Terzo Millennio

Amministrative 2010


Dopo il turno di ballottaggio di ieri si chiude finalmente la tornata elettorale di questo 2010. Sicuramente una delle più amare per il centro sinistra ma soprattutto per l'elettorato che, ormai stanco, fa registrare la più alta percentuale di astensionismo nel periodo della seconda Repubblica. Questi i numeri: Regioni 7 a 6 per il centro-sinistra. Comuni capoluogo 5 a 4 per il centro sinistra. Comuni superiori ai 15.000 abitanti 30 a 27 per il centro destra + 5 al centro e + 2 alla lega da sola.Siccome la fredda analisi dei numeri non porta a niente ma serve solo a Banana per gridare alla (falsa) vittoria ma soprattutto non da l'esatta proporzione delle cose, è arrivato il momento di fare una analisi approfondita. Partiamo dall'inizio. E cioè da quelle elezioni del 2005 che videro il centro sinistra incassare una delle vittorie più clamorose nella sua storia. 11 Regioni a 2 e 44 Comuni a 28. Un cappotto per il centro destra terribile. Un risultato che in qualsiasi Democrazia occidentale avrebbe significato l'immediata dimissione dell'Esecutivo (nel 2005 di centro destra). Ma siccome il Premier è uno che le canta e le suona sempre a senso unico, all'epoca ebbe il coraggio di affermare che un conto sono le amministrative un altro le politiche. Ma ovviamente ha cambiato parere. Infatti oggi che i risultati gli sono (relativamente) favorevoli urla che le amministrative sono comunque lo specchio politico del paese. Ma Berlsuca a parte, il centro sinistra incassò una vittoria quasi impossibile da bissare in una situazione normale. Figurarsi in versione suicidio come si sta presentando in questi ultimi anni.Tornando a questi giorni, il PD è riuscito nell'impossibile. Non riuscire a vincere al cospetto di un PDL ormai in caduta verticale e di un consenso verso il Governo che nel paese si assottiglia ogni giorno sempre più. Le cartine al tornasole di questa situazione sono molte. Il fallimento dei convegni di Napoli e Roma. La perdita di altri 3 punti percentuali rispetto alla tornata elettorale dell'anno scorso (Europee). La perdita di circa 10 punti percentuali a livello nazionale da quando è stato creato il partito unico. La sonora bocciatura di membri del Governo (Brunetta e Castelli) presentatisi come sindaci in due comuni del profondo nord leghista: Venezia e Lecco. E soprattutto la perdita di ulteriori 2 punti percentuali delle forze di Governo. Questi i dati impietosi che farebbero gridare al Premier alla vittoria. Complici i soliti house organ che raccontano tutte le favolette propinate dal Padrone.Eppure in questo quadro generale il centro-sinistra è costretto a cedere il passo in molte regioni e molti comuni. Per un centro-destra che perde consensi c'è un centro-sinistra che fa anche peggio. Attenzione però. Perchè sostanzialmente i partiti del centro-sinistra confermano i numeri delle passate elezioni. E' l'astensionismo che fa la differenza (questa volta tutto a sfavore del PD) e fa pendere la bilancia a favore del centro-destra. Come dicevo prima è questa reiterata versione suicidio del PD che fa perdere consensi e amministrazioni. La proposizione di personaggi impresentabili ad esempio, che gli costa almeno due regioni tra Calabria, Campania e Lazio. Oppure l'appiattimento sulle posizioni di Berlusca o peggio la completa mancanza di opposizione verso il Governo.Dopo il primo turno il PD rimane immobile e al ballottaggio viene ulteriormente punito.Ecco perchè non si può dire chi ha vinto le elezioni. E' più corretto dire chi le ha perse di più!!