Terzo Millennio

Esiste anche la palla ovale


Da un po di tempo a questa parte, l'Italia sportiva si è scoperta anche rugbista. Gioco che sicuramente non rientra nella nostra tradizione ma che, negli ultimi anni, sta lentamente decollando. Più precisamente negli ultimi dieci anni e cioè da quando il famoso Torneo delle 5 Nazioni (ex 4 Nazioni) si è trasformato in Torneo delle 6 Nazioni con l'ingresso appunto anche della nostra nazionale di rugby. Le altre squadre in gara sono gli stati che compongono la Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda) con l'aggiunta della Francia dal 1910. Iniziamo col dire subito che a differenza degli altri partecipanti, ammessi al torneo per i loro ampi meriti sportivi nel settore, per l'Italia si è trattato di un inserimento dettato esclusivamente da motivi economici. Cioè gli sponsor hano capito che in Italia avrebbero trovato terreno fertile. Così per avere un ritorno economico maggiore hanno deciso di inserire una nazione europea abbastanza popolosa che spende svariati soldi per seguire lo sport. Insomma un modo per dare maggiore seguito e linfa vitale ad una competizione che ormai si trascinava unicamente per forza d'inerzia. Quindi, a livello di furore agonistico, non sarebbe cambiato assolutamente nulla se al posto nostro ci fosse stata la Spagna o la Germania o la Danimarca. L'operazione era di semplice marketing. Inserire una nuova Nazione per vendere più diritti televisivi. E poco importa se tra i 5 partecipanti originari e la Cenerentola del torneo c'è un gap agonistico di almeno un secolo. Noi, come nostro solito, abbiamo creduto di poter essere all'altezza della situazione. Abbiamo creduto che affacciarci nella maggiore Lega Europea di Rugby per nazioni, al cospetto di veri e propri mostri sacri di questo sport, fosse una sorta di riconoscimento che ci avrebbe automaticamente fatto diventare competitivi. E così, con la nostra solita presunzione, abbiamo creduto di poter battere squadre decisamente molto meglio attrezzate di noi. Poi, la doccia fredda. Ieri, l'ennesima brutta sconfitta contro la Francia, che ancora una volta ci ha letteralmente ridicolizzato ed ha mostrato quale sia il nostro vero valore in questo sport. Per fare un parallelismo dovremmo dire che le possibilità di vittoria per noi contro una squadra come la Francia sono le stesse che avrebbero le Isole Tonga in una partita di di calcio contro la nostra Nazionale. Alla faccia dei soliti giornalisti/giornalai che nei giorni antecedenti alla partita si sono pure permessi di ipotizzare una vittoria.Cosa rimane di dieci anni di partecipazione a questo torneo? Eccoli i numeri impietosi:7 cucchiai di legno, che è il trofeo simbolico che si da all'ultimo classificato nella competizione; 5 Whitewash, trofeo che indica di non aver vinto nemmeno una partita nella competizione. Per non parlare di 8 volte su 10 il record di aver segnato il minor numero di mete in tutto il torneo. E ancora: il maggior numero di punti incassati (ben 80 contro l'Inghilterra nel 2001) di sempre, con il peggior gap di sempre (differenza tra punti fatti e punti subiti, sempre nella stessa partita -57).