Terzo Millennio

L'isola che non c'è - Inserto TV


Anche l'ultimo reality della stagione ieri ha finalmente chiuso i battenti. E come tutti i reality di questa stagione anche L'isola dei famosi ha fatto registrare un flop pauroso. Contenuti sempre più scadenti per un pubblico che sempre più, avanti a tanto schifo, preferisce cambiare canale. Giusto per rimanere in tema di schifo, in apertura di puntata il bel Rossano Rubicondi ha pensato bene di infilarsi vistosamente una mano nei pantaloni, avanti alle telecamere, per rimaneggiarsi il "pacco" a suo dire incastratosi tra mutanda e pantaloni. Una scena per adulti e bambini, che si apprestavano magari alla cena, davvero vomitevole visto che l'indecenza è durata molti secondi. Indecenza accolta come al solito tra l'ilarità della Ventura e dei suoi astanti. Basterebbe solo questo gesto per capire la bassezza ormai di trasmissioni come L'isola e similari. Sdoganare con una risata il gesto altamente scostumato di Rubicondi (oltretutto vera e propria appendice inutile per la trasmissione) è sintomo ancora una volta di quell'ignoranza e di quel trashismo che rendono tutto lecito in televisione.Per il resto, tutto come da copione. Vincitore annunciato da settimane e passerella per Vip o pseudo-tali. Solo che quest'anno il parterre era veramente ridotto ai minimi termini. Di famosi neanche l'ombra. Per non parlare dei non famosi: coatti indecenti incapaci persino di esprimersi in un italiano comprensibile e finte starlette pronte a tutte le evenienze pur di strappare un minimo di visibilità. Il tutto condito da quel finto anti-snobbismo tanto in voga in questi periodi, che vuole a tutti i costi far sembrare la pochezza di alcune persone che si affacciano per la prima volta in TV come un siparietto simpatico, buono per farsi due risate. In realtà c'è poco da ridere nel vedere un omaccio dallo sguardo truce che a stento parla l'italiano ma che è sempre pronto a lanciare minacce fisiche a chiunque non la pensi come lui. Brandendo addirittura in qualche occasione il machete. In realtà ridere dell'ignoranza altrui e farlo passare per un gioco, pensare che uno così possa entrare nei salotti buoni ma solo per essere compatito e giustificato perchè magari con lui la vita è stata ingrata, è in realtà la forma peggiore di snobbismo e classismo che si possa praticare. Tra l'altro la partecipazione dei non famosi è sembrata la classica barzelletta stereotipata: c'erano un romano, un napoletano ed un piemontese. Anche la novità della partecipazione dei "figli di....." ha reso tutto molto più indigeribile, in quanto rivelatasi ennesima passerella di persone che hanno dimostrato che si è disposti proprio a tutto per un giorno di notorietà.Unico tocco di "famoso", quest'anno Aldo Busi e Sandra Milo. Il primo immediatamente uscito e censurato nella migliore tradizione Rai di questi anni perchè ha osato esternare il suo pensiero, mentre la seconda, grazie soprattutto alla produzione che ne ha imposto letteralmente la presenza a lungo termine, riesce ad arrivare fino alla penultima puntata unicamente per i trattamenti di favore che avrà per via della sua veneranda età. Infatti è stata sempre tenuta fuori dalle competizioni, non è mai stata nominata (per voleri supremi) ma soprattutto ha avuto di nascosto più cibo rispetto agli altri naufraghi. Tanto che la sua condizione fisica è sembrata migliore al ritorno rispetto alla partenza. L'evidente dimagrimento che ha colpito tutti i partecipanti ha "misteriosamente" salvato la Milo. Segno che qualcosa all'ombra delle telecamere succedeva. Insomma alla chiusura dell'ennesima stagione di reality ancora una volta il bilancio è altamente fallimentare. Ma allora ci si chiede perchè continuano. Per due semplici motivi. Il primo è il più ovvio. L'economicità di queste trasmissioni rispetto magari a degli show vecchio stile. Tra costi di produzione cachet per protagonisti e ospiti ecc, alla fine dei conti costerebbero molto di più. E visto che ormai RAI e Mediaset hanno smesso di farsi concorrenza da anni, perchè spendere per qualcosa che non si vuole? La seconda è quella più subdola. Quella imposta da finte agenzie di talent-scout le cui redini sono tenute dai Baudo o dai Costanzo del momento. Con la partecipazioni ai reality, si riescono a mandare in televisione i soliti raccomandati, quelli incapaci di fare qualsiasi cosa. Ma soprattutto lo si riesce a fare a costi pari quasi a zero. Con un ritorno evidentemente notevole