da fare. Siccome la Grande Compagnia Telefonica non sloggiava, i due fratelli si sono rivolti a un giudice, che gli ha dato ragione, e ha costratto la Grande Compagnia Telefonica a smontare le apparecchiature e trasferirsi altrove.
A supervisionare le operazioni di trasloco c'era anche la mia fonte, che ha parlato con uno dei fratelli per sapere il motivo di tanto accanimento. In fondo si trattava solo di due piccole stanze, e per quella cifra in realtà, avrebbero potuto pure affittargli tutta la baracca.
Il fratello interpellato, non nascondendo il risentimento disse che la colpa era tutto dell'altro fratello, un pazzo che usava il suo piano come stalla e che aveva bisogno anche della piccola stanza al piano terra, e non c'era stato verso di convincerlo a cambiare idea.
La fonte parlò anche con l'altro fratello, e apprese che lui era molto che contento che la Grande Compagnia Telefonica se ne andasse, perchè così poteva "farsi lu vino".
Quando mi hanno raccontato l'episodio ho subito etichettato il fratello appassionato di vino come un povero pazzo. E così ha fatto anche la mia fonte, e anche l'altro fratello. E così farebbe chiunque.
Ma siccome quando sono tutti d'accordo su un argomento, io comincio a pensare che ci sia qualche cosa che non va, mi chiedo: e se avesse ragione lui? E se per lui i soldi non valessero quanto un bicchiere di vino fatto con le proprie mani?
Quell'uomo ha rinunciato a 1666 euro al mese, al fratello e anche alla stima degli abitanti del Paesino Vicino Roma, per potersi fare del vino in casa. E chi può dire che quel vino legnoso valga di meno?

 
 
 

Tempi interessanti 

Post n°1 pubblicato il 24 Giugno 2008 da ilgranderatzinga
Foto di ilgranderatzinga

Vivere in tempi interessanti è sia una sfida che una maledizione. E' una sfida perchè si possono avere grandi opportunità, perchè non ci si annoia e perchè si può vedere in diretta l'evolvere della società. E' una maledizione perchè si rischia di non stare al passo con i tempi, perchè è più difficile avere una vita semplice e tranquilla, e perchè l'evolvere della società potrebbe non piacerci.
Questi sono tempi interessanti. Il mondo cambia a ritmi sorprendendenti, la tecnologia e la scienza spostano ogni giorno più in là i confini del possibile, aprendo immense possibilità per il futuro. Futuro che si intende essere sembre più vicino.
Il futuro è oggi, si sente spesso dire, e in molti casi è così. Le scoperte di ieri sembrano già cosa vecchia, mentre quelle di domani vengono già date come certezze assolute.
Ma questi tempi sono anche i tempi della crisi del nostro sistema. L'economia si sveglia di giorno in giorno più fragile, il complesso ecosistema della terra sembra stia ricevendo grossi scossoni, l'approvvigionamento energetico diventa sempre più un problema e quello alimentare è toranto di moda per gli aumeti di prezzo del cibo.
Sono tempi interessanti perchè c'è chi crede che tra pochi, pochissimi anni ci sarà una crisi senza precedenti che ci riporterà indietro di almeno 100 anni, e chi pensa che nei prossimi anni la tecnica risolverà tutti i problemi del nostro pianeta.
E sono tempi interessanti perchè le previzioni non si fanno più a 20, 50 o cento anni, ma a 2, 5 o 10 anni.
E allora vale la pena vivere per vedere cosa succederà, per vedere dove il carrozzone dell'umanità sarà arrivato domani, tra un mese o tra due anni...

 
 
 

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