Terzo Millennio

Quando la dignità diventa un optional!


Non mi va di commentare quello che sta succedendo all'interno del PDL tra i due suoi fondatori: Fini e Berlusconi. Troppo lungo e complicato. Ma soprattutto è inutile commentare qualcosa che sembra avere una conclusione già scritta: tarallucci e vino. La vera questione è semplice: anche se tardivamente, l'ex segretario di AN, si è accorto di essere caduto nel trappolone tesogli da quel marpione del Cavaliere. Metterlo alla Presidenza di una Camera è stato un modo come un altro per disfarsi di lui politicamente. Di Berlusconi si può dire di tutto ma non che sia un fesso. E considerato che l'unico vero politico all'interno della sua coalizione è proprio Gianfranco Fini, annullarlo politicamente era l'unica mossa che potesse fare per evitare che la sua figura venisse in qualche modo oscurata. La questione del comportamento di Calderoli è stato per il Presidente della Camera solo il pretesto per rivendicare quel ruolo che gli era stato sottratto con l'assegnazione di un incarico istituzionale. Peccato che se ne sia accorto tardi. Quando l'irreparabile era già successo. Il suo peso politico gettato nel water ed il suo carisma in forte fase discendente. Tanto che persino i suoi ex-colonnelli Gasparri e La Russa (ma dato il comportamento sarebbe più giusto chiamarli caporali) non hanno esitato un solo secondo a schierarsi con il Premier e a gettare a mare il loro ex segretario. Persona alla quale comunque devono molto, "svolta di Fiuggi" compresa nel prezzo. Quello forse che non era in conto era la veemenza con cui Berlusconi sta avversando il cofondatore del PDL reo, nella sua ottica di Regime light, di non essere allineato al 100% con i desideri del padrone, appecoronato a sua volta ai desideri della Lega che, puntualmente, ogni qualvolta una tornata elettorale la vede salire di consensi, pretende di gestire l'agenda politica con i soliti mezzucci ricattatori. A questo punto però, visto tutto il veleno che Berlsuconi gli ha sputato addosso, in pubblico come in privato, viene da farsi sempre la stessa domanda. Ma possibile che in politica la dignità è un optional? Possibile che, nonostante gli anni passati in Parlamento ed una solida posizione acquisita, non si debba avere il coraggio di abbandonare i propri privilegi per difendere una dignità massacrata dal Padrone con relativi house organ e trombettieri a seguito? Possibile che per difendere una poltrona si deve subire anche l'offesa peggiore? Possibile che ci si deve persino piegare ai ricatti morali di un tizio che si definisce giornalista (Feltri) ma che in realtà è solo un servo al soldo del potente (altro esempio di dignità perduta).Dal basso della mia esistenza dico semplicemente che le uniche cose che nella vita contano veramente (salute a parte), quelle che bisogna sempre e comunque difendere a tutti i costi sono solo due: la famiglia e la dignità. E chi manca a questo non è degno di chiamarsi uomo.