Terzo Millennio

Nuovi studi, vecchia storia


Da recenti studi effettuati finisce nuovamente nel centro del mirino il consumo degli alcolici ed i suoi effetti. L'ex consulente governativo U.S.A. per le droghe e le sostanze nocive, tal prof. David Nutt, ha pubblicato su Lancet un articolo in cui descrive l'alcool più pericoloso e dannoso addirittura di eroina e cocaina. Sia in termini fisici che in termini di riflessi sociali. Siamo alle solite ovviamente. Dopo la campagna contro il "fumo" e la nicotina si partirà lancia in resta contro il consumo di alcolici. Ma qual'è il vero motivo: preoccupazione per la salute dei consumatori? preoccupazione dei riflessi destabilizzanti su famiglia e lavoro a chi è dedito all'alcolismo? Assolutamente NO!! Il vero motivo, come tutte le campagne sostenute fino ad ora contro prodotti "nocivi" è quello unicamente di aumentarne il prezzo di vendita e quindi i ricavi per le multinazionali. Per il tabacco è stato così. Guerra senza quartiere per far si che oggi, ogni aumento praticato, passi in cavalleria perchè il prodotto è catalogato come altamente nocivo per fumatori attivi e cosidetti passivi. Se uno studio cataloga il consumo di nicotina come veramente pericoloso perchè non vietarne la vendita? Sarebbe la cosa più giusta e logica. Cosa separa un pacchetto di sigarette da uno spinello? Quasi nulla. Solo che per il primo la vendita è legale per il secondo no. Ora si è deciso che lo stesso trattamento deve subirlo l'alcool.Purtroppo però lo studio di questo prof. Nutt, tra l'altro licenziato in malo modo dal Governo U.S.A. proprio l'anno scorso perchè personaggio "sui generis", ha delle profonde lacune e si basa su dei concetti alquanto astratti. Dichiarazioni tipo che il consumo di alcol è dannoso tre volte quello della cocaina e cinque volte quello dell'efredone non significano proprio nulla visto che non ci sono parametri chiari di riferimento. Uno su tutti ad esempio, non si parla mai della gradazione degli alcolici che è il parametro principale di valutazione sugli effetti fisici e psicologici che gli stessi alcolici provocano in un uomo. E allora? Tornare al proibizionismo? Ma nemmeno per sogno. E' lo stesso Nutt che viene allo scoperto proponendo una riclassificazione degli alcolici (ma quali????) ed un aumento forte per scoraggiarne l'acquisto. Sistema che a quanto pare con la nicotina non è servito. E l'unico effetto è stato quello di fare aumentare le entrate alle multinazionali del tabacco.E' davvero grave comunque nella complessità questa vicenda, perchè ancora una volta viene dimostrato che una volutamente scorretta informazione può fare dei danni incalcolabili e può generare dei profitti enormi per chi getisce la cosa. E' appena dell'anno scorso la balla sull'influenza suina fatta circolare solo per vendere i vaccini.Voglio citare uno studio serio fatto molti anni fa.Per arrivare ad una assuefazione da alcol, cioè per avere una vera e propria dipendenza dalla sostanza, bisogna che un uomo mediamente sano e di età compresa tra i 30 ed i 40 anni consumi per un paio di mesi ininterrottamente, vale a dire ogni giorno, dai 35 ai 50 cl di alcol ad una gradazione non inferiore ai 35°. In altri termini, un individuo, per due mesi, deve bere ogni giorno l'equivalente di quasi mezza bottiglia di scotch, o di 1,4 litri di vino o, addirittura, di oltre 2 litri di birra. Una quantità davvero notevole se vogliamo, che cambia ovviamente con il cambiare della gradazione. Per arrivare all'assuefazione da eroina basta cosumare per sette-dieci giorni consecutivi una dose giornaliera di appena 150-200 mg. Per la cocaina invece, basta una quantità di circa mezzo grammo giornaliero per due settimane circa. Già da questi numeri si può capire quanto mendace e pretestuoso sia questo studio del prof. Nutt quando afferma che la pericolosità dell'alcool è maggiore di quella delle droghe pesanti per antonomasia.E' chiaro che il consumo smodato di super alcolici bene non fa. Questo è incontestabile. Fegato, reni, colon, stomaco, gli organi maggiormente colpiti. Per non parlare dei danni indiretti come incidenti autostradali, risse ecc. Tutta roba incontestabile. Ma, come tutte le cose, è il consumo smodato che fa male. Dire che l'alcol fa male in generale, senza differenziazioni, è come dire che tutte le persone che consumano uno, due bicchieri di vino a pasto sono equiparabili a dei tossicodipendenti. Credo che sia davvero inaccettabile, ancora una volta, l'approccio che si vuol dare al problema, per mascherarne ovviamente i veri intenti: un aumento smodato del prezzo di vendita.