LUCE CHE FILTRA.....

Tancredi


 TANCREDI
 viso pulito, sguardo che andava oltre, come la sua pittura, avanguardia per i suoi tempi. Veniva dal limes, da un luogo nell'entroterra fra i monti, pittore sconosciuto eppur inaspettatamente innovativo ed ammaliante.Nelle sue tele ci si imbatte in turbinii di colore, fitte teorie di punti e piccoli accenti, o in ampie campate di trasparenze come nebbie lagunari, nelle ossessive regolarità delle griglie di colore o, viceversa, nell'apparente caos di linee e macchie.
Forse era come la sua pittura, fragile e coraggioso assieme.Narrano di lui le foto del suo soggiorno veneziano a Palazzo Venier dei Leoni, con Peggy Guggheneim, sua estimatrice e mecenate. Solo una piccola targa, in Via Mezzaterra a Feltre, ricorda il luogo dove nacque, l'acqua del Tevere ha accolto la sua giovane vita... 
 LA MIA ARMA CONTRO L'ATOMICA E' UN FILO D'ERBA...e forse l'atomica era per lui anche un male di vivere, contro il quale un esile filo d'erba poteva fare ben poco. 
 Una mattina - Lavinia Meijer