LUCE CHE FILTRA.....

Lettere


 
Sarà per questo che la mia cassetta della posta è vuota? Altri, per fortuna, hanno lasciato alla carta le tracce del loro amore, di relazioni che hanno coinvolto tutto il loro essere, pensante ed amante.
da Rainer Maria Rilke a Lou Salomé - Epifania 1913...Ieri mi è arrivata la tua buona lettera....se solo potessimo vederci, cara Lou, ora è questa la mia grande speranza, il mio sostegno, il  mio tutto, come sempre. Spesso mi dico che solo attraverso te io resto in contatto con l'umano, in te esso mi si rivolge, avverte la mia presenza, mi respira accanto; altrimenti mi rimane sempre alle spalle e non riesco a farmi riconoscere. Salutami tanto Beer Hofmann e consolami nel tuo cuore, Tuil tuo Rainer*da Lou a Rainer 13 gennaio 1913Caro Rainer,la tua lettera, che mi è stata appena recapitata, è qui davanti a me e mi sembra faccia parte di questa prima neve d'inverno che si stende a perdita d'occhio davanti alle finestre e sui giardini circostanti, tale è l'intensità con cui mi parla della lontananza da te, la lontananza di cui scrivi,che non dovrebbe esistere. Io l'avverto fortemente, Rainer, è una lontananza puramente spaziale, e vivo come assurdo il fatto che risulti insormontabile. Salvo poi ricorrere al treno e a tutti i possibili dispendi di energia per improvvisare un incontro a data da destinare. E invece noi dovremmo esser vicini l'uno all'altra attraverso vie impercettibili, spontaneamente, in profondo silenzio. (...)Lou*
da Eloisa ad Abelardo...Ascolta ti prego quello che ti chiedo, è una cosa da nulla e per te sarà facilissimo accontentarmi. Finchè mi sarà negata la gioia della tua presenza, fammi avere almeno la dolce tua immagine attraverso le parole di una lettera (...) Se tu fossi meno sicuro del mio amore, carissimo, forse ti preoccuperesti di più e saresti più sollecito. Ma ho fatto tanto per renderti sicuro del mio amore, ed ora ti sento indifferente e lontano. Ricordati però, ti scongiuro, di tutto quello che ho fatto per te, e pensa un po' anche a quello che mi devi. (...) In nome di colui al quale ti sei consacrato, in nome di Dio, ti supplico: fammi il dono della tua presenza, nell'unico modo che ti è possibile, cioè scrivendomi qualche parola di conforto (...) Termino questa lunga lettera con poche parole : addio, mio unico bene.Abelardo risponde alle suppliche di Eloisa con una serie di citazioni della Scrittura , portando il rapporto su un piano diverso, più universale e spirituale, mentre per lei era ancora forte e vivo nella carne il tormento dell'amore di un tempo.*
Lettera mai spedita da Frida Kalo al marito Diego RiveraLa mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle.Dove sei? Dove sei? Mi giro da tutte le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mie mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio.La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo riconoscere il tuo viso ed accarezzarlo.La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d'amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra . La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra. Il mio corpo non può comprendere...(...) Letters - Abel Korzeniowski