Ingiustizie...

Razzismo o imbecillità dilagante?


Puniti i vigili del pestaggio allo studente di colore PARMA. Lacune nell'organizzazione del servizio e condotta e comportamenti censurabili dal punto di vista disciplinare. Questi, in estrema sintesi, gli esiti dell'indagine interna condotta dalla Polizia Municipale di Parma e consegnata ieri al sindaco della cittadina emiliana Pietro Vignali, sul caso di Emmanuel Bonsu, il giovane ghanese che accusa gli agenti di averlo picchiato ed insultato con frasi a sfondo razziale, li giovane, alla vista di sette uomini in borghese che lo avevano fermato, era fuggito. Quei sette erano vigili che, quando lo hanno raggiunto, lo avrebbero colpito più volte provocandogli una frattura e apostrofandolo con frasi del tipo "sporco negro". La relazione, letta ieri in Consiglio Comunale dallo stesso sindaco di Parma, sottolinea che «tralasciando di valutare episodi e circostanze che possono avere rilevanza penale, in quanto di esclusiva competenza dell'Autorità giudiziaria, l'indagine ha rilevato condotte e comportamenti a carico del personale operante che, sotto il profilo delle norme organizzative e funzionali vigenti, possono determinare censure ai fini disciplinari». Gli agenti coinvolti, di conseguenza, sono stati trasferiti al Nucleo attività tecniche ed è stato attivato l'iter dei procedimenti disciplinari. «L'indagine interna è servita non solo per fare chiarezza ma anche per tutelare l'immagine del Corpo della Polizia Municipale che ogni giorno si impegna per la sicurezza di tutti. Il fatto di cui stiamo parlando è un fatto episodico - ha poi concluso Vignali - ho assoluta fiducia nel Corpo dei vigili di Parma». Alla fine della storia dieci vigili indagati dalla Procura. Accusato a torto di furto straniero costretto a denudarsi BERGAMO. Un giovane immigrato è stato costretto dal controllore di un autobus a spogliarsi completamente davanti a tutti perché accusato di avere rubato un cellulare. E anche se alla fine il telefonino non è stato trovato, il controllore gli ha preso del denaro dal portafogli e l'ha dato alla ragazza derubata. È successo davanti a decine di passeggeri e di persone in attesa alla fermata sull'autobus delle linea 8 dell'azienda di trasporto di Bergamo Atb. Una ragazza si è accorta che il suo cellulare non c'era più e ha accusato del furto un giovane immigrato. Il controllore ha allora fatto arrestare l'autobus alla fermata, ha fatto mettere la scritta "Fuori servizio" e ha fatto aspettare le persone che dovevano salire. Quindi lo ha costretto a spogliarsi, restando a torso nudo e con i pantaloni abbassati. Il tutto rivolgendogli frasi del tipo «guarda che ti mando all'ospedale», «metti le mani qua che ti spacco le dita», mentre diversi passeggeri cercavano di scagionare il giovane, dicendo che non aveva compiuto alcun furto. Il controllore ha allora costretto il giovane anche ad abbassarsi le mutande sotto gli occhi stupefatti dei testimoni. Il telefonino sparito non è stato trovato, ma il controllore si è fatto dare il portafoglio del ragazzo e gli ha preso 70 euro che ha dato alla giovane derubata, dicendo all'immigrato: «poi te li fai ridare dai tuoi amici i soldi». Il tutto è raccontato nel reclamo che alcuni dei passeggeri hanno presentato all'Atb. L'azienda ha fatto sapere che «sono in corso accertamenti per verificare eventuali responsabilità, anche alla luce delle segnalazioni arrivate». Il giovane immigrato alla fine se n'è andato e di lui non si sa più niente.