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Post n°4 pubblicato il 03 Agosto 2015 da florentia71
Come donna innamorata
Terminato oggi di leggere questo piccolo romanzo che ha l'ambizione di condurre il lettore fin dentro l'anima del nostro più grande poeta, per disvelarci il momento nel quale prese vita la grande Commedia. Per farlo usa la tecnica del flusso di coscienza. Noi stessi siamo Dante e possiamo osservare dal di dentro i ragionamenti, le riflessioni ed i fatti che hanno portato la Bice Portinari mal maritata a divenire l'eterna Beatrice e la ormai sconosciuta Vanna del Cavalcanti ad esser la Matelda dell'inabitato Eden. Tutto molto bello, specie se paragonato ad un altro libro sulla genesi della Commedia, letto poco prima (La selva Oscura di Fioretti), ben scritto, calibrato...eppure qualcosa manca. Si delineano al lettore tanti quadri, si pennellano personaggi arcinoti che rimangono appena sbozzati sulla carta. Tutto è in nuce, in attesa di sviluppo. Uno sviluppo che purtroppo rimane solo un desiderata. Il solo personaggio a tutto tondo, che esce portentosamente vivo dalle pagine è l'amico-rivale, il Giovanni Battista precursore, Guido Cavalcanti. Che si staglia come gigante, tragico e fiero della sua alterità dai magnati e dai "borghesi". In sua presenza lo stesso "Dantino" risulta appiattito, agiografico e ribelle esattamente come ci si aspetta che sia. Onore e merito ad ogni modo alla Casa Editrice #Guanda, che ha scelto di osare con un testo di non facile attrattiva commerciale e che con una sapiente e non invadente campagna pubblicitaria è riuscita a portarlo, meritatamente, al Premio Strega. (n.B. Se si può dire: ho fatto il tifo per lui)
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