Terzo Millennio

Non sparate su Cassano


Ormai nel  mondo pallonaro è divenuta un'abitudine sparare su Cassano. Qualunque cosa faccia o dica, nel bene e nel male, se viene da lui deve essere per forza una cosa da condannare. E' una sorta di giostra mediatica che giova ai soliti giornalistucoli da strapazzo che vedono nel fantasista barese il male di tutto il calcio italiano. Un uomo che deve essere crocifisso anche per un semplice "vaffa...." E' vero che nel tempo è proprio il calciatore che se l'è cercata con il suo carattere a dir poco esuberante. Adesso però è una moda.Ma cosa è successo di tanto grave da far addirittura chiedere la rescissione contrattuale alla Sampdoria? Un fatto che davvero non credo abbia precedenti. La risposta: assolutamente nulla, se lo avesse fatto qualsiasi altro giocatore, la fine del mondo perchè a farlo è stato Cassano. Piccolo sommario: Garrone chiede a Cassano di presenziare il ritiro di un premio. Cassano si rifiuta per non lasciare la moglie solo a casa (che probabilmente qualche problema dovrà pur avere, ma questo ovviamente non ha importanza per i giornalisti). Forse i toni salgono davvero e forse no. Garrone insiste (e poteva pure risparmiarselo) e a quel punto si becca un normalissimo vaffanculo da un Cassano che abbandona la sede sbattendo la porta. Dirà poi Garrone che, in lontananza, avrebbe udito Cassano apostrofarlo in malissimo modo. Episodi del genere, ed i giornalisti che oggi fanno le verginelle offese lo sanno molto bene, ne sono sempre successi a decine e sempre succederanno. Non credo che esistano Presidenti, Allenatori, Dirigenti, staff medici ecc. che almeno una volta nella loro carriera non si siano beccati un vaffa da un loro giocatore. Da quelli più clamorosi a quelli più silenziosi. Totti, Del Piero, Vieri, De Canio, Panucci quelli di un recente passato. Per non parlare di (rimanendo in ambito Samp) Mancini e Vialli. Oppure, chi non ricorda Roberto Baggio che da del pazzo, avanti a milioni di telespettatori, al suo C.T. Arrigo Sacchi nei mondiali statunitensi. Non mi pare che per nessuno di loro si sia scatenato lo sdegno mediatico che ogni volta colpisce il povero Cassano. E ancor meno che si sia chiesta la risoluzione del contratto. Con la logica consequenza di aver perso squadra e nazionale.Siccome sono stato sempre un malpensante (Andreotti docet) non posso non pensare che questa sia stata una trappola bella e buona tirata al povero Antonio per ottenere la rottura del contratto per chissà quali loschi scopi. E siccome le scuse pubbliche non hanno sortito nessun effetto non ci resta che stare alla finestra ed aspettare cos succederà. Saranno poi gli eventi a dire la verità su quello che è accaduto e sulle vere motivazioni