Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« Un esempio illuminante d... | Il Trentino come la Camp... » |
Interessante articolo di Eugenio Benetazzo sul presunto libero mercato e a cosa porteranno i social network, tanto di moda, come FaceBook, Twitter, Google, YouTube, ecc... che con l'aiuto degli stessi ignari utenti raccolgono interessanti informazioni sulle persone. Tali informazioni serviranno alle multinazionali a studiare forme sempre subdole di pubblicità e prodotti da proporre agli utenti, per indurli al consumismo.
Interessante la teoria secondo la quale "il potente establishment di lobby planetarie ci hanno spinto a fare lavori che non ci piacevano per comprare beni e servizi di cui non abbiamo bisogno."
L'individuo isolato dal resto della società costretto a lavorare sempre di più per guadagnare denaro ed arrivare a comperare la casa dei sogni, l'agognato SUV sempre più grande, il cellulare di ultima generazione, vestiti e scarpe dal prezzo indecente, ecc...
Le persone si ritrovano sempre più depresse e stressate non accorgendosi che non è il consumismo sfrenato che da la felicità.
Forse non è tardi per cambiare rotta, per evitare di distruggere il nostro pianeta per la smania compulsiva di acquistare cose che diventano in breve tempo rifiuti destinati ad intasare inrreparabilmente le discariche o ad avvelenare l'aria con i fumi degli inceneritori.
Si potrebbe lavorare meno e vivere di più, basta liberasi dal consumismo.
Articolo "So things they are" - Eugenio Benetazzo
Altri spunti: