Terzo Millennio

Era ora!


Finalmente! Era ora che all'interno del PD si iniziasse a muovere qualcosa. La lettera dei 49 senatori non lascia spazio ad altre interpretazioni. E' chiara, circostanziata e soprattutto di protesta contro la (non)politica portata avanti dall'attuale segreteria e direzione del partito. Uno schiaffo in pieno volto a Bersani, con un linguaggio a tratti duro che non ricorre a mezzi termini. In sintesi si condannano la colpevole inazione dei grossi pezzi di partito, le trasversalità che stanno minando la dialettica tra maggioranza e opposizione ma soprattutto si auspica una sorta di ritorno alle origini. Ma quello che colpisce di più, positivamente, è che pezzi del PD tornino a parlare senza eufemismi della grave situazione italiana e della Democrazia ormai compromessa dalla continua azione distruttrice del Premier. Arrivano addirittura a parlare dell'Italia definendola un paese devastato da un sultanato. Evviva! Dopo i diktat dell'intellighenzia di centro sinistra con cui vietavano assolutamente di parlare di Berlusconi e di attaccarlo frontalmente su certe questioni si torna a parlare del nocciolo principale e della anomalia presente. La domanda è perchè non farlo prima? E' ovvio che lo si fa adesso che il Padrone è in forta deficit di consensi e sta andando in caduta libera. Ma meglio tardi che mai. Anche se tardi un pezzo rilevante del PD ha capito che si è persa una occasione davvero d'oro per assestare una spallata definitiva al centro-destra. Centro-destra che continua a vincere solo grazie alla Lega, a qualche intervento dell'UDC e alle scelte scritteriate del centro-sinistra. E allora fuori Bersani, dentro Marini come Segretario e Rosy Bindi prossimo candidato Premier per il centro-sinistra.