Terzo Millennio

La sconfitta di Obama


Anche se col senno di poi è facile parlare, era fin troppo intuibile una sconfitta oltre misura alle elezioni midterm per Barak Obama. E questo non perchè sia nero o perchè gli americani prefriscono Bush o perchè, come commenti che leggo da più blog, l'elettorato U.S.A. sia un elettorato "strano" (detto poi da noi italiani è il massimo della comicità).Obama perde perchè l'elettorato statunitense, che è un elettorato concreto, ha semplicemente riscontrato che non ha mantenuto nulla o quasi di quanto avesse promesso in campagna elettorale: politica estera, interna, economia, sanità. Ha viaggiato quasi per inerzia rispetto alla precedente amministrazione Bush. Iraq ed Afghanistan, ad esempio, non solo sono ancora due polveriere dove continuano a morire giovani americani ma questa amministrazione sta estendendo i conflitti anche altrove. E ancora, la disoccupazione è  quasi al 10%. La riforma della sanità, seppure non voluta quasi da nessuno - suoi elettori compresi -, ancora non definita. Una crisi economica ancora irrisolta nella quale Obama ha bruciato milioni di dollari per aiutare alcuni gruppi forti piuttosto che i redditi medio-bassi. Le indagini sulle malefatte della precedente amministrazione Bush, bloccate ad ogni livello. La mancata chiusura di Guantanamo ed il ripristino dell'Habeas Corpus come principio legale. Insomma, l'esperienza Obama, si può tranquillamente paragonare alla maggioranza di centro-sinistra eletta qui da noi nel 2006 che non solo non fece nulla per modificare le sconcerie del precedente governo Berlusconi, non fece una legge seria sul conflitto di interessi ecc, ma riuscì a fare pure peggio del centro-destra con la storia dell'indulto.Se ai mancati obiettivi di Obama poi ci si mette anche l'apparente tenore di vita frivolo che mantiene, le apparizioni pubbliche con gentile signora un pò in stile Berlusconi (nel senco che sono impostate più sulla apparenza che sulla sostanza), e il fatto che la Casa Bianca sia diventata dimora anche della suocera (è la prima volta nella storia della Democrazia statunitense) si può avere il quadro completo del perchè è proprio la base (gente di colore, giovani, persone di media e bassa estrazione) ad avergli voltato le spalle.Altro che elettorato "strano"!! Gli strani siamo proprio noi italiani che ancora ci illudiamo che quando si vota bisogna andare a votare innanzitutto un'ideologia. Destra o Sinistra. Comunisti o Fascisti. Laici o cattolici. Manco fossimo ancora negli anni 60 o 70. Gli statunitensi più semplicemente (ma anche più intelligentemente) votano i risultati e chi glieli procura. Repubblicani o Democratici che siano non ha molta importanza. Consoliamoci pensando che la loro Democrazia Parlamentare, seppur con un forte Presidenzialismo, è matura in quanto "vecchia" di oltre due secoli. La nostra ha ancora mezzo secolo circa, decennio più decennio meno.