Terzo Millennio

The Pacific - Inserto TV


Anche se la serie non è arrivata alla fine, con ieri sera ha compiuto e superato il giro di boa, visto che sono andate in onda le puntate 5 e 6 su un totale di 10. Magari è prematuro esprimere un giudizio finale, ma qualche considerazione può essere tranquillamente fatta.La prima è sicuramente che fino ad ora non ha mantenuto le aspettative. Per essere la serie TV più costosa della storia forse ci si aspettava di più soprattutto nelle scene di combattimento. O forse ci si aspettavano più scene di combattimento cruento, per dipingere gli orrori della guerra. Invece, fino ad ora, su sei puntate solo una è interamente dedicata a scene di guerra, quella di ieri sulla sbarco a Peleliu. L'altra puntata in cui si vedono combattimenti, quella dedicata alla battaglia di Guadalcanal, si svolge quasi interamente di notte, rendendo impossibile apprezzare gli effetti speciali.Intanto non si può parlare di The Pacific senza fare i dovuti paragoni con Band of Brothers, l'altra serie prodotta dal duo Spielberg-Hanks, spin-off di Salvate il soldato Ryan. Se nella prima fiction gli orrori della guerra emergono quasi esclusivamente dai duri scontri, in questa nuova serie viene dato più risalto agli aspetti emotivi e psicologici. L'orrore si manifesta più attraverso questi ultimi o attraverso le miserrime condizioni di vita cui erano sottoposti i marines piuttosto che attraverso i combattimenti. Insomma la serie è più una riflessione introspettiva degli uomini che andavano a combattere che un classico di guerra. Potrebbe essere una scelta anche azzeccata. Ma onestamente alla lunga ci si annoia. E anche se regia, fotografia, recitazione e tutto il resto è davvero ai massimi livelli (fantastica l'interpretazione di Leckie), una sceneggiatura così manda tutto al diavolo. Anche perchè la guerra sembra decontestualizzata da un punto di vista storico. Cosa invece che andava a braccetto con la sceneggiatura in BoB. Ogni episodio della prima serie ti faceva sempre vivere anche il momento storico particolare: lo sbarco in Normandia, l'avanzata alleata, l'Operazione Market-Garden, Bastogne. Insomma dodici puntate per raccontare gli ultimi quindici mesi di guerra sul fronte Europa, attraverso gli occhi di una compagnia di paracadutisti. In questa serie invece si passa tranquillamente da un isola del Pacifico all'altra e, anche se cronologicamente non c'è ovviamente nulla da eccepire, le fasi storiche della guerra nippo-americana risultano molto confuse. La campagna di Guadalcanal, durata circa sei mesi, viene liquidata con poche battute. E anche se ovviamente la fiction segue le vicende di tre personaggi e quindi la sceneggiatura è cucita sulle loro avventure ma soprattutto sui loro saggi (almeno per quel che riguarda Sledge e Leckie), tra Guadalcanal e Peleliu (che nella serie sembrano accadere quasi a ridosso l'una dell'altra), non solo passa quasi un anno e mezzo, ma in mezzo ci sono alcuni tra gli scontri più importanti e cruenti di tutto il conflitto: Tarawa, Saipan, Guam, Tinian. A Saipan per esempio, i Marines ebbero 3.000 morti e oltre 10.000 feriti. A Tarawa, su un corpo combattente di 20.000 uomini, i soldati americani ebbero quasi 4.000 morti e innumerevoli feriti. Senza contare poi lo scontro aereo-navale del Mare delle Filippine. Tutto questo, nella fiction, scompare completamente. Lo sforzo bellico, in termini di perdite di uomini e mezzi, che gli Stati Uniti dovettero sostenere tra il 42 ed il 43, sembrano essere completamente avulse a tutta la storia. E' ovvio che The Pacific non è e non vuol essere un docu-fiction su tutta la guerra nippo-americana, ma soltanto una ricostruzione sulle memorie di tre specifici marines. Ma senza capire e conoscere il contesto diventa poi difficile capire anche tutto il resto.Insomma fin qui quello che si è visto non giustifica affatto l'alto costo sostenuto dalla produzione. Anche se bisogna ammetterlo, nelle poche scene di guerra fin qui viste, gli effetti speciali sono di gran lunga superiori a BoB.Attendiamo fiduciosi le ultime 4 puntate