"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide casevoi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per un pezzo di paneche muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi".(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1979)--------------La lucida e sempre attuale testimonianza di uno dei sopravvissuti più illustri ai campi di sterminio nazisti, Primo Levi, ci porta a ricordare la data del 27 gennaio 1945, giorno della liberazione del lager di Auschwitz e simbolo della libertà dalla schiavitù e dalla barbarie antisemita. 6 milioni di ebrei uccisi, oltre a prigionieri politici, cattolici, testimoni di Geova, omosessuali, asociali, handicappati: sono la triste conta dell'infamia più grande della storia.A noi il DOVERE di ricordare.Grazie a Primo Levi e a tutti coloro che ci invitano a tenere viva la memoria.
27 GENNAIO 1945
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide casevoi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per un pezzo di paneche muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi".(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1979)--------------La lucida e sempre attuale testimonianza di uno dei sopravvissuti più illustri ai campi di sterminio nazisti, Primo Levi, ci porta a ricordare la data del 27 gennaio 1945, giorno della liberazione del lager di Auschwitz e simbolo della libertà dalla schiavitù e dalla barbarie antisemita. 6 milioni di ebrei uccisi, oltre a prigionieri politici, cattolici, testimoni di Geova, omosessuali, asociali, handicappati: sono la triste conta dell'infamia più grande della storia.A noi il DOVERE di ricordare.Grazie a Primo Levi e a tutti coloro che ci invitano a tenere viva la memoria.