Terzo Millennio

Rosa e Olindo: colpevoli per caso


Si è chiuso ieri, con la sentenza definitiva di Cassazione di condanna all'ergastolo, il più grosso errore giudiziario di tutti i tempi. Lo dicono gli atti, lo dicono le perizie e, soprattutto, lo dicono tutte quelle testimonianze che i Giudici di primo e secondo grado non hanno ritenuto opportuno inserire nei dibattimenti processuali. Olindo e Rosa erano (e sono) i colpevoli perfetti per tutti: per l'opinione pubblica, per i familiari delle vittime (con esclusione di Azouz) per le autorità inquirenti. Una coppia strana, simbiotica, ignorante sicuramente. Ma non assassini! Forse odiavano Raffaella Castagna e tutto ciò che rappresentava. Ma dall'odio all'omicidio il passo è lungo.Ma perchè non possono essere stati loro? Per tanti, tantissimi motivi. Gli assassini avevano le chiavi dell'appartamento di Castagna ad esempio. Conoscevano bene il bambino (Youssef) ed hanno aspettato le loro vittime all'interno dell'appartamento stesso, scappando poi per un balconcino alto 2 metri e mezzo (ricostruzione degli inquirenti). Già questi tre elementi escludono la colpevolezza dei Romano per una serie di motivi. Inoltre, le perizie dei RIS, a grandi lettere, escludono di fatto che possano essere stati Olindo e Rosa a commettere la strage. Nessun segno biologico loro lasciato a casa Castagna, nessun segno biologico delle vittime trovato a casa Romano. Eppure chi ha commesso la strage doveva essere lordo di sangue dalla testa ai piedi. Lo dicono i tempi che non possono essere stati i Romano. In poco più di tre minuti, coè dalla fine della strage fino all'arrivo dei primi curiosi e soccorsi. Rosa e Olindo avrebbero dovuto scappare da un balconcino alto 2m e mezzo. Entrare in casa loro attaversando la famosa corte lordi di sangue, pulire tutto, levarsi i panni insaguinati, rivestirsi, far sparire le prove e poi riuscire di casa per cercarsi l'alibi. Il tutto in 3 minuti??! Olindo piè veloce? Già le loro caratteritiche fisiche avrebbero dovuto suggerire l'impossibilità di scappare per un balconcino alto 2m e mezzo. Figurarsi poi tutto il resto in tre minuti. Ma lo loro innocenza la grida anche Frigerio, il sopravvissuto che, appena in grado di parlare, rilascia una dichiarazione in cui riconosce l'assassino (sicuramente) in un nord africano che mai e poi mai (giurava) aveva visto in vita sua. Poi, dopo una decina di giorni, su imbeccata dei Carabinieri, il Frigerio cambia versione e accusa Olindo Romano. E anche in questo caso accusa Olindo. E Rosa cosa c'entra se non è stata vista da nessuno. Ci sono poi le confessioni degli stessi Romano. GIà! Le confessioni! Un concentrato di sciocchezze che persino un bambino avrebbe capito che erano false tanti gli errori presenti (237 circa). E poi una serie di altre prove che ricordare qui sarebbe troppo lungo ma che sicuramente, se proprio non scagionano i Romano totalmente, avrebbero quanto meno dovuto instillare un ragionevole dubbio negli inquirenti. AL punto da richiedere supplementi di indagini. Ma loro no. Veloci come un treno hanno subito trovato i colpevoli. Le vittime sacrificali giuste. Perchè? Per i soliti problemi che infestano le nostre procure e le nostre autorità inquirenti: incapacità e il sottomettersi al vecchio motto "meglio mettere in galera un innocente subito che un colpevole dopo dieci anni"