Terzo Millennio

Crisi, sindacati e macelleria sociale


E' da un po di tempo a questa parte che, sull'onda emozionale determinata dal varo della prossima manovra finanziaria, si ritorna a parlare o forse sarebbe più corretto dire si rispolvera il termine, di macelleria sociale. Cioè una serie di provvedimenti che, tanto per cambiare, colpiscono i soliti noti, l'ultima ruota del carro, i poveracci insomma. Quelli che anche volendo non potrebbero mai evadere o eludere il fisco: i lavoratori dipendenti. Come li chiama la RdB il bancomat del Governo. Peccato però che questi sindacati che oggi si battono il petto, proclamano scioperi e urlano, appunto, alla macelleria sociale, si sono dimenticati di dire che non è certo dalla prossima manovra finanziaria che i lavoratori dipendenti - in particolar modo quelli pubblici - inizieranno a prendere calci nei denti. Sono ormai quasi dieci anni, con Governi sia di destra che di sinistra, che CGIL-CISL-UIL hanno acconsentito a tutto senza battere ciglio. La disperazione dei lavoratori dipendenti non nasce certo oggi, da un momento all'altro. Ma è abbastanza datata. L'ultima finanziaria è soltanto una ulteriore pugnalata che il Governo si appresta ad assestare al corpo dei lavoratori dipendenti, ormai cadavere da un pezzo. Cofferati, Angeletti e Bonanni hanno contribuito in maniera determinante poi a passeggiarci anche sopra. Oggi fa trendy reclamare. Ma ieri?? Dove erano e cosa facevano quando i vari Governi taroccavano l'indice di inflazione cui è legato l'aumento degli stipendi dei lavoratori pubblici? E quando maciullavano pensioni e buona uscita? Per non parlare di tutti i posti di lavoro tagliati senza alcun reclamo da parte loro se non quello giusto di facciata. Nella scuola come nelle università ecc. E poi il blocco del turn-over. E, ciliegina sulla torta, la triennalizzazione del rinnovo del CCNL. Tutte operazioni fatte con il consenso e la firma dei sindacati. Che da brava lobby che amministra un potere, ha avuto il suo bel tornaconto. La gestione dei fondi relativi al trattamento di fine rapporto. Un bel po di milioni di euro, che invece di essere gestiti dal datore di lavoro, vengono ora gestiti dai sindacati stessi. Si sono sempre nascosti dietro al "senso civico di responsabilità". Certo! con i soldi altrui. Peccato che siamo sempre noi a dover avere questo senso di responsabilità nei confronti dello Stato mentre i detentori del 70% delle ricchezze del Paese quasi sistematicamente evadono le tasse.Insomma, questi sindacalisti sanno fare solo i froci col culo dei poveri lavoratori